Milano
Garlasco, il giallo delle intercettazioni mai trascritte di Sempio: "Ci sono cose che non devono andare in giro..."
A "Chi l’ha visto?" è stata mandata in onda una conversazione mai inserita nei verbali. Sullo sfondo l’inchiesta su Mario Venditti che ruota attorno a intercettazioni, appunti e sospetti pagamenti per garantire l’impunità a Sempio

Nuovi elementi scuotono il caso Garlasco. Nella puntata di "Chi l’ha visto?" del 1° ottobre sono state diffuse intercettazioni mai trascritte di Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. Tra le frasi captate: "Ci sono cose che non devono finire in mano ai giornalisti". Le omissioni nelle trascrizioni si intrecciano con l’inchiesta di Brescia sull’ex procuratore Mario Venditti, accusato di corruzione e sospettato di aver ricevuto denaro dalla famiglia Sempio per orientare l’archiviazione.
Garlasco, il giallo delle intercettazioni mai trascritte di Sempio: "Ci sono cose che non devono andare in giro..."
Nella puntata di "Chi l’ha visto?" del 1° ottobre sono state diffuse intercettazioni mai trascritte di Andrea Sempio. La trasmissione di Federica Sciarelli ha portato alla luce una registrazione inedita risalente al 2017. Nel brogliaccio ufficiale la nota era stringata: "Andrea parla forse al telefono, non si sente". All’ascolto, invece, emergono parole chiare: "Quando vanno a guardare loro vanno a vedere foto, filmati, qualunque cosa… però c’è qualcosa che non deve andare in giro ai giornalisti". La qualità audio è disturbata, ma il contenuto solleva interrogativi sul perché non sia mai stato trascritto integralmente.
Sempio: "Mi hanno fatto parecchie domande, secondo me erano dalla mia"
Un’altra intercettazione, anch’essa mai riportata nei documenti ufficiali, mostra un Sempio più sicuro: "Mi hanno fatto parecchie domande, secondo me erano abbastanza dalla mia". In studio, l’avvocato Antonio De Rensis, difensore di Alberto Stasi, ha sottolineato le anomalie: "L’alibi venne cancellato inavvertitamente, queste non sono state trascritte casualmente. Ci sono molte cose che dovevano essere approfondite".
L’inchiesta su Venditti e i sospetti pagamenti
Le rivelazioni arrivano mentre la Procura di Brescia indaga su Mario Venditti, ex procuratore di Pavia e titolare delle prime indagini a carico di Sempio sul caso Poggi. L’accusa è di corruzione: avrebbe ricevuto somme di denaro per garantire l’impunità ad Andrea Sempio. Sotto la lente assegni firmati dalle zie dell’indagato, ufficialmente destinati alle spese legali. A maggio, inoltre, è stato ritrovato in casa dei genitori di Sempio un foglietto con la scritta "Venditti gip X 20-30 euro", che secondo gli inquirenti potrebbe indicare somme di denaro in cambio di favori giudiziari.
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I dialoghi tra Andrea e il padre Giuseppe: "Ne ho cannata una"
Tra le intercettazioni finite ora nel mirino, mai verbalizzate e che erano già riaffiorate negli scorsi giorni c’è anche una conversazione tra Andrea Sempio e suo padre Giuseppe, registrata il 9 febbraio 2017, alla vigilia di un interrogatorio: "Comunque ha detto che ti chiederà le cose che sono state depositate... Massimo se ti infila dentro qualche domanda che non... dici: guardi io non mi ricordo, son passati dieci anni". Il giorno successivo, padre e figlio commentano l’interrogatorio con la frase: "Ne ho cannata una", riferita a uno scontrino del parcheggio di Vigevano. Poco dopo Andrea aggiungeva: "A parte che erano dalla nostra… perché mi han fatto alcune domande che io ho capito perché me le facevano".
Le richieste respinte e i dubbi della difesa Stasi
Tornato a quanto è stato fatto ascoltare a "Chi l'ha visto": in studio De Rensis ha ricordato che la collega Giada Bocellari aveva chiesto due volte di avere accesso a queste intercettazioni, ricevendo sempre un rifiuto. "Abbiamo fatto ora un’istanza a Napoleone, non più motivata di quelle dell’epoca, e ce l’hanno data senza problemi", ha evidenziato l’avvocato, mettendo in dubbio la gestione della Procura di allora.
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