Milano
Il Salva-Milano 2.0 che nasce tra le pieghe del dl Rigenerazione urbana e del decreto-legge sull'Edilizia
Il sindaco di Milano Sala ribadisce che il "Salva Milano è morto e sepolto" e che non c'è nessuna apertura verso Forza Italia. Ma proprio gli azzurri, a Roma, sono al lavoro per riportare nel dibattito il provvedimento sull'urbanistica

Il Salva-Milano 2.0 che nasce tra le pieghe del dl Rigenerazione urbana e del decreto-legge sull'Edilizia
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha voluto chiarire anche oggi, dopo giorni di interpretazioni politiche, che non c’è nessuna apertura a Forza Italia. “Io non ho aperto politicamente a Forza Italia, ho aperto sui problemi”, ha spiegato, a margine di un evento. “Qui c’è solo il buon senso: la questione urbanistica non si risolverà mai solo localmente, anche con tutta la buona volontà. Serve un intervento legislativo a livello nazionale”.
Un messaggio che giunge dopo che in Consiglio comunale il gruppo azzurro aveva favorito la delibera sulla vendita dello stadio Meazza. “Il Salva Milano è morto e sepolto – ha ribadito Sala – ma il problema resta. Se una forza dell’attuale maggioranza di governo vuole farsi carico di riaprire la discussione, ben venga”. Il sindaco invita così a “togliere questo fantasma del Salva Milano”, pur ammettendo che “per il futuro una riflessione a livello normativo sarebbe essenziale”.
Salva-Milano 2.0: cosa si sta muovendo a Roma
Ed in realtà proprio a livello normativo qualcosa sembra essere tornato a muoversi a Roma, come anticipato da Affaritaliani.it Milano. Il Salva Milano — la legge sanatoria che avrebbe dovuto condonare gli abusi edilizi scoperti in città e azzerare le indagini della Procura — starebbe infatti tornando in una nuova veste. Dopo essere stata approvata alla Camera e congelata in Senato tra le polemiche (anche per il coinvolgimento di alcuni indagati nella sua stesura), la norma ricomparirebbe oggi sia tra le pieghe del disegno di legge sulla Rigenerazione urbana, in discussione alla Commissione Ambiente di Palazzo Madama, sia come possibile legge-delega per un Nuovo Testo unico sull'edilizia. Lo racconta il Fatto quotidiano.
Per quanto riguarda il disegno di legge, ci sarebbe un emendamento a firma di Roberto Rosso di Forza Italia, lo stesso partito che a Milano ha agevolato la delibera di San Siro. Il “Salva Milano 2”, o come già viene chiamato a Roma “il Rito ambrosiano”, prevede che interventi di demolizione e ricostruzione, anche con cambio di destinazione d’uso, possano essere realizzati con una semplice autocertificazione (Scia). Di fatto, non servirebbe più un piano attuativo che impone nuovi servizi o infrastrutture. In pratica, una scorciatoia urbanistica che finirebbe per “salvare” molti progetti oggi al centro di inchieste giudiziarie. Quali? La Torre Milano di via Stresa o le Residenze Lacal Parco delle Cave, accusate di variazioni non autorizzate.
Ma non è solo il Parlamento a muoversi. Anche il governo sta lavorando a una bozza di legge-delega — con la regia del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini — che prevede la riscrittura integrale del Testo unico dell’edilizia entro 18 mesi. L’obiettivo: “riordinare e semplificare” le norme, ma secondo le opposizioni anche “deregolare e condonare”. Con il nuovo quadro normativo, sarebbe possibile regolarizzare opere costruite prima del 1967 ma anche abusi più recenti, considerandoli come “ristrutturazioni”. E nelle aree urbane già infrastrutturate, i costruttori potrebbero edificare senza obbligo di piani attuativi, trasformando piccoli capannoni in grattacieli residenziali.
In sostanza, ciò che il sindaco Sala definisce “morto e sepolto” sembra invece destinato a riemergere a Roma sotto nuove forme e nuovi nomi. Un ritorno che trova in Forza Italia un attore molto motivato e attivo.
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