Lombardia, nuovo warning della Lega: "Fratelli d'Italia fa vacillare la coalizione". Ma Fidanza: "Non ci sono diritti acquisiti" - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 10:53

Lombardia, nuovo warning della Lega: "Fratelli d'Italia fa vacillare la coalizione". Ma Fidanza: "Non ci sono diritti acquisiti"

Resta alta la tensione nel centrodestra: le ambizioni di FdI sulla Regione, la netta opposizione del segretario lombardo della Lega Massimiliano Romeo. Che ribadisce: "Mancano tre anni". Fidanza (FdI) replica: "Non esistono diritti acquisiti"

di Federico Ughi

Lombardia, nuovo warning di Romeo: "Così Fratelli d'Italia fa vacillare la coalizione"

"Fratelli d'Italia stia attenta, così vacilla la coalizione": sale la tensione nel centrodestra in Lombardia. Oggi il segretario lombardo della Lega Massimiliano Romeo ha ribadito a Repubblica quanto già espresso 24 ore prima sul Foglio. Ovvero: lo schema di accordo secondo il quale a Fratelli d'Italia spetterebbe scegliere il candidato governatore della Lombardia dopo che sul Veneto è stato trovato l'accordo sul leghista Alberto Stefani non ha ad oggi alcun valore vincolante. E continuare a parlarne può solo essere controproducente. 

“La partita non è chiusa – afferma – e se Fratelli d’Italia esercita il diritto di rivendicare Palazzo Lombardia, noi abbiamo il dovere di fare altrettanto, visto che governiamo la Regione da tanti anni e con buoni risultati”. Romeo invita alla prudenza: “Tre anni in politica sono un’eternità. Quando sarà il momento si discuterà insieme e si sceglierà il candidato migliore”.

Per Romeo la contesa non è solo aritmetica elettorale ma identitaria: “La Lega è un partito del territorio, e il suo territorio di riferimento è la Lombardia. Per noi parole come autonomia, federalismo e autogoverno hanno un significato ben preciso. Crediamo nel ruolo delle regioni, non nel piantare bandierine per dimostrare chi è più forte”. Un avvertimento chiaro anche alle ambizioni di Fratelli d’Italia: “Hanno sottovalutato le tensioni che le loro pretese potevano creare dentro la Lega e nel centrodestra. Il rischio è che la coalizione esca indebolita, solo perché qualcuno ha voluto piantare una bandierina con troppo anticipo”. Anche perchè prima c'è un'altra partita fondamentale: "Penso, per esempio, al candidato alle comunali di Milano. Il pericolo è che la coalizione, da tutto questo, esca indebolita anziché rinforzata". 

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A esacerbare gli animi dei leghisti lombardi, per la verità, anche le parole con cui il segretario del Carroccio Matteo Salvini ha voluto ieri chiarire il senso della nota diffusa mercoledì sera: “Se Fratelli d’Italia sarà il primo partito, ha tutto il diritto di rivendicare la guida”, ha spiegato. Resta il fatto - e su questo concordano tutti - che tre anni di tempo sono politicamente parlando un'era geologica. Ma anche due anni e mezzo, nello scenario in cui Fratelli d'Italia ottenesse un voto anticipato per Regione Lombardia. 

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Fidanza (FdI) replica a Romeo: "Non esistono diritti acquisiti"

A Romeo ha replicato questa mattina l'europarlamentare Carlo Fidanza, che i rumors di queste settimane individuano come il nome su cui Fratelli d'Italia punterebbe per Regione Lombardia: "Non esistono diritti acquisiti. Ho letto l'amico Romeo parlare di radicamento. Insomma, un partito come Fratelli d'Italia, che prende ripetutamente il 30% nelle ultime competizioni elettorali in Lombardia, direi che e' abbastanza radicato per poter ambire a esprimere la presidenza. Poi si vedra' e, come al solito, il centrodestra scegliera' per il meglio". 

Fidanza ha aggiunto: "Fratelli d'Italia può rivendicare la guida della Lombardia? Certamente sì, l'accordo tra i leader prevede che il partito che sarà fra due anni il più votato in Lombardia potrà esprimere il candidato governatore.  È naturale che avendo oggi una prospettiva di due anni, due anni e mezzo, è importante comunque continuare a lavorare nel governo attuale della Regione Lombardia, con il presidente Fontana che noi sosteniamo lealmente e con un ruolo anche accresciuto nelle proposte e nella concretezza di Fratelli d'Italia, che già oggi è il partito di maggioranza relativa in regione Lombardia e che certamente farà sentire il suo peso nelle politiche. Poi tempo al tempo, quando si arriverà più vicino alle elezioni, si valuteranno i pesi, le proposte, i candidati e si deciderà"

Pd all'attacco: "Lo scontro a destra paralizza Regione Lombardia"

Nel frattempo, il centrosinistra ha buon gioco a commentare le attuali tensioni. Così il capogruppo del Pd in Lombardia Pierfrancesco Majorino: “Lo scontro a destra sta paralizzando totalmente la Regione, che non tocca palla sul rilancio della sanità pubblica, sul sostegno alle imprese e sull’uso dei fondi comunitari. La destra ha scambiato la Regione per il proprio teatrino del potere, riducendola a un poltronificio a uso e consumo dei partiti di maggioranza”.

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