Leoncavallo, finisce un'era. L'appello per un corteo pacifico e la via legalitaria: "Non sono più gli anni Novanta" - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 09:47

Leoncavallo, finisce un'era. L'appello per un corteo pacifico e la via legalitaria: "Non sono più gli anni Novanta"

Verso il corteo del 6 settembre. L’Anpi e la Camera del Lavoro tra i primi a dare l’adesione. Boer (Mamme del Leoncavallo): "La regolarizzazione è l'unica via, non è più tempo di occupazioni"

Di Giorgio d'Enrico

Dopo lo sgombero del Leoncavallo, la manifestazione del 6 settembre si prepara come un corteo pacifico e rappresentativo delle forze democratiche e progressiste. Anpi e Camera del Lavoro hanno già annunciato l’adesione, sottolineando la necessità di una risposta civile e unitaria. Il centro sociale, intanto, guarda a un futuro legale: il Comune pubblicherà un bando per la nuova sede di via San Dionigi. Il nodo dei costi


Dopo lo sgombero estivo del Leoncavallo, la città si prepara a una nuova manifestazione. L’appuntamento del 6 settembre viene descritto come “grande, pacifico e rappresentativo di tutte le forze democratiche e progressiste”, un modo per rispondere con compattezza al blitz del Governo. Tra i primi ad aderire ci sono stati l’Anpi provinciale di Milano, con il presidente Primo Minelli, e la Camera del Lavoro, rappresentata dal segretario Luca Stanzione. L’Anpi ha anche annunciato il sostegno alla raccolta fondi popolare per coprire le spese necessarie alla ristrutturazione della futura sede.

Leoncavallo, la nuova sede di via San Dionigi e la manifestazione del 6 settembre

Il Comune dovrebbe a breve pubblicare il bando per l’assegnazione del magazzino di via San Dionigi, a Porto di Mare, uno spazio abbandonato da anni che richiede lavori di bonifica dall’amianto e importanti ristrutturazioni. Il Leoncavallo ha già manifestato interesse e vede in questo percorso una via legalitaria e regolare, molto diversa dalle occupazioni degli anni ’80 e ’90.


In vista della manifestazione, si moltiplicano le riunioni tra i referenti del Leoncavallo e altre realtà dell’area antagonista, oltre che i contatti con i centri sociali come il Lambretta e il Cantiere. Proprio quest’ultimo organizzerà dal 5 al 7 settembre il festival antirazzista al Teatro Burri del Parco Sempione, con tre giorni di musica e dibattiti dedicati al contrasto al razzismo, alle guerre e alle violenze coloniali. E proprio dal Cantiere emerge l'appello a costruire “territori resistenti e ribelli, spazi occupati e liberati dove far rifiorire l’alternativa culturale”. Una radicalità che oggi evidenzia un aperto contrasto tra la scelta legalitaria del “Leo” e le istanze più dure di una parte del movimento antagonista.


Le Mamme del Leoncavallo: "L'unica strada è la regolarizzazione, non sono più gli anni Novanta"

Così infatti, come riferisce Repubblica, si esprime Marina Boer, presidente dell'associazione Mamme del Leoncavallo: “La manifestazione del 6 deve essere una risposta forte e democratica allo sgombero ordinato dal ministro Piantedosi”. Boer prosegue: “La cifra necessaria per i lavori in via San Dionigi è enorme, circa 300 mila euro, e stiamo chiedendo aiuto perché la situazione è difficile. Comunque, l’unica strada è quella della regolarizzazione, non sono più gli anni 80-90 delle occupazioni. Dobbiamo per forza trovare una sistemazione legale ed è necessario che il percorso per arrivarci sia chiaro, che non ci siano incidenti e provocazioni anche durante il corteo del 6, che immaginiamo sarà molto partecipato, da tante realtà anche non milanesi".

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