Milano
Milano, i Riformisti del Circolo Matteotti lanciano l’idea di un “assessore al Futuro”. SCARICA il documento
Il dibattito a Milano, Lia Quartapelle: “Serve una figura capace di immaginare la città dei prossimi dieci anni, non solo di gestire la fine del mandato”

Lia Quartapelle
Milano, i Riformisti del Circolo Matteotti lanciano l’idea di un “assessore al Futuro”
“Serve un assessorato con delega al Futuro”. È la proposta lanciata dal Circolo Matteotti, che sui social ha presentato un documento programmatico per “dare ai milanesi idee per il futuro”. L’obiettivo è chiaro: non limitarsi a gestire gli ultimi mesi della Giunta, ma iniziare a progettare la Milano dei prossimi dieci anni. “Non serve una persona che gestisca la fase finale del mandato, ma qualcuno che immagina una nuova stagione”, spiegano i promotori. La proposta prevede una delega che unisca innovazione urbana, politiche abitative e coesione sociale in chiave metropolitana, per una “grande Milano in cui tutti possano vivere bene”.
DARE AI MILANESI IDEE PER IL FUTURO: SCARICA IL DOCUMENTO INTEGRALE DEL CIRCOLO MATTEOTTI
Casa e redditi medi: “Serve un piano strutturale”
Tra i temi centrali indicati dal Circolo Matteotti c’è l’emergenza abitativa, da anni una delle principali criticità del territorio. Secondo il documento, “la casa deve essere una priorità nello sviluppo futuro della città”. Il Circolo propone un piano di intervento dedicato in particolare alla classe media, i lavoratori con stipendi tra 1.500 e 2.500 euro al mese, tra i più colpiti dalla gentrificazione e dalla privatizzazione post-Expo 2015.
Le proposte comprendono un incremento delle assegnazioni di case ai lavoratori dei servizi pubblici essenziali, nuove abitazioni a prezzo convenzionato (come all’ex Macello) e un sistema di garanzie comunali sui prestiti per la ristrutturazione di immobili in stato di fatto, scontando i lavori dal canone d’affitto.
Quartapelle: “Gettare le fondamenta del nuovo corso”
“La nostra idea è quella di dare a Milano un assessore al Futuro”, ha spiegato a Linkiesta Lia Quartapelle, deputata del Partito Democratico e tra i fondatori del Circolo Matteotti. “Serve una figura che non si limiti all’amministrazione degli affari correnti, ma che studi i dati, dialoghi con le parti sociali e getti le fondamenta per lo sviluppo futuro della città”.
Quartapelle anticipa anche una prospettiva temporale: “Immaginiamo una conferenza programmatica nel 2026 per avviare una città metropolitana dal basso. È il momento di pensare a Milano sul lungo periodo”.
Welfare, servizi e fiscalità autonoma
Le proposte del Circolo si muovono su più fronti: welfare di prossimità, trasporti integrati, scuola, sicurezza e fiscalità autonoma. In campo sociale, l’obiettivo è rafforzare i servizi dalla “culla alla terza età”, con più asili pubblici e convenzionati, tariffe sostenibili, assistenza domiciliare integrata per anziani e persone fragili e un coinvolgimento strutturale del terzo settore.
Il piano punta anche all’introduzione completa del salario minimo in tutti i servizi comunali e a una riforma della fiscalità metropolitana, con la possibilità di calibrare la tassa di soggiorno per finanziare politiche specifiche. “Vogliamo costruire una fiscalità propria per omogeneizzare i servizi e garantire equità”, si legge nel documento.
Trasporti e accessibilità: un Consorzio metropolitano
Sul fronte della mobilità, il Circolo Matteotti propone la nascita di un “Consorzio metropolitano dei trasporti” che coordini Fnm e Atm in collaborazione con Regione Lombardia. L’obiettivo è creare “un grande soggetto pubblico lombardo” capace di integrare le politiche di mobilità con quelle urbanistiche, ambientali e sociali, sostenendo gli investimenti per nuovi standard di lavoro.
Tra le ipotesi, anche uno studio con Ferrovie e Regione per realizzare la circle line ferroviaria e separare l’alta velocità dai treni locali per garantire puntualità e aumento delle frequenze. “Un assessore al Futuro deve immaginare come i trasporti possano espandersi su scala metropolitana, ravvivando progetti fermi e strategici”, sottolinea Quartapelle.
Sicurezza e rigenerazione urbana
Nel documento non manca un riferimento alla sicurezza e al recupero delle aree critiche, come il caso del parco di Porto di Mare. “Una volta era il bosco della droga”, scrivono i riformisti, ricordando il lavoro congiunto del Comune, delle forze dell’ordine e di Italia Nostra per riqualificare la zona. Oggi, secondo il Circolo, “il disimpegno delle forze dell’ordine sta riportando spaccio e consumo nel quartiere”, motivo per cui si chiede “un intervento deciso della Prefettura per restituire sicurezza e continuità al progetto di rigenerazione”.










 
        
 
        
