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Milano
L’inutile battaglia dei sondaggi: Sala-Albertini si gioca sui nervi. Commento
Gabriele Albertini e Giuseppe Sala

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Se c'è qualcosa che ogni volta mi strania è l'attenzione spasmodica per i sondaggi sui candidati. Intendiamoci: sono cresciuto nell'epoca di Berlusconi e Prodi, quindi so bene che i sondaggi sono fondamentali per prendere decisioni. Il problema è che so benissimo che i sondaggi sono anche usati per fare altro. A volte, per fotografare la realtà. Altre volte, perché siano profezie che si autoavverano. Pensiamoci un attimo. Sono usciti a Milano una serie di sondaggi, ultimamente. Alcuni su Gabriele Albertini, che dicono chiaro e tondo che è in corsa. Chi li ha commissionati? Quelli che pensano che Albertini possa essere una buona scelta. Un altro sondaggio è di ieri, ed è stato commissionato da persone vicine a Beppe Sala. Risultato? Beppe Sala largamente vincente. Attenzione: non si sta dicendo che i sondaggi sono taroccati. Assolutamente. Peraltro, rispetto ad altri del passato hanno anche basi statistiche buone. Ma mi viene da ridere il modo in cui vengono usati. Non per fotografare la realtà ma per tranquillizzare questa o quella parte di opinione pubblica, che prevedibilmente una opinione ce l'ha già. Anche perché, tirandosi un poco più fuori dalle contese politiche odierne, si capisce lontano un miglio che l'interesse sulle prossime Comunali è ai minimi storici. Che di mezzo c'è l'estate, che già di per se fa scordare più o meno tutto. Soprattutto questa estate, che potrebbe essere la prima senza l'incubo pressante del Covid. E poi, appunto, c'è il Covid. Non è ancora finito, c'è una campagna vaccinale in corso. Di queste cose la gente vuol sentir parlare, e in base a come sarà la situazione a settembre orienterà la propria scelta politica. A questo mettiamoci che mediamente i sondaggi hanno 5 punti di margine di errore e nella disfida Sala-Albertini questo divario è inferiore. Quindi? Quindi la verità è che non si sa nulla, se non vaghe indicazioni. Rassicurazioni. Atti di convincimento. Più che sondaggi, sono preghiere, insomma.

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