Milano, Mi’mpegno apre il dialogo tra medicina occidentale e medicina tradizionale cinese all’Ospedale Militare - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 09:22

Milano, Mi’mpegno apre il dialogo tra medicina occidentale e medicina tradizionale cinese all’Ospedale Militare

All'ospedale militare di Milano oltre duecento partecipanti all'incontro su "Medicina occidentale e medicina tradizionale cinese. Confronto e integrazione culturale”

di Giorgio d'Enrico

Milano, Mi’mpegno apre il dialogo tra medicina occidentale e medicina tradizionale cinese all’Ospedale Militare

Nei giorni scorsi, all’Ospedale Militare di Milano, si è tenuto un incontro di grande rilievo dal titolo “Medicina occidentale e medicina tradizionale cinese. Confronto e integrazione culturale”, promosso da Mi’mpegno insieme al Laboratorio Società e Salute, al Rotary Club Milano Precotto San Michele, all’Istituto Italiano di Medicina Tradizionale Cinese e all’Associazione Nazionale Italiana per la Medicina Tradizionale Cinese. La Sala convegni dell’Ospedale Militare é stata gremita da circa 230 persone, italiani e cinesi.

L’evento, che ha riunito medici, giuristi, amministratori, tutti gli Ordini delle professioni sanitarie, rappresentanti istituzionali italiani e membri della comunità cinese, ha rappresentato un autentico laboratorio di dialogo culturale e sanitario tra due grandi tradizioni della cura. Tutti hanno testimoniato, con la loro presenza, un orizzonte comune di salute, conoscenza e cooperazione internazionale. 


Al centro dell’iniziativa, Mi’mpegno e il suo fondatore Carmelo Ferraro, che ha aperto i lavori sottolineando come “il dialogo sia la prima forma di cura, e Milano, ancora una volta, si dimostra una città capace di unire le persone attorno ai valori della salute, della responsabilità e della conoscenza”. Ferraro ha aggiunto: “Non vogliamo confrontare per dividere, ma per integrare e comprendere. La medicina cinese ci ricorda che corpo e spirito sono una sola realtà, che la prevenzione è già una forma di guarigione. È un insegnamento che può arricchire anche la medicina occidentale, se c’è apertura e rispetto reciproco”.


Il Colonnello Federico Lunardi, Direttore del COM Milano, ha espresso soddisfazione per aver ospitato un incontro “che unisce rigore scientifico, cultura e umanità in un luogo che rappresenta la tradizione della cura al servizio del Paese”.

L’Onorevole Fabrizio Sala ha espresso grande apprezzamento per Mi’mpegno e perCarmelo Ferraro, elogiandone “la capacità di avvicinare la società civile alle istituzioni e di creare luoghi di dialogo autentico, in cui la cultura e la sanità diventano ponti tra le persone”. Sala ha poi sottolineato che “il dialogo tra medicina cinese e medicina occidentale è un esempio di convergenza verso un obiettivo condiviso: il benessere della persona, inteso in senso pieno e umano”. Ha accennato inoltre che alla Camera è già stato depositato un disegno di legge per la promozione della medicina tradizionale cinese.

Ferraro ha accolto positivamente le parole dell’Onorevole, sottolineando che “l’Italia può diventare un modello di integrazione tra scienza e cultura, capace di guardare all’Oriente non come a un altrove esotico, ma come a un interlocutore di pari dignità e sapere”.

Al convegno sono intervenuti anche il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e l’eurodeputato Mario Mantovani, entrambi con parole di apprezzamento per l’iniziativa e per la sua valenza culturale e civile.

Fontana ha definito l’incontro “un segnale importante di apertura e di rispetto reciproco, che valorizza Milano come capitale del dialogo e della sanità d’eccellenza”, mentre Mantovani ha sottolineato “la necessità di aprire un confronto costruttivo a livello europeo per favorire l’integrazione di pratiche terapeutiche complementari, nel rispetto della sicurezza e della libertà di cura”.

Il dottor Paolo Formenti, medico, ha illustrato le evidenze scientifiche sull’efficacia dell’agopuntura, definendola “la punta dell’iceberg della medicina cinese”. Ha ricordato che “numerosi studi confermano i benefici nel trattamento del dolore, dell’ansia, dello stress e nei percorsi di riabilitazione”, ma ha anche evidenziato una criticità: “In Italia ci sono solo 198 strutture convenzionate e oltre la metà si trova al Nord. Il diritto alla cura deve valere per tutti, non a zone”.

Sul piano giuridico, l’avvocato Patrizia Comite ha richiamato l’articolo 32 della Costituzione, che garantisce la tutela della salute come diritto fondamentale, e lalegge 24 del 2017, che riconosce la libertà di cura purché nel rispetto della salute e della dignità della persona. “La medicina tradizionale cinese rientra pienamente in questo quadro normativo. In altri Paesi europei, come Spagna, Portogallo, Austria e Germania, è riconosciuta e regolamentata; l’Italia deve colmare questo ritardo”. Comite ha inoltre proposto di “estendere la possibilità di praticare l’agopuntura a professionisti non medici, come fisioterapisti qualificati e formati, in un quadro legislativo chiaro e controllato, a garanzia della qualità e dell’equità delle cure”.


L’avvocato Renato Mantovani ha aggiunto che “la situazione attuale è fragile: anche medici cinesi che formano colleghi italiani rischiano di essere accusati di esercizio abusivo della professione medica. È indispensabile riconoscere i titoli e costruire percorsi di abilitazione reciproci, per valorizzare competenze e tutelare la collaborazione internazionale”.

Dal versante cinese, il professor Jian An Guo, presidente dell’Istituto di Medicina Tradizionale Cinese, ha ricordato che “la medicina cinese è la scienza dell’equilibrio tra l’uomo e la natura, la capacità di prevenire e armonizzare prima ancora che curare”.

Il dottor Nanfei Wu ha poi illustrato le differenze e le convergenze tra le due tradizioni: “La medicina occidentale guarda alla parte, quella cinese al tutto; ma entrambe, se dialogano, possono restituire un’immagine più completa dell’essere umano”.

La serata, coincidente con la Festa della Luna, si è conclusa in un clima di amicizia e condivisione: la comunità cinese ha offerto dolci e piatti tradizionali come segno di gratitudine e di legame culturale. “Abbiamo costruito un ponte di pace fatto di ascolto e conoscenza – ha concluso Carmelo Ferraro – perché la medicina cura il corpo, ma il dialogo cura l’anima. Mi’mpegno continuerà a lavorare per questo: unire mondi diversi attraverso la cultura, la responsabilità e la fraternità.”

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DELLA SEZIONE MILANO








A2A