Milano
Milano, Azione: "Delusi dalle polemiche. Pd? Nessun tentativo di ricucire. Restiamo nel centrosinistra ma serve un metodo"
Il segretario milanese di Azione Francesco Ascioti sulle tensioni in maggioranza: "Mai detto che rivendicavamo la Sicurezza. Noi abbiamo sempre sostenuto Sala, mentre i Verdi...". L'intervista

Francesco Ascioti, segretario milanese di Azione
Milano, Azione: "Delusi dalle polemiche. Pd? Nessun tentativo di ricucire. Restiamo nel centrosinistra ma serve un metodo"
Continua il botta e risposta a distanza a Milano tra Azione e i Verdi. "Noi abbiamo sempre sostenuto il sindaco Sala e questa maggioranza. Loro, invece, hanno sempre fatto mancare il supporto sui temi più strategici", sottolinea il segretario milanese di Azione Francesco Ascioti, che ritorna anche sul loro 'no' a un ingresso del partito di Carlo Calenda in giunta: "Mi aspetto che il Pd ragioni su quel veto e non che lavori per confermarlo", commenta Ascioti, evidenziando che dopo lo strappo al tavolo di coalizione i dem "non ci hanno contattato e non hanno cercato di ricucire". Ad ogni modo, per quanto riguarda la ridefinizione delle deleghe, "io non ho ma detto che Azione rivendicava per se la Sicurezza, ma che Azione chiedeva la nomina di un assessore per gestire la materia", prosegue Ascioti. "Calenda, che è un uomo a cui piace fare le cose, sarebbe stato molto contento di vedere un nostro rappresentante darsi da fare e sporcarsi le mani per la città". L'INTERVISTA.
Ascioti, che riscontro hai avuto dopo la decisione di lasciare il tavolo?
Come segretario cittadino, e a breve mi ricandiderò al congresso, ho avuto molto calore e vicinanza da parte della comunità di Azione Milano. Tanta gente ci ha contattato dicendoci di aver condiviso questa decisione. E questo mi ha molto rincuorato e trasmesso fiducia perché ci fa capire che abbiamo intrapreso la strada giusta. Noi non possiamo che rimetterci ai fatti, ossia che abbiamo lasciato il tavolo dove si discuteva di questa eventuale piccola riorganizzazione della giunta. Ma rimaniamo dove stiamo da quattro anni, in maggioranza e nel gruppo dei Riformisti. I Verdi hanno anteposto il manuale Cencelli del 2021 al futuro della città con la connivenza del Pd.
Dopo questa mossa Forza Italia è subito tornata alla carica con il corteggiamento.
Ma noi siamo seduti esclusivamente al tavolo del centrosinistra. E anche nel futuro, daremo priorità alla coalizione in cui siamo adesso. Poi va anche detto che Forza Italia ha evidenziato delle criticità dentro questa maggioranza che sono chiare ed evidenti a tutti.
Il Pd, dopo lo strappo, vi ha cercato?
Il Pd non ci ha contattato, non ci ha cercato e non ha cercato di ricucire. Unica cosa successa è un virgolettato del segretario milanese Capelli che ha parlato con la stampa e non con noi. Quando ci si definisce testardamente unitari, se c'è un partito rappresentato dentro la giunta che dice all'unico partito non rappresentato 'voi li non ci potete stare', mi aspetto che il Pd ragoni sulle motivazioni di quel veto, e non che lavori per confermarlo.
Sull'assessorato alla Sicurezza non cambiate idea?
Noi pensiamo che serva la nomina di un assessore alla Sicurezza che faccia due cose: raccordo tra le competenze del Comune e quelle del governo che sono enormi su un tema così difficile. E poi che introduca degli elementi nuovi come l'intelligenza artificiale per le telecamere e gli assistenti sociali di strada. Bisogna lavorare sul welfare e sull'innovazione. Un nuovo assessore dovrebbe anche rivedere gli accordi sindacali con la Polizia locale. Io sono molto deluso dalle polemiche sulle persone, cosa che noi non abbiamo mai fatto.
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Calenda cosa ne pensa di questa situazione?
Calenda è un uomo a cui piace fare le cose. Quindi, senza tatticismi particolari, sarebbe stato contento di vedere una comunità coinvolta che si sporcava le mani per Milano dentro la giunta. Sarebbe stato felice di dare una mano.
Questa situazione fa emergere ancora di più l'incompatibilità con i Verdi?
Non credo. Penso che faccia più che altro emergere la necessità di un metodo. E voglio anche sottolineare che per come è composto a Milano il centrosinistra, non si può far comincare il dibattito del 2027 dalle primarie. Noi siamo disposti a discutere con tutti. E i veti li abbiamo subiti, non imposti. Oggi dicono che vogliamo un assessorato. Ma ricordo che da luglio Azione sta insistendo sulla necessità di avere un cronoprogramma e una visione per la città.
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