Figlio tenuto al guinzaglio perchè "indemoniato": padre a processo in Brianza - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 18:08

Figlio tenuto al guinzaglio perchè "indemoniato": padre a processo in Brianza

I fatti contestati risalgono a giugno 2024 e oggi la GUP di Monza ha disposto il rinvio a giudizio. L'accusa è di sequestro di persona

di Giorgio d'Enrico

Figlio tenuto al guinzaglio perchè "indemoniato": padre a processo in Brianza

Un 69enne di Besana in Brianza sarà processato il prossimo aprile dal Tribunale di Monza con l’accusa di sequestro di persona. I carabinieri del posto lo avevano trovato nel giugno 2024 in un prato: teneva una corda legata alla vita del figlio di 39 anni, a mo' di guinzaglio, per “impedirgli la fuga”.

All'origine dell'operazione una segnalazione dei servizi sociali: i militari erano arrivati prima nell’abitazione di famiglia e avevano trovato la madre dell'uomo, che aveva raccontato come il figlio fosse diventato “aggressivo” e come il marito lo avesse legato per “evitare che si facesse del male”. Poco dopo, il padre e il figlio erano stati rintracciati all’aperto: il giovane appariva trasandato, confuso e in cattive condizioni igieniche.

La Procura aveva chiesto l'archiviazione, ma la GUP ha disposto il processo

Perquisendo l'abitazione, gli investigatori avevano scoperto altri strumenti di contenzione e diversi libri spirituali sulla guarigione, tra cui opere di Pino di Missaglia, noto "mistico" e fondatore della Comunità Nostra Signora di Lourdes e San Luigi Orione. Secondo le indagini dei carabinieri, il padre teneva legato il figlio con una corda, convinto che fosse “posseduto da un demone” e che dovesse essere sottoposto a riti di “liberazione” condotti da alcuni mistici. Secondo quanto emerso, l’uomo usava la corda anche in casa per immobilizzare mani e piedi del figlio, soprattutto quando doveva essere lavato. In realtà, secondo la madre, il 39enne soffriva di disturbi di salute e non era più seguito da specialisti “per volontà del padre”. Il pubblico ministero e la difesa avevano entrambi chiesto l’archiviazione del caso, ottenendola solo per il reato di maltrattamenti, ma la giudice Angela Colella, GUP del Tribunale di Monza, ha disposto il rinvio a giudizio per sequestro di persona.

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