Milano
Inter, la protesta degli ultrà: curva vuota contro black list ed aumenti degli abbonamenti
I gruppi organizzati annunciano un lungo stop al tifo: protesta contro aumenti degli abbonamenti e “black list” che hanno escluso decine di tifosi

Clamorosa protesta della Curva Nord: già da Inter-Torino gli ultras nerazzurri sono rimasti fuori dal Meazza a tempo indeterminato. Nel mirino la campagna abbonamenti, definita un "fallimento totale", con aumenti di prezzo ritenuti ingiustificati e le “black list” che hanno impedito a decine di tifosi di rinnovare senza motivazioni. "Volete uno stadio-teatro? Tenetevelo", scrivono i gruppi organizzati, avvertendo che San Siro rischia di perdere il calore che lo ha reso unico.
La protesta già partita da Inter-Torino
Già dalla gara di ieri contro il Torino, l’Inter deve rinunciare al sostegno della sua Curva Nord. I gruppi organizzati hanno annunciato con una nota ufficiale la decisione di disertare il Meazza, aprendo una protesta che si preannuncia lunga e rumorosa
Al centro della contestazione c’è la campagna abbonamenti, definita dalla Curva un “fallimento totale”. Nel mirino sia l’ennesimo aumento dei prezzi, giudicato ingiustificato, sia l’introduzione delle cosiddette “black list”. Decine di tifosi appartenenti ai gruppi organizzati non hanno potuto rinnovare l’abbonamento, senza – sostengono – alcuna motivazione valida. “Molti di loro sono incensurati e privi di qualsiasi pendenza legale”, scrive la Curva.
"San Siro non sarà più un fortino". Lo sciopero del tifo "fino a data da destinarsi"
La decisione, spiegano gli ultras, è maturata dopo “approfondite riflessioni e confronti interni”. Da oggi la Nord resterà fuori dal Meazza “fino a data da destinarsi”. Una presa di posizione netta: “Volete uno stadio-teatro? Tenetevelo. Non stiamo chiedendo privilegi, chiediamo soltanto la normalità che in altri stadi italiani ed europei è garantita”.
Gli ultras sottolineano come la protesta non sia rivolta contro Chivu e i giocatori: “Troveremo il modo di non far mancare il nostro supporto alla squadra e al mister, che nulla c’entrano in questa situazione”. Ma l’avvertimento è chiaro: senza la Nord, il Meazza perde la sua anima. “Se proseguiremo su questa strada, non resterà nulla di ciò che rendeva San Siro il nostro fortino. Vogliamo indietro lo stadio infuocato che faceva tremare le gambe di chiunque ci mettesse piede”.
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