A Roma è già da tempo realtà. Ora le fermate della metropolitana sponsorizzate arrivano anche a Milano. Per cui: Duomo-Mercedes, Cordusio-Generali, Porta Romana-McDonald's e magari qualche abbinamento un po’ meno probabile, tipo Porto di Mare-Louis Vuitton, e via così. A breve partirà il bando per trovare privati interessati ad abbinare il nome dell’azienda al nome della fermata o addirittura all’interna linea della metropolitana. Il tutto per “valorizzare il naming delle linee metropolitane 1,2,3,5 e/o delle stazioni”.
Ci saranno però dei paletti ben precisi: “Saranno rigettati i casi in cui ci il privato abbia conflitti di interesse con l’oggetto della sponsorizzazione o contenziosi con l’amministrazione, sono in ogni caso escluse la propaganda di natura politica, sindacale e/o religiosa e di dubbia moralità, i messaggi offensivi incluse le espressioni di fanatismo, razzismo, odio o minaccia o comunque lesive della dignità umana”. E ci mancherebbe altro che trovarsi a scendere alla fermata di Moscova-Forza Italia o Sesto San Giovanni-Cgil. Ma quanto ci può guadagnare il Comune da quello che sembra quasi uno scherzo? Madrid, che questa pratica ha già messo in campo da qualche tempo, per la sua fermata più centrale - anche in questo caso c’è di mezzo Vodafone - incassa un milione di euro l’anno. Milano di fermate ne avrà 101 più il nome delle linee. Quasi quasi ci si riesce a ripianare il buco di bilancio.