Milano, movida fuori controllo in Porta Venezia: il Tribunale condanna il Comune (che però farà ricorso) - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 10:11

Milano, movida fuori controllo in Porta Venezia: il Tribunale condanna il Comune (che però farà ricorso)

Palazzo Marino riconosciuto responsabile dei rumori notturni degli scorsi anni in zona Lazzaretto-Porta Venezia: oltre 200mila euro ai residenti. Sala annuncia il ricorso: “Sentenza preoccupante”

Di Giorgio d'Enrico

Milano, movida fuori controllo in Porta Venezia: il Tribunale condanna il Comune di Milano che però farà ricorso

Per la prima volta il Tribunale civile di Milano ha condannato il Comune per i danni causati dalla "mala movida", riconoscendo la responsabilità di Palazzo Marino per i rumori notturni che per anni hanno compromesso la qualità della vita dei residenti. La sentenza riguarda 34 cittadini della zona Porta Venezia, riuniti nel comitato Lazzaretto, ai quali il giudice ha riconosciuto un risarcimento di 4.700 euro ciascuno, per un totale superiore ai 200 mila euro.

L’area interessata è quella compresa tra via Lecco, via Lazzaro Palazzi, via Tadino, via Melzo e via Lazzaretto, un quartiere centrale che negli ultimi anni ha visto un progressivo aumento di locali e dehors autorizzati dal Comune. Secondo quanto accertato in giudizio, i residenti sono stati esposti per circa nove anni a livelli di rumore superiori alla soglia di tollerabilità, con assembramenti serali e notturni, musica ad alto volume, schiamazzi, auto parcheggiate ovunque e rifiuti lasciati sui marciapiedi. Dalle perizie è emerso “un superamento costante a ogni orario” dei limiti di legge, pari a 32 decibel in più rispetto alla soglia consentita.

Il Tribunale ha stabilito che la strada è di competenza comunale e che il Comune è quindi responsabile di quanto accade negli spazi pubblici. Per il giudice, i cittadini ricorrenti hanno subito danni alla salute direttamente riconducibili all’esposizione prolungata al rumore. Oltre al risarcimento economico, la sentenza impone a Palazzo Marino di adottare i “provvedimenti necessari al contenimento della rumorosità”, aprendo di fatto la strada a interventi strutturali contro la mala movida.

Iscriviti alla Newsletter Frontale - a cura di Fabio Massa

Seguiranno altri ricorsi contro la malamovida? 

Una decisione destinata a fare da apripista anche per altri contenziosi ancora pendenti in città. Il ricorso dei residenti era stato presentato nel 2023 e, secondo gli atti, spesso gli assembramenti proseguivano anche dopo la chiusura dei locali, con casse bluetooth in funzione e la presenza di venditori abusivi di alcolici.

La decisione di Palazzo Marino di fare ricorso: "Sentenza preoccupante"

Il Comune, però, non intende fermarsi alla sentenza di primo grado. Come riportato dal Corriere della Sera, Palazzo Marino ha annunciato il ricorso. «È una sentenza preoccupante — ha commentato il sindaco Giuseppe Sala —: io capisco i cittadini, li capisco tantissimo, ma d’altro canto per noi non è semplice fare rispettare i comportamenti». Il primo cittadino ha sottolineato come non sia sostenibile che il Comune “paghi le conseguenze di tutto”, dalla gestione della movida fino ad altre emergenze urbane.

Sala ha spiegato che il tema sarà portato anche all’attenzione dell’Anci, ricordando che casi simili hanno già coinvolto altre città italiane come Torino, Napoli e Brescia. «Anche gli altri sindaci delle grandi città sono preoccupatissimi — ha aggiunto —, perché la vita notturna in tante città è diventata negli anni un elemento quasi caratterizzante, però che si paghi noi le conseguenze di tutto è una conseguenza che ci mette in difficoltà».

La sentenza, intanto, segna un precedente rilevante nel rapporto tra amministrazioni comunali e residenti dei quartieri della movida, e potrebbe incentivare nuovi ricorsi da parte di cittadini che lamentano disagi analoghi in altre zone di Milano.

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DELLA SEZIONE MILANO








A2A