Finazzer Flory ad Affari: "Milano? Passatista. Expo da ripensare"

di Fabio Massa
Massimiliano Finazzer Flory, ex assessore alla Cultura, è impegnato a Cortina, al Miramonti nel suo nuovo spettacolo "Serata Futurista". Due repliche tutto esaurito per una cultura che sembra essere ancora attrattiva. "Milano invece è ferma, è moderna ma non contemporanea - spiega ad Affaritaliani.it - L'Expo? Va ripensato in era digitale". Poi torna sulla sua esperienza da assessore: "Sono quello che è durato di più negli ultimi anni. Speravo bastasse aprire la finestra per far entrare l'aria, e invece credo adesso che si debba buttar giù le porte"
Finazzer Flory il futurista.
Sì, siamo impegnati a Cortina, con il pianista statunitense Jeffrey Swann. Io recito testi di Marinetti e Papini. Dopo questa tappa le altre due preview saranno a Stromboli, su terra vulcanica, e il 30 di agosto a Parolaio a Como.
E Milano?
Siamo in scena dal 26 febbraio al Teatro Piccolo. Due serate sono già esaurite in prevendita. Questo dimostra che c'è aspettativa nei confronti dell'arte.
Come trova lo stato della cultura a Milano?
Uso le le parole dei futuristi: siamo nel mare morto della contemplazione. Questa è un'epoca passatista, dove trionfa una maggioranza pigra, noiosa e trovo che non riusciamo più a inventare nulla di nuovo. Milano e l'Italia assomigliano sempre di più a un teatrino da varietà. Milano è una città moderna ma non contemporanea, pur avendo in sè tutte le potenzialità per essere una città che onora questo nome.
C'è una responsabilità politica?
Io penso che la crisi non sia né politica né economica ma sociale. Non c'è oggi un discorso pubblico, non c'è un sentimento collettivo, un desiderio di appartenere a una comunità. Io sono un milanese che ormai lavora all'estero. Tre quarti della mia vita è tra Stati Uniti e Asia.
L'Expo di Milano sarà un successo?
Sarà un evento moderno ma non contemporaneo. L'Expo va riformato, nella società digitale non ha più senso come in passato. Che cosa vuol dire "Esposizione Universale" in un mondo nel quale chiunque lavora, dialoga e vive in Rete? La verità è che alla fine bisogna capire chi sono i protagonisti di Expo: gli Stati nazionali o le imprese? Io sto dalla parte delle imprese. Ma non so se Expo sarà un grande evento di mercato. Intendiamoci: ci sarò per Expo. Tutti faremo servizio civile in quei sei mesi, ma non le Esposizioni non possono essere un alibi per nascondere i nostri problemi. Rischiamo di fare una grande bolla retorica.
A proposito di Expo. La Moratti non è stata neppure invitata a Palazzo Reale dove c'erano "gli stati generali" con Napolitano e Letta...
Io ho grande rispetto per la discontinuità amministrativa. Ma l'immaturità dei politici porta a dire che chi ha governato prima non può essere al servizio di chi ha governato dopo. Se Moratti è utile a Pisapia perché non lavorano insieme? Ma non vediamo quanto deboli siamo? Abbiamo bisogno di unirci non di dividerci...
Boeri è stato il suo diretto successore.
Sono l'assessore che è durato di più negli ultimi anni. Gli assessori alla cultura sono inutili quando il sindaco crede alla Cultura. Oppure sono utili quando sono dei tecnici che hanno un valore aggiunto alla governance politica. Per quanto riguarda la mia esperienza, cito ancora i futuristi: speravo bastasse aprire la finestra per far entrare l'aria, e invece credo adesso che si debba buttar giù le porte.
@FabioAMassa