Milano
Garlasco, chi è Giuseppe Sempio. Del figlio Andrea ha sempre detto: "Il giorno del delitto era con me"
Il padre dell’indagato del caso Garlasco, operaio in pensione, difende da anni l’alibi del figlio e ne rivendica l’estraneità al delitto. Oggi spuntano un “bigliettino” e frasi intercettate che gettano nuove ombre

Giuseppe Sempio (fonte: Quarto Grado)
Garlasco, chi è Giuseppe Sempio. Del figlio Andrea ha sempre detto: "Il giorno del delitto era con me"
Giuseppe Sempio, 72 anni, è il padre di Andrea Sempio, di nuovo indagato nel 2025 per l’omicidio di Chiara Poggi. Da anni sostiene l’innocenza del figlio, offrendo un alibi minuto per minuto sulla mattina del 13 agosto 2007 e ribadendo che Andrea “era con me” prima di recarsi in libreria a Vigevano. E' di oggi un decreto di perquisizione che cita un appunto “Venditti / gip archivia X 20-30 euro” e l’espressione “pagare quelli lì” attribuiti a Giuseppe Sempio. Il 72enne è un ex operaio di Garlasco. La moglie, Daniela Ferrari, ha lavorato in casa di riposo. Della famiglia Sempio si è tornati a parlare nel 2025 con la riapertura delle indagini a carico di Andrea Sempio.
Giuseppe Sempio: "Andrea Sempio era con me il giorno del delitto"
Nell’estate 2025, di fronte alla riapertura dell’inchiesta, Sempio ha ribadito con fermezza: "Andrea era con me" la mattina del 13 agosto 2007. Ha ricostruito il risveglio tra le 7.30 e le 8, l’uscita della moglie per la manutenzione dei telecomandi del cancello e la spesa, il proposito del figlio di andare in libreria a Vigevano e la permanenza in casa fino al rientro della madre "verso le 9.50/10". Poi Andrea "ha preso le chiavi ed è andato a Vigevano", quindi la visita alla nonna e il rientro per pranzo.
In verbali richiamati dalla stampa, il padre precisa: "Sono certo che la mattina del 13 agosto 2007 ero a casa […] Quando sono tornata [mia moglie] verso le dieci, mio figlio ha preso la macchina ed è andato a Vigevano in libreria"; al rientro "era stato in libreria ma l’aveva trovata chiusa e poi era stato a trovare la nonna". La stessa madre conferma orari e abitudini di lettura del figlio.
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Sempio, lo scontrino del parcheggio e l’alibi “di carta”
Giuseppe racconta di aver rinvenuto in auto uno scontrino del parcheggio di Vigevano, poi consegnato in Procura quando, nel 2008, ai controlli sul percorso del figlio venne chiesta una “prova” dell’uscita in libreria. Spiega che lo scontrino fu recuperato dopo una telefonata dei carabinieri che avevano chiesto ad Andrea di tornare per integrare l’interrogatorio.
Che cosa sostiene oggi Giuseppe Sempio
Nelle interviste di luglio, Sempio ha respinto illazioni e “leggende nere” sul figlio ("Tutte favole") e ha descritto Andrea come un lettore compulsivo, "un mangialibri", abituato a parlare da solo "da quando era piccolino", rivendicando l’assoluta estraneità del figlio al delitto e un alibi coerente negli orari chiave. Le cronache degli scorsi mesi ricordano che l’alibi familiare copre la fascia 9.12–9.36 indicata nelle sentenze e che la Procura di Pavia ha avviato nuovi accertamenti nel 2025, mentre la stampa ha dato conto di perquisizioni e acquisizioni documentali sulle posizioni di Venditti e dei Sempio rese note oggi.
Garlasco, la svolta delle perquisizioni: il “bigliettino” e le frasi intercettate
Il decreto di perquisizione firmato dalla Procura di Brescia, secondo quanto riportato, ipotizza che nel 2017 l’allora procuratore di Pavia Mario Venditti avrebbe ricevuto "una somma indebita di denaro, nell'ordine di 20/30mila euro, per favorire Andrea Sempio". Tra gli elementi citati: un appunto manoscritto su un bloc-notes "Venditti / gip archivia X 20-30 euro» datato “febbraio 2016”, attribuito alla grafia di Giuseppe Sempio, e l’espressione intercettata «pagare quelli lì» indicata come “omessa” in precedenza. Si tratta di elementi d’indagine riportati dalla stampa: le responsabilità sono tutte da accertare nelle sedi competenti.