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Milano

Ultimo aggiornamento: 19:28

“La vita oltre i social”: a Palazzo Pirelli un confronto sul disagio giovanile

Martedì 18 novembre a Milano l’incontro promosso da Lombardia Migliore e Noi Moderati con esperti, psicoterapeuti, educatori e rappresentanti istituzionali

“La vita oltre i social”: a Palazzo Pirelli un confronto sul disagio giovanile

Un confronto aperto sul disagio giovanile, sulle sue radici e sulle trasformazioni indotte dall’ecosistema digitale. È questo il cuore dell’incontro “Disagio giovanile – La vita oltre i social”, in programma martedì 18 novembre alle 9.30 nella sala Gonfalone di Palazzo Pirelli, in via Fabio Filzi 22 a Milano. L’iniziativa è promossa da Lombardia Migliore e Noi Moderati, con l’obiettivo di approfondire uno dei temi più urgenti dell’agenda sociale, tra fragilità educative, dipendenze digitali e nuove forme di isolamento.

L’evento si apre con i saluti dell’onorevole Alessandro Colucci e del sottosegretario regionale Raffaele Cattaneo. A introdurre i lavori è la senatrice Mariastella Gelmini, che negli ultimi anni ha più volte richiamato l’attenzione sulle ricadute che l’iperconnessione e la pressione dei social network esercitano sulle giovani generazioni.

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Il dibattito entra quindi nel vivo con una serie di interventi che portano al tavolo competenze complementari: Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola; Chiara Pochetti per Gioia Ets Onlus; la psicoterapeuta Maria Rita Parsi, tra le voci più autorevoli sul tema dell’infanzia e dell’adolescenza; Jacopo Lotti dell’Associazione Pentagon FS Ets; e Mariangela Padalino, capogruppo di Noi Moderati Milano. A moderare è il giornalista Giovanni Terzi.

La mattinata si chiude con l’intervento del Sottosegretario all’Istruzione e al Merito Paola Frassinetti, che proprio negli ultimi mesi ha rilanciato la necessità di un approccio integrato tra scuola, famiglie e territorio per prevenire e contrastare le nuove forme di disagio adolescenziale.

L’incontro si inserisce in un dibattito sempre più centrale per la società italiana, dove l’impatto dei social sulla salute mentale dei giovani, la solitudine digitale e le difficoltà educative richiedono risposte coordinate e interventi strutturali. Un’occasione, dunque, per provare a capire come costruire una “vita oltre i social”, restituendo ai ragazzi spazi reali di relazione, ascolto e crescita.

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