Milano
Milano, si spengono le luci del Plastic: l'era dell'underground è definitivamente chiusa
"Il 28 giugno 2025 è stata l'ultima serata del Plastic": l'annuncio genera un'ondata di ricordi e gratitudine. Dagli anni Ottanta di Madonna e Freddy Mercury al boom del clubbing. Con lo sgombero del Leoncavallo, il segno della fine di un'era per Milano

L'insegna del Plastic di Milano
Milano, si spengono le luci del Plastic: l'era dell'underground è definitivamente chiusa
"Il 28 giugno 2025 è stata l'ultima serata del Plastic". L'annuncio pubblicato sui social nella notte di mercoledì 3 settembre è perentorio. E' l'ufficializzazione della fine di un'epoca (lunghissima) per la nightlife milanese. "Dal 1980 il nostro orgoglio è stato accogliere persone e storie straordinarie. È solo grazie a voi che il Plastic ha fluttuato leggero e tentacolare nelle notti di Milano per oltre quattro decenni. Grazie per aver partecipato a una festa unica e sorprendente. Che la festa continui!". Chiude il Plastic, tempio underground della libertà e della trasgressione. La decisione giunge, per pura coincidenza, a pochi giorni dallo sgombero del Leoncavallo. Due declinazioni per molti versi agli antipodi della cultura underground. L'una edonistica, l'altra militante. Ma entrambe le realtà hanno scritto nel tempo la storia delle serate milanesi. Gli anni Ottanta e Novanta sono definitivamente terminati.
"Al Plastic non conta lo status, conta l’attitudine": 45 anni di un club storico
"È capitato che sotto questa insegna siano entrati Andy Warhol e Grace Jones. Mentre Keith Haring disegna cazzi sulla porta del bagno, attrici di Hollywood, scrittori famosi e il quarto uomo più ricco del pianeta ballano a fianco di punk e sbandati. Al Plastic non conta lo status, conta l’attitudine": così nel 2019 la pagina Instagram del Plastic celebrava la riaccensione della iconica insegna colorata, condensandone la filosofia e lo spirito che avevano connotato il club sin dall'apertura, avvenuta al giro di volta del 1980. L'intuizione fu di Lucio Nisi (scomparso nel 2019) e Nicola Guiducci. Il Plastic fin da subito non fu una semplice discoteca, ma un laboratorio di sperimentazione, libertà espressiva e inclusività, prima che questa parola divenisse mainstream. Prima in viale Umbria, poi – dal 2012 – nella sede di via Gargano, il Plastic ha attirato artisti, stilisti e outsider da tutto il mondo. Nei suoi 45 anni di storia, il club ha visto passare leggende assolute: Andy Warhol, Keith Haring, Madonna, Grace Jones, Prince, Freddie Mercury, Elton John, Paul Young, Bruce Springsteen, i Pink Floyd, Diego Armando Maradona, Mickey Rourke. Per citarne alcuni. Era la tappa obbligata per chiunque transitasse a Milano negli anni d’oro della moda e della musica.
Un mito costruito anche sulle sue regole ferree: all’ingresso, raccontano gli habitué, non contava chi fossi ma se "avevi lo spirito giusto". Negli anni ’80 il club divenne calamita di outsider, creativi e celebrità. Negli anni ’90, con il boom dei club, il Plastic consolidò il suo status mitico, ospitando generazioni di dj, modelle e club kids. Nel nuovo millennio, tra revival kitsch e ospiti di prestigio, ha mantenuto un’identità unica. Con il trasferimento, in via Gargano nel 2012, per molti, l'inizio di graduale perdita di identità - o di disconnessione con la nuova anima della città - che ha portato infine alla scelta di spegnere le luci.
L'onda di commozione e gratitudine sui social, i ricordi dei vip e dei frequentatori
Alla notizia della chiusura sono seguiti centinaia di messaggi di saluto. Tra i primi, la cantante Paola Iezzi: "Grazie per esser stata spesso la casa di tutti noi, per tutto l’amore, la musica e la magia che ha avvolto quegli anni leggendari di scorribande e serate piene di sentimento, lacrime e serate folli. Per sempre Plastic". Anche Syria ha voluto lasciare il suo addio: "Grazie per ogni singolo istante condiviso, mi avete accolta sempre con amore. Mi mancherete tantissimo. Che privilegio mettere i dischi insieme a Nicola, Sergio e Andrea. Indimenticabile cantare alle tre del mattino prima di tornare a casa". Tra i frequentatori storici, c’è chi scrive: "Per 40 anni le mie notti più vere", oppure "Non ci posso credere". "La prima casa che ho trovato a Milano". E ancora: "Grazie per tutto l’amore, la musica, la magia. Ci avete regalato momenti irripetibili". "Le notti più belle di un epoca che non c'è più". "Clubplasticmilano FOREVER ❤️, ha commentato Saturnino. Ha omaggiato il club anche l'ex assessore milanese Pierfrancesco Maran: "Grazie per cosi tante notti meravigliose". Una grande e variegata comunità che oggi si è risvegliata senza il luogo che più di ogni altro a Milano ne aveva definito un senso di identità.
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DELLA SEZIONE MILANO