Milano
Milano, inchiesta urbanistica: "Aree pubbliche cedute ai privati a scapito dell'interesse collettivo"
Nel mirino della Procura accordi di programma come quelli su Porta Romana, arena di Santa Giulia, Loreto. I pm: “Varianti urbanistiche su misura per i privati, in deroga al piano regolatore”

L’inchiesta urbanistica della Procura di Milano accende i riflettori anche su alcuni accordi di programma in variante che avrebbero permesso a operatori privati di costruire su aree demaniali e pubbliche come gli scali ferroviari, le caserme e piazzale Loreto. I pm: “Interventi approvati su richiesta dei privati, in deroga ai piani urbanistici, con ritorni fondiari e nessuna reale tutela dell’interesse collettivo”. Nel mirino Porta Romana, Santa Giulia e l’arena olimpica.
Milano, accordi di programma “in deroga”: nel mirino scali, caserme e piazze
L’inchiesta sull’urbanistica milanese si allarga e punta il faro su aree demaniali, pubbliche o ex pubbliche, trasformate secondo la Procura in operazioni immobiliari a vantaggio dei privati. I magistrati parlano di interventi "approvati su richiesta dei privati", definiti "varianti particolari" al Piano urbanistico generale, in molti casi "dichiarate o occulte", che rappresentano un "rilevante indice di corruzione".
In una memoria integrativa alle richieste di arresto, tra cui quella per l’assessore Giancarlo Tancredi, i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini, Mauro Clerici e l’aggiunta Tiziana Siciliano, con il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, spiegano come tutto ruotasse attorno a un "numerosissimo insieme di accordi di programma in variante". Strumento che sarebbe stato attivato e concluso anche nella fase preliminare amministrativa, sulla base delle proposte arrivate dai privati.
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Il caso Porta Romana e l’arena di Santa Giulia
Tra i casi simbolo citati dai magistrati c’è l’accordo del 2017 sugli scali ferroviari, firmato da Comune di Milano, Regione Lombardia, Sistemi Urbani, Ferrovie dello Stato, RFI e Savillis. Il progetto sull’area di Porta Romana, destinata a ospitare il Villaggio Olimpico, è stato poi affidato a Coima di Manfredi Catella, con estensioni anche sull’arena di Santa Giulia.
Secondo i pm, i lavori nello Scalo Romana sono partiti senza un piano attuativo completo, ovvero senza un progetto per i servizi pubblici da garantire ai cittadini. Un’anomalia, spiegano i magistrati, che dimostra come il meccanismo consentisse di costruire in deroga ai piani regolatori, con un ritorno economico tutto a favore del promotore privato.
"Rendita fondiaria privata anche sulle opere pubbliche"
Secondo l’accusa, anche quando i privati si impegnano a realizzare opere per la collettività – ad esempio il potenziamento del servizio ferroviario – il beneficio ricade comunque sui futuri sviluppi immobiliari, generando “rendita fondiaria privata”. In sostanza, affermano i pm, "del miglioramento del servizio di trasporto riceverà vantaggio ogni futura intrapresa edificatoria" nelle aree interessate dagli accordi.
Oltre gli scali: le caserme e piazzale Loreto
Nella memoria vengono riportati anche altri progetti ritenuti emblematici del meccanismo sotto accusa. Tra questi le ex caserme Garibaldi, Montello e Santa Barbara, aree demaniali del Ministero della Difesa, e la trasformazione di piazzale Loreto, attualmente in fase avanzata di progettazione.
Tutte operazioni che, secondo la Procura, rientrano nella stessa logica di urbanistica contrattata al ribasso, dove gli interessi pubblici vengono subordinati agli obiettivi economici dei proponenti. Una gestione che, secondo gli inquirenti, mette in discussione la legalità dei processi decisionali e apre nuovi scenari investigativi.
La nuova memoria dei pm: "Numerosissimi accordi di programma in variante attuati su proposte dei privati"
"Concentrando il focus sul sistema di Milano sui temi dell'indagine e le condotte degli indagati, si constata ora che non siamo di fronte a una sola variante, ma a un insieme numerosissimo di accordi di programma in variante, conclusi e attuati e anche in fase di istruttoria amministrativa sulle proposte dei privati". Lo scrivono i pm di Milano Filippini, Clerici e Petruzzella in una memoria integrativa depositata al gip Mattia Fiorentini che va a integrare le sei richieste di arresto nell'ambito dell'indagine sull'urbanistica.