Milano
Equalize, chiuse le indagini: 202 capi d'accusa. Spunta Alex Britti tra le vittime: "Pedinamenti e pressioni, sono preoccupato"
L'accusa della Procura milanese è accesso abusivo a banche dati riservate. Quindici indagati tra cui Enrico Pazzali. Tra gli episodi, anche la raccolta illecita di informazioni sul cantante Alex Britti

La Procura di Milano ha chiuso l’inchiesta sul caso Equalize: 15 indagati e 202 capi d’accusa legati a un presunto sistema di spionaggio illecito basato su accessi abusivi alle banche dati delle forze dell’ordine. Tra gli indagati, l’ex presidente di Fondazione Fiera Enrico Pazzali. Tra le vittime anche Alex Britti, spiato durante una controversia familiare. Coinvolti ex agenti, tecnici informatici e manager. La difesa di Pazzali parla di “strumentalizzazione” e prepara il ricorso.
Equalize, chiuse le indagini su 15 indagati: ipotesi di associazione a delinquere
Con la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini, la Procura di Milano e la Direzione nazionale antimafia mettono nero su bianco le accuse a carico di 15 persone legate all’agenzia investigativa Equalize, con sede nel centro di Milano. Al centro dell'inchiesta un presunto sistema di spionaggio illecito con accessi abusivi alle banche dati riservate delle forze dell’ordine e dossieraggi su decine di obiettivi. Le contestazioni spaziano su 202 capi di imputazione. Tra gli indagati spiccano i nomi di Enrico Pazzali, ex presidente di Fondazione Fiera Milano, e Nunzio Samuele Calamucci, ritenuto il tecnico informatico che avrebbe “scardinato” i sistemi protetti.
Nel fascicolo di 204 pagine, i magistrati descrivono Enrico Pazzali come “ideatore, promotore e organizzatore dell’associazione a delinquere”. In virtù del suo ruolo pubblico e della rete di relazioni costruita negli anni, secondo la Procura Pazzali avrebbe procurato importanti clienti alla società. Il Tribunale del Riesame di Milano è ora chiamato a esprimersi sull’appello della Procura contro il rigetto degli arresti domiciliari decisi a marzo dal gip.
Tra gli episodi anche il dossieraggio su Alex Britti: accesso abusivo allo Sdi
Tra gli episodi più clamorosi contenuti nell’avviso compare un accesso abusivo alla banca dati Sdi delle forze dell’ordine nel gennaio 2023 per acquisire informazioni personali sul cantautore Alex Britti. La richiesta sarebbe partita, secondo i pm, da Fulvio Pravadelli, ex dirigente di Publitalia e oggi direttore generale della Veneranda Fabbrica del Duomo. L’obiettivo era ottenere “notizie pregiudizievoli” sul musicista, che si stava separando dalla figlia dell’indagato. A eseguire materialmente l’accesso sarebbe stato un ispettore di polizia in servizio presso l’aeroporto di Orio al Serio.
Il cantante ai pm: “Pedinamenti e pressioni, sono preoccupato”
Britti, sentito dagli inquirenti come persona offesa, ha confermato di aver avvertito un clima di sorveglianza e intrusione: “Una vicenda, pedinamento compreso, che mi ha molto preoccupato”, ha dichiarato. Il suo nome si aggiunge a una lunga lista di vittime di presunto dossieraggio, che include anche il velocista Marcell Jacobs, la cui posizione è oggetto di un’indagine parallela ancora aperta.
La difesa di Pazzali: “Era all’oscuro, è lui la vittima”
L’avvocato Federico Cecconi, legale di Enrico Pazzali, ha commentato l’avviso spiegando: “Prenderemo quanto prima visione dell’incartamento per valutare ogni opportuna iniziativa difensiva”. La linea resta invariata: Pazzali sarebbe stato all’oscuro delle attività illecite condotte dal gruppo operativo, in particolare dall’ex superpoliziotto Carmine Gallo (morto il 9 marzo) e da Calamucci. Secondo la difesa, i report venivano camuffati, mescolando dati da fonti aperte con informazioni riservate, senza che Pazzali ne fosse consapevole. Il business di Equalize, sostiene il legale, si basava su attività reputazionali legali.