Garlasco, il giallo dell'attizzatoio e quella testimonianza dimenticata del 2007 - Affaritaliani.it

Milano

Garlasco, il giallo dell'attizzatoio e quella testimonianza dimenticata del 2007

A ridosso dell'assassinio di Chiara Poggi, un operaio riferì di aver visto in via Pascoli una giovane bionda in bicicletta con in mano un attizzatoio. Il verbale integrale (poi ritrattato)

di redazione

Garlasco, l'attizzatoio e quella testimonianza dimenticata del 2007

Nuovo colpo di scena nell'infinita vicenda giudiziaria di Garlasco: questa mattina carabinieri di Milano in azione nel Pavese per perquisizioni a casa di Andrea Sempio, ma anche alla ricerca di una possibile arma del delitto in un canale di Tromello, nella Lomellina, su indicazione di un nuovo super testimone. Fonti riferiscono che potrebbe trattarsi di un attizzatoio. La persona ne ha parlato alle Iene e la sua testimonianza andrà in onda il 20 maggio. Secondo quanto emerge, il testimone avrebbe visto una donna identificata come Stefania Cappa, cugina di Chiara Poggi, gettare tale oggetto nel canale.  Proprio a Tromello aveva l'abitazione la nonna delle gemelle Cappa. La madre della vittima, Rita Poggi, ha tuttavia spiegato oggi che "tutti gli attrezzi del camino ci sono ancora".

La testimonianza ritrattata e l'arma mai trovata

Ma di un attizzatoio aveva parlato ormai diciotto anni fa  anche un altro testimone, all'epoca dei fatti. La testimonianza del 2007 potrebbe essere collegata alle attuali ricerche.  Diciotto anni fa a parlare di un attizzatoio fu un operaio, Marco Muschitta. All'epoca le sue parole furono accolte con grande scetticismo e la sua versione  fu poi ritrattata, contribuendo a far archiviare la pista. L'operaio dichiarò di  aver visto una giovane donna bionda zigzagare in bicicletta proprio nei pressi della casa della vittima in via Pascoli. In mano aveva un oggetto insolito: un treppiede, forse un attizzatoio da camino. I due si sarebbero incrociati con lo sguardo, pochi istanti prima dell’omicidio. Il dettaglio di questa testimonianza dimenticata è riemerso a Storie italiane, nella puntata del 18 marzo 2025: “Vede questa ragazza con un treppiede da camino, un attizzatoio – ha ricordato l’inviato Edoardo Lucarelli – i due volti si incrociano, lui guarda la ragazza e lei guarda lui”. E del resto Muschitta fu intercettato mentre parlando con il padre affermava che aveva inizialmente detto la verità, ma di aver ritrattato perchè così lo consigliarono i carabinieri.

La testimonianza del 2007: "La ragazza in bici aveva nella mano destra un piedistallo tipo da camino grigio-canna di fucile con in testa tipo una pigna"

Agi ha diffuso il verbale di quella testimonianza del 2007 in cui l'operaio chiamava in causa  la "cugina bionda di Chiara Poggi" che non e' indagata nella nuova inchiesta ne' lo fu all'epoca: "Oggi mi sono deciso a venire a deporre su quanto ho visto perche' ho visto che le cose si prolungano, e' un mese che ho il rimorso. In realta' solo adesso mi e' venuto questo rimorso perche' ho visto che ho visto questo ragazzo che e' in galera pero' secondo me non e' stato, ma non ci metto la mano sul fuoco. ().Sono partito alle 8 circa subito dopo aver timbrato. Per arrivare a Garlasco, tenuto conto che il 13 agosto non c'era traffico, avro' impiegato circa un quarto d'ora. Percorrendo via Pavia la mia attenzione e' stata attirata da una bicicletta che ho visto uscire da una via laterale a sinistra rispetto al mio senso di marcia". 

"Non so indicare con precisione se questa via laterale fosse via Pascoli o un'altra. Non so indicare se potesse essere quella immediatamente prima o quella immediatamente dopo o un'altra ancora. Questa bicicletta mi ha colpito perche' non c'era nessun altro veicolo a quanto mi ricordo, perche' non procedeva regolarmente ma andava leggermente a zig zag come se il conducente avesse qualcosa di ingombrante nella mano destra. A questo punto ho guardato con attenzione e ho visto che a bordo di questa bicicletta, c'era una ragazza con i capelli biondi a caschetto, con gli occhiali da sole a mascherina scuri come quelli che vanno di moda adesso. Questa ragazza aveva delle scarpe bianche con una stella blu. Non ho visto le gambe della ragazza e quindi aveva sicuramente un pantalone lungo, di cui non ricordo il colore. Non ricordo neppure se indossasse una maglietta o altro e il colore della stessa. Invece ho notato che aveva nella mano destra un piedistallo tipo da camino grigio-canna di fucile con in testa tipo una pigna".

La testimonianza prosegue: "Preciso che la ragazza teneva il manubrio con tutte e due le mani ma con la destra impugnava sia il manubrio questo oggetto. Non so indicare quanto fosse lungo questo oggetto anche perche' ho visto solo la parte finale ed ero coperto dal cestino. Questo oggetto l'ho visto quando la bicicletta mi aveva gia' superato perche' mi sono girato per guardare bene cosa facesse non andare in maniera rettilinea la bicicletta. Preciso che la bicicletta viaggiava in direzione opposta alla mia. Giuro che ho visto questa ragazza che impugnava con la mano destra l'oggetto che ho descritto. Non so spiegare come sia riuscito a vedere la mano destra essendomi voltato dopo che la bicicletta mi era gia' sfilata a fianco, e' stata una frazione di secondo mi sono voltato e ho visto quello che ho detto.La ragazza invece aveva guardato verso di me e io ho guardato il suo volto per pochi istanti quando dovevamo ancora incrociarci. Preciso che ho visto la bicicletta che veniva nella direzione opposta al mio senso di marcia"

"Io ho cominciato a guardarla. Quando ci siamo affiancati la ragazza ha guardato verso di me, girando la testa - prosegue il racconto del testimone - poi ha di nuovo voltato la testa per guardare la strada. A quel punto l'avevo appena superata, tenendo sempre lo sguardo su di lei, mi sono voltato ed e' in quel momento che ho visto l'oggetto che ho cercato di descrivere e ho visto che lo teneva con la mano destra come detto. Questo e' avvenuto tra le 9,30 e le 10,00. Ricordo l'ora perche' quando avendo in qualche centrale di solito guardo l'ora. Ricordo di aver guardato l'ora quando ero in Via san Zeno e il 13.8.2007 quando ho percorso Via san Zeno erano le 9,20".

Due ore dopo la ritrattazione: "Mi sono inventato tutto, sono uno stupido"

Un paio d'ore dopo, il giovane chiedi di poter riaprire il verbale e scandisce: "Non sono venuto qua ma non ne sono certamente sicuro di quello che ho detto chiedo scusa. Mi sono inventato tutto quello che vi ho raccontato perche' sono uno stupido. Mi sono inventato tutto quello che vi ho detto. Mi dispiace e non volevo farvi perdere del tempo. Scusate ancora".

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