La riforma della sanità lombarda andrebbe maneggiata con più cura
La Giunta della Regione Lombardia ha formalmente avviato l'iter legislativo per l'istituzione del nuovo Sistema Socio-Sanitario Lombardo. Ci sarà ovviamente tempo per un esame dettagliato dei singoli articoli, ma da una prima lettura si evidenziano alcune rilevanti criticità, di dubbia legittimità giuridica e, addirittura, costituzionale e una gravissima sottovalutazione del ruolo che alcuni Istituti di Ricerca e Cura rivestono a livello internazionale, grazie alla loro autonomia, nel dare prestigio all'intera Sanità lombarda.
La prima riguarda l'accorpamento delle attuali Aziende Ospedaliere in macro Aziende Ospedaliere su basi territoriali molto più ampie nelle quali, come nel caso della AO Città della Salute, dovrebbero confluire anche le attuali Fondazioni Istituto Besta e Istituto Nazionale dei Tumori.
Da questa eventuale decisione discendono varie conseguenze. Queste Fondazioni, la cui autonomia giuridica verrebbe di fatto cancellata, vedono però come soci, a fianco della Regione che ne detiene il controllo, il Ministero della Salute e il Comune di Milano, oltre alla Fondazione Mariani, per quanto riguarda il Besta. Il loro assenso è stato preventivamente acquisito? Se no, è abbastanza prevedibile che nascano dei conflitti di competenza istituzionale destinati a mettere in difficoltà il nuovo Sistema, prima ancora che diventi operativo.
Le due Fondazioni citate, inoltre, assieme alla Fondazione Policlinico e alla Fondazione San Matteo, sono degli Istituti di Ricerca e Cura con una loro particolare vocazione alla ricerca di assoluto livello internazionale e che è sostenuta da importanti finanziamenti del Ministero della Salute e della Ricerca. Il rischio che queste peculiarità, di assoluta rilevanza per il futuro della ricerca e dalla sanità italiana, immesse in un contenitore generalista, finiscano per essere compromesse, anche a causa delle sempre più stringenti necessità di bilancio.
L'altro problema che, a mio avviso, oltre a compromettere un principio di solidarietà che da sempre caratterizza la lombardia, mette in discussione il principio costituzionale dell'uguaglianza dei cittadini italiani per quanto riguarda il loro diritto alla salute, è l'introduzione di un ticket maggiorato per i cittadini provenienti da altre Regioni. A questo si aggiunge l'introduzione di un ticket aggiuntivo di 50 euro per i cittadini lombardi che presentandosi a un Pronto Soccorso ricevono un 'Codice Verde'. Tutto ciò mentre sul territorio mancano strutture adeguate che, 24 Ore su 24, facciano da filtro rispetto alle urgenze vissute dal cittadino-paziente come tali.
La Sanità Lombarda è riconosciuta a livello internazionale, in primo luogo per il ruolo svolto dagli Istituti di ricerca e Cura che attraggono pazienti anche dall'estero. Andrebbe maneggiata, appunto, con cura.
Carlo Borsani, ex Assessore alla Sanità della Regione Lombardia