Milano
Milano, avanza il progetto "Spugna" contro allagamenti e smog: 50 milioni dal PNRR per città più resilienti
La Città metropolitana e Gruppo Cap rigenerano l’hinterland con aiuole drenanti, vasche, tetti verdi e superfici permeabili per fermare il rischio alluvioni

Con il progetto “Spugna”, la Città metropolitana di Milano trasforma strade e parcheggi per prevenire allagamenti e smog. Finanziato con 50 milioni del PNRR, il piano ha già rigenerato oltre 270 mila metri quadrati in 32 Comuni. Entro il 2026 saranno 90 gli interventi totali, con soluzioni sostenibili e verdi per combattere il cambiamento climatico.
Milano, avanza il progetto "Spugna" contro allagamenti e smog: 50 milioni dal PNRR per città più resilienti
La Città metropolitana di Milano, in collaborazione con Gruppo Cap, ha avviato il progetto “Spugna” con l’obiettivo di prevenire allagamenti e rendere il territorio più resiliente ai cambiamenti climatici. Finanziato con 50 milioni di euro dal PNRR, il piano è oggi a metà del suo percorso: su 90 interventi previsti, 52 sono già stati completati in 32 Comuni dell’hinterland.
Nature Based Solutions: la città diventa una spugna
Il cuore del progetto è la rigenerazione di superfici asfaltate, trasformate in aree drenanti capaci di assorbire l’acqua piovana. Sono stati disconnessi oltre 180 mila metri quadrati dalla rete fognaria, drenando circa 174 mila metri cubi di acqua l’anno e risparmiando oltre 65 megawattora di energia.
Rain garden, vasche volano, trincee drenanti, tetti verdi, zone umide e aiuole intelligenti sono alcune delle infrastrutture verdi realizzate. A Rho, Assago, Solaro e Legnano si stanno creando sistemi naturali per rallentare, raccogliere e riutilizzare le acque piovane, alleggerendo così la pressione sulle fogne.
Verso un nuovo modello di sviluppo urbano
«Stiamo passando da una gestione d’emergenza a una pianificazione resiliente», afferma Yuri Santagostino, presidente di Gruppo Cap. «Miglioriamo la qualità urbana e la salute pubblica». Paolo Festa, consigliere metropolitano all’Ambiente, sottolinea l’importanza di un approccio basato su dati climatici territoriali, grazie a una mappatura dettagliata di isole di calore e aree a rischio.
Obiettivo 2026: città più sicure e vivibili
Il completamento dei cantieri è previsto entro i primi mesi del 2026. Intanto, la Città metropolitana ha già stanziato altri 10 milioni di euro per ampliare il piano. L’ambizione è quella di fare di Milano e del suo hinterland un modello di adattamento climatico urbano per tutta Italia.