Milano
Israele, Scalfarotto (IV): "Noi con Azione a Milano per completare il messaggio di Roma: Hamas ha responsabilità dirette"
Il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto sull'iniziativa al Teatro Parenti: "Sbagliato parlare di genocidio. Ci ritroviamo con Azione su questo tema, ma il posizionamento politico rimane diverso"

Israele, Scalfarotto (IV): "Noi con Azione a Milano per completare il messaggio di Roma: Hamas ha responsabilità dirette"
"L'iniziativa di oggi a Milano completa il messaggio della manifestazione di Roma" afferma il senatore di Italia Viva Ivan Scalfarotto a poche ore dall'evento del Teatro Parenti, con cui i renziani, insieme ad Azione, proveranno ad accendere un faro sulla lotta all'antisemitismo: "Vogliamo inquadrare quanto succedendo in Terra Santa in modo non superficiale" aggiunge Scalfarotto. "Pur condividendo l'allarme sulla situazione umanitaria a Gaza, la piattaforma del Pd, del M5s e di Avs è incompleta. Hamas ha una responsabilità diretta sulle sofferenze del suo popolo" prosegue il senatore, che commenta anche le diverse posizioni nella comunità ebraica milanese sull'appuntamento del Parenti: "In Italia stiamo riflettendo la pluralità di idee che c'è anche in Israele. Quando c'è dibattito per me è sempre positivo". A distanza di molto tempo, tornano anche sullo stesso palco i simboli di Azione e Italia Viva: "Ci troviamo su questo tema, ma il posizionamento politico per il momento è diverso. Non mi aspetto grandi sviluppi". L'intervista di Affaritaliani.it Milano.
Scalfarotto, l'obiettivo di oggi è trovare una sintesi quantomeno sulla lotta all'antisemitismo?
Vogliamo provare a inquadrare questa tragedia in modo non superficiale. Lo dico perché non ci si può limitare, come fanno alcuni, a denunciare il dramma umanitario di Gaza se non si capisce da cosa è nata tutta questa vicenda, ossia dal massacro del 7 ottobre e dal fatto che Hamas costituisce una minaccia insormontabile per la pace in quei territori. Noi vogliamo affermare che il confronto è tra due diritti: quello dei palestinesi e quello degli israeliani a vivere in pace, a cui si aggiunge il dovere di vivere insieme. Non sarà soltanto un momento di denuncia. Cercheremo anche di dare una risposta politica. Anche perché questa vicenda in molti casi ha rappresentato un alibi per far riemergere l'antisemitismo.
Un teatro è meglio di una piazza urlata per affrontare questa complessità?
Io penso di sì e voglio ringraziare Andrée Ruth Shammah per averci messo a disposizione il Parenti. In questa situazione estremamente delicata è necessario poter fare una riflessione che deve anche ricomprendere un altro aspetto: in Israele c'è una società plurale ed esiste anche un'opposizione molto forte nei confronti di Netanyahu che a Gaza non esiste, se non a rischio della propria vita. Non a caso porteremo sul palco il dissidente palestinese Hamza Howidy. Lì non è possibile esprimere opinioni di dissenso, mentre in Israele sì. Chi si riconosce nel progressismo, deve sostenere l'opposizione di Israele e tenere a mente che quella di Israele è una società aperta e inclusiva.
Cosa manca, invece, nella manifestazione di sabato a Roma?
L'iniziativa di Milano vuole completare il messaggio un po' 'monco' di quella di Roma. Noi avevamo suggerito di ampliare la loro piattaforma, ci è stato detto che si basava sulla mozione votata in Parlamento e che non volevano modificarla. Pur condividendo l'allarme sulla situazione umanitaria e sanitaria a Gaza, ci sembra che offra un'informazione incompleta. Hamas ha una responsabilità diretta rispetto alle sofferenze del suo popolo. Sono il primo esercito che invece di difendere la sua gente, l'ha deliberatamente usata come capitale politico.
C'è chi dice che la piazza romana non riconosce fino in fondo le ragioni di Israele.
Credo che occorra essere molto attenti alle parole. Per esempio, io non parlerei di genocidio, che è una nozione tecnica prevista dal diritto internazionale, non va usata a caso. C'è un meccanismo antisemita che fa dire che gli ebrei che hanno subito un genocidio, adesso lo stanno facendo. Significa equiparare gli ebrei ai loro carnefici, cercando di sminuire in qualche modo la Shoah che è stato un progetto di sterminio industriale disegnato a tavolino. Spero che, come hanno garantito gli organizzatori, a Roma non ci sia nessun incidente. L'antisemitismo è una piaga gravissima e anche molto difficile da estirpare.
Il presidente della comunità ebraica milanese Walker Meghnagi non sarà al Parenti ma vi ha invitato per un caffè. Altri pezzi del mondo ebraico, invece, sono in disaccordo anche con la vostra piattaforma. Che ne pensa?
In Italia stiamo vedendo la stessa pluralità di posizioni che c'è in Israele e va bene così. Ci sono ebrei in Israele che condividono l'operato di Netanyahu e altri che lo criticano. Io sono sulle posizioni di Sinistra per Israele e condivido le parole di Liliana Segre. Mi ritengo un amico profondo di Israele, e penso che il sionismo sia stata una storia di libertà e anche una storia di sinistra. Ma avere diversi punti di vista in una situazione così complessa è normale. Quando c'è dibattito e discussione per me è sempre positivo.
Alcune Regioni stanno interrompendo i rapporti istituzionali con Israele. Come commenta?
Una cosa sbagliatissima. L'errore più grave è quello di confondere le politiche del governo Netanyahu con Israele nel suo complesso, una grande democrazia e anche un paese amico. Anche perché sono le stesse famiglie degli ostaggi le prime a criticare Netanyahu.
Azione e Italia Viva si ritrovano insieme sullo stesso palco dopo molto tempo…
Ma non mi aspetto grandi sviluppi. Abbiamo fatto una scelta molto differente e chiara di appartenenza al campo del centrosinistra e siamo all'opposizone del governo Meloni, lo critichiamo su tutta la linea e pensiamo che la politica estera dell'esecutivo sia un grande buco nero. Azione non ha ancora sciolto questo nodo. E ha anche dei momenti di apprezzamento per le politiche di Meloni. A Milano sembra essersi anche aperto un discorso tra loro e Forza Italia. Al Parenti ci troviamo su questo argomento, ma il posizionamento politico per il momento è diverso.
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