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Milano
'Far West Lombardia', la Lega al Procuratore: "Cittadini costretti ad armarsi"

Due sparatorie e quattro morti in un giorno, il Procuratore di Brescia: "Qui le fabbriche d'armi più grandi d'Europa"

Due sparatorie e quattro morti nel giro di poche ore tra Brescia e Caravaggio: giornata di sangue, quella di mercoledì 4 aprile per la Lombardia. Che apre anche a qualche interrogativo. Sta facendo discutere l'intervista del Corriere al Procuratore di Brescia Pier Luigi Maria Dell'Osso, che ha voluto ricordare come proprio la Lombardia sia "terra di fabbriche d’armi, le più grandi d’Europa e forse non è poi così difficile procurarsele. Le fabbriche sono evidentemente più che legittime, sia chiaro, e producono ricchezza ma non ci si può meravigliare se qualcuno ne ha. A Brescia e Bergamo è stato rinvenuto tempo fa un vero e proprio arsenale". Sulla crescita delle richieste di licenze di porto d'armi in Italia Dell'Osso ha quindi spiegato di pensarne "tutto il male possibile, senza retorica ed esagerazione. Il Far West nasce dove si creano i presupposti. Armarsi non serve alla crescita morale, culturale e sociale della comunità. Non è questa la strada".

Grimoldi (Lega): "Fabbriche d'armi sono fiore all'occhiello"

Parole alle quali risponde oggi con una nota il segretario lombardo della Lega Paolo Grimoldi. Che afferma: "Sbaglia il procuratore generale di Brescia, Pier Luigi Maria Dell'Osso, a collegare i tragici fatti accaduti mercoledì quasi contemporaneamente nel bresciano e a Caravaggio - vicende diverse, con risentimenti per ragioni diverse, economiche nel primo caso, sentimentali e familiari nel secondo, vicende in cui erano coinvolti personaggi che avevano già avuto problemi gravi con la giustizia, addirittura a Caravaggio mafiosi che si trovavano al confino - con il fatto che nelle province di Bergamo e Brescia siano presenti gli impianti dei più importanti produttori di armi a livello europeo. Intanto queste aziende sono un vanto per il nostro territorio, sono un fiore all’occhiello e danno ricchezza e lavoro ai nostri territori".

"Far West? Cittadini costretti ad armarsi"

 "Ma il procuratore di Brescia sbaglia anche - prosegue Grimoldi - quando parla di ‘far west’ e critica quei cittadini costretti ad armarsi per potersi difendere: ricordo al magistrato i tanti troppi casi di rapine in villa o in azienda avvenute nel territorio bresciano e purtroppo concluse nel sangue, come l’uccisione del povero Raccagni a Pontoglio o come il povero Scalvini ridotto in fin di vita a bastonate un anno fa nella rapina subita in casa propria a Ghedi. Ricordo che spesso, a prescindere dai singoli casi appena citati, a commettere questi gravi reati sono pregiudicati già noti alla magistratura o peggio ancora clandestini che avrebbero dovuto essere espulsi: fino a quando le forze dell’ordine, spesso senza mezzi e risorse a causa dei tagli decisi dai Governi del Pd negli ultimi anni, e la magistratura non garantiranno sicurezza ai cittadini bergamaschi e bresciani sarà inevitabile per mariti o padri di famiglia armarsi per potersi difendere di notte da banditi senza scrupoli. Per cui lasciamo ai cittadini la possibilità di difendersi in casa propria senza se e senza ma, modificando l’attuale legge sulla legittima difesa per eliminare l’assurdo eccesso di difesa, e non accusiamo di qualche responsabilità, anche solo morale, le fabbriche che producono armi se delinquenti al confino o pregiudicati per reati vari sparano o uccidono. Piuttosto domandiamoci il perché simili soggetti non fossero maggiormente controllati".

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