Milano
Marino: "Sala? Il Pd a me chiese le dimissioni prima del tg della sera. Ma se lui è sereno, vada avanti"
L'ex sindaco di Roma Ignazio Marino, costretto alle dimissioni per vicende per le quali fu poi assolto, commmenta la situazione del primo cittadino milanese. E lancia qualche frecciata: "Non si può essere garantisti solo quando conviene..." Intervista

Marino: "Sala? Il Pd a me chiese le dimissioni prima del tg della sera. Ma se lui è sereno, vada avanti"
Partendo dal presupposto che "se il sindaco Sala si sente sereno e sicuro delle sue scelte dovrebbe andare avanti", è anche vero che ormai "c'è un potere finanziario che prevale sulla politica e che indirizza i progetti di sviluppo". L'ex sindaco di Roma Ignazio Marino, oggi europarlamentare del gruppo dei Verdi, riflette sul terremoto legato all'urbanistica che ha travolto la giunta di Milano. E ritorna indietro nel tempo a quando anche lui finì sotto indagine mentre era in carica al Campidoglio. A differenza di quanto sta accadendo a Sala, il Pd, che all’epoca era il suo partito, pretese le dimissioni e lo sfiduciò. Ma dopo anni di calvario Marino è stato completamente assolto da ogni accusa. "A me chiesero di farmi da parte entro i Tg della sera. Non si può essere garantisti solo quando conviene…" si toglie qualche sassolino dalle scarpe l'ex sindaco parlando di un supporto "tattico" a Sala da parte del Pd. L'intervista
Marino, il Pd è garantista con Sala e con lei non lo fu?
Sicuramente al tempo il Pd assunse un comportamento diverso. Io ho avuto una vicenda che oggi fa certamente sorridere. Oltre a essere assolto, la magistratura, concludendo in Cassazione, ha scritto che non c'erano neanche gli elementi per avviare un'inchiesta… Stiamo parlando veramente di banalità rispetto al disegno urbano di una grande metropoli come Milano. Però in quel caso mi chiesero di dimettermi prima dei telegiornali della sera non appena comparve la notizia sui giornali. La mia vicenda era anche legata al fatto - e lo dimostrano le intercettazioni di pregiudicati come Buzzi e Carminati - che c'erano personaggi che interloquivano con politici eletti che chiedevano che si arrivasse allo scioglimento del Comune, sennò 'con questo Marino non si riescono a fare gli affari'. Dal notaio ci andò il Pd ma anche la destra. Ci fu una certa collegialità.
Cosa ne pensa dei fatti contestati a Sala?
In questo momento non c'è nessuna evidenza del fatto che il sindaco abbia commesso reati o illeciti. Non c'è nessun elemento che possa far propendere per un giudizio negativo su Sala. A prescindere dall'azione della magistratura, il potere politico - rappresentato da persone elette dal popolo - ha una dipendenza da un potere fatto di persone sicuramente non elette dal popolo che seguono solo i propri calcoli imprenditoriali arrivando a orientare le scelte di sviluppo di una metropoli. Un fenomeno grave che sta danneggiando le democrazie. Basta vedere quello che succede negli Usa, dove vengono tagliati i fondi per i bambini disabili e al tempo stesso viene eliminata la minimal tax per le grandi compagnie tech che hanno sedi in porti franchi del fisco.
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Proprio per questo, e a prescindere dalle singole responsabilità che andranno accertate, non sarebbe più giusto contestare da un punto di vista politico e non giudiziario le scelte del sindaco Sala?
Sono due territori completamente diversi. Quando dico che la finanza prevale sulla politica, penso proprio a un modello di deterioramento per cui si lascia decidere lo sviluppo di una città ad altri che magari hanno grandi capitali. Le persone non vanno più a votare anche per questo: se scelgono un rappresentante, poi si aspettano che sia lui a portare avanti una visione non basata sul profitto come vorrebbe il mondo della finanza. Quanto succede a Milano non si può definire uno scandalo se le notizie di stampa non verranno avvalorate dal giudizio della magistratura. Sicuramente è però anomalo che ci siano così tanti messaggi tra il sindaco, i costruttori e gli architetti sul piano urbanistico di una metropoli. Mi aspetterei che il numero di confronti sia molto più elevato con la propria giunta e con il proprio Consiglio comunale…
Sul garantismo la politica predica bene e razzola male?
Certi giudizi dovrebbero valere sempre. Se uno pensa che una persona che ha avuto problemi con la giustizia non si dovrebbe candidare, lo dovrebbe pensare sempre. Viceversa, se uno pensa che si è innocenti finché non è stato completato tutto il percorso giudiziario, allora dovrebbe essere in grado di separare completamente l'attività politica dal giudizio da parte della magistratura che può emergere sui giornali in fase di indagini. Non si può essere garantisti à la carte.
Sala, che ha ricevuto un sostegno apparso comunque freddo dal Pd, dovrebbe andare avanti?
Intanto va sottolineato che anche per un esponente del Pd è difficile capire la posizione del partito...Quando c'è da discutere su un tema fondamentale si dividono sempre. Si sono spaccati anche sui miliardi da investire come Europa in armamenti. Sala è un uomo di grande capacità ed esperienza, ed è in grado di decidere da solo e non sulla base di presunti appoggi freddi o caldi. Se lui si sente sereno delle sue scelte e alla guida della città dovrebbe andare avanti.
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