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Forza Italia, Altitonante sospeso: in Regione entra Rizzi
Fabio Altitonante e Alan Rizzi

Forza Italia, Altitonante sospeso: in Regione entra Rizzi

Fabio Altitonante (Forza Italia) e' stato sospeso dalla carica di consigliere e sottosegretario della regione Lombardia. Il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, ha informato oggi l'aula in apertura di seduta. Al suo posto, gia' dal prossimo Consiglio, entrera' il sottosegretario regionale Alan Rizzi, che alle elezioni regionali del 2018 era risultato il secondo dei non eletti in Forza Italia nella circoscrizione di Milano: prima di lui Marco Alparone, gia' subentrato in Consiglio regionale come supplente dell'Assessore al Welfare Giulio Gallera. Ieri mattina all'ufficio Protocollo del Consiglio regionale era arrivato il decreto del presidente del Consiglio che accerta la sospensione di Altitonante, con effetto a decorrere dal 29 aprile 2019, giorno in cui Altitonante e' stato posto agli arresti domiciliari a seguito dell'inchiesta su appalti e tangenti della Dda di Milano. La sospensione cessa nel caso e il giorno in cui dovesse venire meno la misura coercitiva adottata. Altitonante era gia' stato sospeso dai suoi incarichi di sottosegretario lo scorso 7 maggio dal governatore lombardo Attilio Fontana.

Tatarella al pm: "5mila euro al mese da D'Alfonso erano consulenze"

Nel frattempo questa mattina Pietro Tatarella ha dato la sua versione dei fatti al pubblico ministero Silvia Bonardi. Ed ha ribadito che i 5mila euro al mese che riceveva sul conto in banca erano i pagamenti per la consulenza che forniva alla Ecol Service di Daniele D'Alfonso in materia di tecnologia, ambiente e fiere. Il faccia a faccia con la procura si e' svolto tra le 10.30 e le 14. Stando alla versione della difesa il consigliere comunale svolgeva una regolare attivita' professionale e non era un "procacciatore d'affari o lobbista" come invece e' stato rappresentato nelle indagini; di queste attivita', secondo la difesa esistono prove documentali, ovvero fatture inviate a Tatarella, in qualita' di consulente, via mail, dall'azienda.

Le dichiarazioni fornite davanti al magistrato pero' non avrebbero del tutto convinto l'accusa, che rimane sicura in primis del fatto che, in quanto amministratore pubblico e membro della commissione consiliare in Comune, Tatarella avrebbe dovuto vigilare e segnalare una gestione sospetta negli appalti.

Non sono giustificabili - ad avviso dei titolari delle indagini - in ogni caso i versamenti regolari a fronte di una prestazione senza l'ottenimento di un risultato. I magistrati rimangono convinti che in realta' la consulenza da 5 mila euro al mese, percepiti negli ultimi due anni circa, e sicuramente durante tutto il corso delle indagini, servissero a mantenere Tatarella come figura 'a disposizione' degli imprenditori per avere agevolazioni nell'ottenimento degli appalti. Quanto ai 20 mila raccolti per un'iniziativa elettorale durante la sua campagna per le politiche, che gli sono stati contestati come elemento di corruzione, Tatarella avrebbe dichiarato di averli raccolti per se'. Ma anche in questo caso, la sua versione cozza con l'idea dell'accusa, convinta che in realta' fossero destinati alla campagna elettorale dell'altro delfino di Forza Italia, Fabio Altitonante, sicuro di essere eletto in Regione nella stessa tornata, e attualmente agli arresti domiciliari.Al momento la difesa di Tatarella, a quanto si apprende, non ha depositato alcuna richiesta di scarcerazione.

"Utilizzabili e rilevanti" cinque intercettazioni di Sozzani

Per il gip di Milano Raffaella Mascarino sono "utilizzabili" e "rilevanti" cinque delle sei intercettazioni che hanno per protagonista il deputato di Forza Italia Diego Sozzani, e che sono state effettuate mentre, tra dicembre e aprile scorso. In quelle conversazioni il politico parlava con due degli indagati, il 'ras' azzurro a Varese, Nino Caianiello, e il presunto collettore di tangenti, Mauro Tolbar, anche loro arrestati nella maxi inchiesta della Dda milanese su un sistema di corruzione e appalti truccati in Lombardia. Il gip ha quindi trasmesso alla Giunta per l'autorizzazione a procedere della Camera la richiesta di utilizzare per l'appunto le cinque intercettazioni. Sempre al vaglio della Giunta, anche la richiesta di arresto per Sozzani per un presunto finanziamento illecito da 10mila euro. A essere reputata inutilizzabile, invece, è una conversazione telefonica tra Tolbar e Sozzani, intercettata la mattina del 23 marzo 2018, giorno in cui si è insediato il nuovo Parlamento. Per la Procura, visto che la cerimonia si era svolta nel pomeriggio, la conversazione poteva rientrare negli atti dell'inchiesta. Di diverso avviso il gip, per il quale Sozzani era già formalmente in carica

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