Milano
M4 a Segrate o M5 a Monza? Lombardia, è scontro sui fondi per le metro
Il Mit valuta di spostare 420 milioni dal prolungamento della M4 verso Segrate all’allungamento della M5 a Monza. Fontana attacca Micheli, Majorino parla di “gioco delle tre carte”, la Lega rivendica la priorità dei progetti già pronti

In Lombardia infuria lo scontro politico sui fondi per le metropolitane. Il Ministero delle Infrastrutture ipotizza di dirottare 420 milioni previsti per il prolungamento della M4 verso Segrate sull’allungamento della M5 a Monza. Il governatore Attilio Fontana accusa il sindaco di Segrate Paolo Micheli di incoerenza, mentre Pierfrancesco Majorino (Pd) denuncia il “gioco delle tre carte” del governo. La Lega difende la scelta: “Il progetto della M5 è più maturo, si parta subito dove è possibile”.
Metropolitane milanesi, il nodo dei fondi: 420 milioni da Segrate a Monza
L’ipotesi del Mit di spostare 420 milioni di euro dal prolungamento della M4 fino a Segrate per destinarli alla M5 verso Monza accende la tensione politica in Lombardia. Una scelta che rischia di mettere in competizione due opere considerate strategiche per la mobilità dell’area metropolitana milanese.
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana si è detto “sorpreso” dalla protesta del sindaco di Segrate Paolo Micheli. Secondo il governatore, infatti, Micheli avrebbe dato il suo assenso in un incontro con Mit, Comune di Milano e Regione lo scorso luglio. Il dietrofront, per Fontana, “fa venire meno la logica della collaborazione istituzionale” e sarebbe “poco rispettoso della programmazione della mobilità dell’hinterland milanese”.
Majorino: “Salvini fa il gioco delle tre carte”
Durissimo l’intervento di Pierfrancesco Majorino, capogruppo dem al Pirellone: “Matteo Salvini non può fare il gioco delle tre carte e cavarsela come se nulla fosse. A Milano e alla Lombardia servono sia il prolungamento della M5 a Monza che quello della M4 a Segrate. Ha ragione Micheli a protestare: togliere le risorse alla M4 significa dire che di due progetti ne va avanti solo uno”. L’esponente Pd richiama anche il governo: “Per il ponte sullo Stretto di Messina si sono trovate risorse enormi. Perché, allora, tagliare quelle già appostate sulla M4?”.
La replica della Lega: “La M5 è pronta, serve concretezza”
A difendere la scelta di privilegiare la M5 è Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Consiglio regionale: “Non c’è nessuna guerra tra territori, ma solo la volontà di accelerare le opere dove le condizioni tecniche lo consentono. Il progetto della M5 è maturo, con sostegno unanime degli enti locali, e serve un bacino di utenza vastissimo”. Per il Carroccio il rischio è che lo scontro politico paralizzi entrambe le infrastrutture: “Le risorse per la M4 vanno assicurate, ma oggi il progetto pronto è quello della M5. Non si perda tempo: si parta subito dove si può partire”.
Terzi (Regione Lombardia): "M4 e M5 entrambe strategiche: decida il territorio"
L’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche, Claudia Maria Terzi, interviene sul tema: "Mi allineo alla sorpresa manifestata dal presidente Attilio Fontana per le parole del sindaco di Segrate. La questione, come ben sanno tutti gli enti locali coinvolti, Milano in testa, è stata discussa durante diversi incontri, anche in uno specifico con il sindaco Micheli, nel corso dei quali è stato più volte chiarito che lo stato di avanzamento del progetto M5 - prolungamento verso Monza - è l'unico, allo stato attuale, a essere a un grado di avanzamento tale per cui il finanziamento integrale è necessario e non più rinviabile per potere avviare la fase di gara in tempi rapidi”.
“Il prolungamento della M4 verso Segrate – aggiunge Terzi - invece manca non solo della completa copertura finanziaria ma sconta anche alcuni ritardi, oltre a presentare una certa complessità rispetto agli altri importanti progetti che costituiranno la Porta Est di Milano. Regione Lombardia reputa entrambe le opere prioritarie e strategiche, ma comprende la difficoltà nel reperire contestualmente le risorse per tutti i numerosi progetti aperti sul territorio lombardo e milanese nello specifico. Saranno i territori e i sindaci a dover decidere come procedere anche in ragione del doppio ruolo del Comune di Milano: proponente di entrambi i progetti e territorio direttamente interessato dalle infrastrutture. Senza dimenticare che il sindaco Sala è anche sindaco della Città Metropolitana. Regione Lombardia accoglierà quanto decideranno gli enti locali”