Milano
Milano, il giorno degli interrogatori. Tancredi: "Ho sempre agito nell'interesse della città"
Inchiesta sull'urbanistica a Milano: davanti al giudice Mattia Fiorentini sfilano Marinoni, Tancredi, Catella e gli altri protagonisti del presunto sistema corruttivo. Sotto la lente anche i 6,5 milioni di euro ritenuti tangenti mascherate

Il Pirellino di Milano
Giornata decisiva per l’inchiesta su ‘Rigenerazionopoli’: sei interrogatori preventivi al Palazzo di Giustizia di Milano. Tra i convocati, l’ex assessore Tancredi e il patron di Coima, Catella. La Procura indaga su un presunto sistema corruttivo legato alla Commissione Paesaggio e al partenariato pubblico-privato. Sotto la lente anche bonifici sospetti per 6,5 milioni di euro e consulenze ritenute tangenti mascherate. Gli indagati sono 74, tra cui Sala e Boeri.
Milano, sei interrogatori in un solo giorno
Oggi è il giorno cruciale degli interrogatori preventivi nell'inchiesta sulla presunta 'rigenerazionopoli' di Milano che, secondo la Procura, avrebbe cambiato faccia negli ultimi anni sulla spinta di un saldo sistema corruttivo con al centro la Commissione Paesaggio asservita alle brame e agli interessi dei privati. Uno scenario dal punto di vista del diritto penale tutto da dimostrare e sul quale al momento è stata sentita soltanto la voce dell'accusa.
Oggi nell'aula 31 al settimo piano del Palazzo di Giustizia, davanti al gip Mattia Fiorentini, chiamato a decidere sulle sei richieste di arresto, compaiono i 'candidati' alla misura cautelare in rapida successione e in questo ordine: l'ex presidente della Commissione Paesaggio, Giuseppe Marinoni (ore 9.45); l'ex membro della stessa Commissione, Alessandro Scandurra (10.45); il dimesso assessore alla Rigenerazione Urbana, Giancarlo Tancredi (11.45), il manager Federico Pella, che proprio ieri ha lasciato i suoi incarichi nella società J+S; il mattatore dell'edilizia milanese dell'ultimo decennio, Manfredi Catella (14); l'immobiliarista di Bluestone, Andrea Bezziccheri (15). Potranno avvalersi della facoltà di non rispondere oppure 'rispondere' con dichiarazioni, memorie dei legali e documenti alle accuse dei pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici che chiedono il carcere per Marinoni, Pella, Scandurra e Bezziccheri e i domiciliari per Tancredi e Catella.
Tancredi: "Ho sempre agito nell'interesse del Comune"
Ho sempre agito nell'interesse del Comune": è questa la linea difensiva dell'ex assessore Giancarlo Tancredi. L'ex assessore ha affermato di non aver mai voluto favorire intenzionalmente il presidente della Commissione paesaggio, Giuseppe Marinoni, e di non avere inoltre mai lavorato "per i propri interessi", di non aver mai preso "utilità". Nel corso dell'interrogatorio,secondo quanto riferisce Ansa, l'ex assessore non ha scaricato alcuna responsabilità sul sindaco Sala, di cui avrebbe invece difeso l'operato.
Catella: "Ho fornito tutti i chiarimenti al gip". Quindi la rinuncia alle deleghe sui rapporti con la Pa in Coima
"Ho risposto a tutte le domande, tutto quello che potevo dire l'ho detto". Lo ha affermato l'imprenditore Manfredi Catella lasciando il palazzo di giustizia di Milano dopo l'interrogatorio preventivo. Per lui la Procura ha chiesto la misura cautelare ai domiciliari. "Il giudice mi ha dato la possibilita' di spiegare - ha aggiunto Catella -. E' il giudice che dovra' dire com'e' andata". Catella e' assistito dagli avvocati Francesco Mucciarelli e Paola Severino. L'ad di Coima ha quindi succesivamente annunciato con una comunicazione agli stakeholders di voler "rimodulare le deleghe assegnatemi in qualita' di amministratore delegato, escludendo tutte le attivita' esecutive aventi ad oggetto rapporti con la Pubblica Amministrazione". Aggiungendo di aver fornito al gip "tutte le risposte e tutti i chiarimenti fondamentali per una corretta ricostruzione dei fatti".
Marinoni non parla davanti al gip. L'avvocato: "Nessun episodio corruttivo"
Marinoni, il primo a presentarsi davanti al gip, si è avvalso della facolta' di non rispondere. "Non c'e' nessun episodio corruttivo di alcun tipo, chiariremo la nostra posizione nel dibattimento. Il sistema delineato dalla Procura non e' quello descritto nell'atto che avete letto, non c'era alcun sistema", ha affermato il legale Eugenio Bono. "Ci siamo limitati all'aspetto delle esigenze cautelari per cui abbiamo presentato una breve memoria, la nostra difesa verra' meglio articolata in fase dibattimentale", ha concluso Bono.
La memoria di Marinoni presentata ai giudici: "Processo morale a Milano"
L'avvocato Eugenio Bono, legale dell'ex presidente della commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni, definisce l'inchiesta sull'Urbanistica come "un processo morale a Milano". Sono toni severi verso i magistrati quelli utilizzati nella memoria depositata al giudice Mattia Fiorentini durante l'interrogatorio preventivo in cui Marinoni ha scelto di non rispondere alle accuse formulate nell'inchiesta di arresto a suo carico. "La sproporzionata ampiezza dell'indagine, che e' stata impostata come un processo alla speculazione edilizia nei confronti dell'intera citta' di Milano - scrive il legale- non deve far dimenticare qual e' la condotta oggetto delle imputazioni, ossia l'esercizio della funzione di presidente e componente della Commissione per il Paesaggio". Bono scrive che da parte della Procura "c'e' stata insistenza nell'enfatizzare il giudizio morale sugli indagati e nel descrivere i comportamenti degli stessi con espressioni fortemente connotate, come l'affermazione che essi sarebbero guidati da una crescente avidita' o ancora nel sostenere che tali comportamenti 'si commentano da soli'"
Le accuse nei confronti dei sei indagati
Con le dimissioni per Tancredi e Pella si affievolisce il loro pericolo di 'reiterazione del reato'. Le accuse, a vario titolo, sono corruzione, falso, abuso edilizio, lottizzazione edilizia, induzione indebita. Incerti i tempi della decisione del gip perché la riforma che ha previsto l'introduzione dell'interrogatorio preventivo non impone un termine alla 'graticola' sulla quale si trovano gli indagati. Di certo il giudice Fiorentini conosce bene la materia perché si è già pronunciato su altre indagini a tema urbanistica mostrando di condividere l'impostazione della Procura ma potrebbe scegliere misure meno drastiche come quelle interdittive senza intaccare tout court la libertà degli indagati.
La strategia: edilizia residenziale pubblica per mascherare l’interesse pubblico
Secondo la Procura, il cuore del meccanismo corruttivo era l’uso strumentale dell’edilizia residenziale sociale (ERS) all’interno dei grandi progetti di trasformazione urbana, inclusi quelli in aree periferiche. L’inserimento di una quota di ERS nei piani serviva, secondo l’accusa, a “giustificare” l’interesse pubblico e favorire l’approvazione dei progetti. Una strategia condivisa tra l’ex presidente della Commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni e l’allora assessore Giancarlo Tancredi, entrambi oggi indagati.
In una chat del 27 luglio 2024, riferisce Ansa, Marinoni scriveva a Tancredi di aver incontrato anche Guido Bardelli, ex assessore alla Casa, definendolo favorevole alla “ricarica” di quote di edilizia sociale nei progetti di Porte Metropolitane. Le informative del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza parlano di “scouting commerciale” svolto da Marinoni “in sinergia con l’Assessore”, per coinvolgere imprese e aggirare i vincoli del Piano di Governo del Territorio tramite partenariati pubblico-privato. Uno strumento, questo, che Tancredi stesso avrebbe indicato come utile per superare “le restrizioni”.
Tangenti mascherate da consulenze e bonifici sospetti
Nell’indagine emergono anche presunte tangenti erogate sotto forma di consulenze professionali, con parcelle fino a 370mila euro versate a Marinoni tramite Federico Pella, considerato dai pm il “collettore” dei compensi. Tra le aree oggetto di trattativa riservata figurano Piazzale Loreto, Merlata-Mind-Stephenson e anche lo stadio di San Siro.
Il flusso di denaro sospetto parte da un dato: bonifici per 6,5 milioni di euro, in molti casi privi di causale o con descrizioni criptiche, versati sui conti della Egidio Holding, società riconducibile ad Andrea Bezziccheri. Da qui l’ampliamento delle indagini fino ai 12 miliardi di euro investiti negli anni nella rigenerazione urbana milanese. I magistrati intendono verificare se parte di questi fondi sia finita nei controversi incarichi a membri della Commissione Paesaggio, come Marinoni e Scandurra, in palese conflitto di interessi. Il totale delle utilità sospette individuate finora supera i 3,9 milioni di euro.
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Milano, le posizioni di Sala e Boeri
Oltre ai sei destinatari di richiesta di arresto, gli indagati complessivi sono 74. Tra loro figurano anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala e l’architetto Stefano Boeri. Nessuno dei due è coinvolto nella richiesta di misure cautelari odierne, ma entrambi compaiono negli atti per il loro ruolo nei processi decisionali legati all’urbanistica. La decisione del gip Fiorentini, attesa nei prossimi giorni, potrebbe segnare il primo punto fermo in una vicenda destinata a scuotere a lungo gli equilibri politici e urbanistici milanesi.