I Hate Milano

di Mister Milano

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I Hate Milano
I veri milanesi ai pirla che sono partiti fanno il gesto dell'ombrello

I veri milanesi ai pirla che sono partiti fanno il gesto dell'ombrello

"Accoronati", la  nuova rubrica di Affaritaliani.it Milano. Di Francesco Francio Mazza

E alla fine teorici e sostenitori del “Milanoriparte” sono stati accontentati: Milano e’ ripartita in massa, per tagliare la corda.

Fa uno strano effetto vedere le immagini dell’esodo di milanesi d’adozione andato in scena alla Stazione Centrale. Anni passati a dire cose come “Milano ti amo” e “Milano mia” e poi, davanti alla prospettiva di doverci rimanere per tre settimane,  quegli stessi che fino a ieri sbandieravano il loro incondizionato amore meneghino se la sono data a gambe come degli Schettino qualsiasi, nella piu’ grande esibizione di irresponsabilita’ offerta da questo Paese dai tempi dell’8 settembre 1943.Proprio loro, i giusti dell’aperitivo che fino a ieri ti chiedevano una risposta “asap” mentre si facevano un sushino, piagnucolavano – poverini! - perche’ rischiavano di non vedere mamma per un mese. 

Che beffardo contrappasso, per chi fino a ieri scrollava le spalle davanti al resto d’Italia - cosi’ poco moderno, cosi’ poco “supertop” – scoprirsi piu’ arcitaliano di Pulcinella, e correre terrorizzato verso il treno diretto al paesello, fregandosene degli immani rischi per la salute dei loro concittadini.

Come sara’ difficile, per i veri milanesi, tornare a prenderli sul serio, quando passata l’emergenza gli Schettini di ritorno ci ammorberanno ancora con i loro “Milano ti amo” e “Milano mia”.I milanesi della sobrieta’ e del loden grigio. I milanesi indomabili che hanno avuto gli austriaci e si sono ribellati, hanno avuto i tedeschi e si sono ribellati. I milanesi instancabili che davanti al deserto di macerie lasciato dalla Seconda Guerra Mondiale ricostruirono la citta’ a tempo di record, e che decenni piu’ tardi, davanti al deserto di macerie morali lasciato da Tangentopoli, hanno saputo fare altrettanto. I milanesi onesti, di ogni credo politico e fede calcistica, che detestano apparire perche’ troppo impegnati a fare e che nemmeno si curano di quelle stronzate di oggi che li vorrebbero “imbruttiti” e ridotti al rango di macchiette.

Quei milanesi li, tipo l’Avvocato Prisco, tipo Enzo Iannacci, tipo Giorgio Gaber, quei milanesi come i nostri nonni, l’altra sera sarebbero andati a Garibaldi e a quella folla di pirla avrebbero fatto una pernacchia e forse al massimo un gesto dell’ombrello.

E poi sarebbero tornati a casa, in paziente attesa della fine della notte.

Per poi rimboccarsi le maniche e ricostruire tutto all’alba: come e anzi meglio di prima.

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