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Milano
Maugeri, Corte dei Conti chiede 60 milioni di risarcimento a Formigoni e altri
Roberto Formigoni

Maugeri, Corte dei Conti chiede 60 milioni di risarcimento a Formigoni e altri

Un risarcimento di 60 milioni di euro per i danni erariali procurati: questa la richiesta della Procura lombarda della Corte dei Conti nei confronti dell'ex governatore Roberto Formigoni, per la Fondazione Maugeri e per altri imputati nel procedimento sulla vicenda dei finanziamenti erogati dalla Regione Lombardia alla Maugeri, fino all'anno 2011. Vicenda che sul fronte penale ha portato alla condanna definitiva per corruzione a 5 anni e 10 mesi per Formigoni, ora in carcere.

Formigoni e gli altri imputati, hanno ricostruito i sostituti procuratori, avrebbero fatto parte di un "sodalizio di persone fisiche" a cui sarebbero stati retrocessi quei circa 60 milioni di euro di finanziamenti pubblici erogati dalla Regione Lombardia, a titolo di "funzioni non tariffabili", alla Fondazione Maugeri con sede a Pavia. Gli imputati nel procedimento sono, oltre all'ex governatore e alla Fondazione Maugeri, l'ex patron della struttura sanitaria Umberto Maugeri, l'ex direttore finanziario Costantino Passerino, e i 'collettori' delle tangenti a favore del Governatore (tra cui spese per vacanze e anche l'uso di yacht) Pierangelo Dacco' e l'ex assessore lombardo Antonio Simone. "L'impianto accusatorio della Procura della Corte dei Conti - ha detto il pm Grasso nella requisitoria - si basa in buona parte, ma non solo, sulla ricostruzione accusatoria fatta dalla Procura ordinaria. E riguarda, in particolare, la concessione di finanziamenti pubblici a titolo di 'funzioni non tariffabili' che in parte sono stati utilizzati per remunerare le prestazioni rese dalla struttura sanitaria, e in buona parte, per circa 60 milioni, sono stati retrocessi alle persone fisiche, che fanno parte di un sodalizio".

Il legale di Formigoni, Riccardo Marletta, ha eccepito l'avvenuta prescrizione delle condotte del suo assistito nel procedimento davanti alla Corte dei Conti. "La legge prevede un termine di prescrizione che e' 5 anni - ha spiegato il legale - che decorre dal verificarsi dell'evento dannoso e che, in questo caso, e' riconducibile alle delibere adottate via via negli anni".

Il legale ha spiegato che "la Procura eccepisce invece il contenuto di una norma per cui nel caso di occultamento doloso del danno, il termine decorre dal momento della scoperta del danno. Noi replichiamo - ha aggiunto - che non c'e' stato alcun occultamento doloso, dato che il danno lo si fa risalire a queste delibere, diciamo che queste delibere hanno avuto tutta la pubblicita' del caso". Nel suo intervento il difensore ha sottolineato anche che "in tutta la documentazione istruttoria, non c'e' un solo passaggio in cui si dica che il presidente Formigoni ha fatto pressioni per favorire la Maugeri". Secondo il legale, le delibere di Giunta con cui si e' dato il via ai finanziamenti alla Maugeri "sono il frutto di valutazioni collegiali che hanno comportato il coinvolgimento di uffici, quindi non e' pensabile che possa essere riconosciuta la responsabilita' soltanto del presidente Formigoni, fermo restando che un suo coinvolgimento non e' mai stato provato nella maniera piu' assoluta".

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