Milano
Milano, Sala: “Dimissioni? Non sono uno che scappa. San Siro la mia croce, io troppo comandino
Il sindaco di Milano Beppe Sala alla Festa dell'Unità respinge l’ipotesi di voto anticipato auspicata dalla Lega e ribadisce: “Non sono uno che scappa”. Sulle inchieste: “Amareggiato ma la motivazione resta intatta”

Giuseppe Sala, intervenuto alla festa del Pd milanese, esclude dimissioni anticipate e chiarisce che lascerà Palazzo Marino solo a fine mandato, dopo le Olimpiadi del 2026. “Non vedo perché dovrei lasciare, credo sia un tema di senso del dovere. Il 2027 sarà un anno delicatissimo”. Sulle indagini urbanistiche in corso ammette stanchezza e amarezza ma conferma la volontà di andare avanti: “Non ho perso un grammo della motivazione”.
Milano, Sala: “Dimissioni? Non sono uno che scappa. Sono amareggiato ma la motivazione resta"
“Non credo che un’anticipazione del voto serva a nessuno, ma nel caso io non sono certo uno che scappa”. Così Giuseppe Sala ha risposto ai cronisti arrivando alla festa del Pd milanese. Il sindaco ha replicato così alle pressioni della Lega, che con Matteo Salvini auspica elezioni anticipate a Milano. “Per come sono fatto io credo che sia un tema di senso del dovere. E poi che senso avrebbe? L’ho detto più volte che non so neanche a chi farebbe comodo. Il 2027 sarà un anno delicatissimo in cui faremo le politiche, le amministrative, chissà anche le regionali, tutto può essere. Ho visto oggi il mio amico Attilio Fontana bello tonico”, ha aggiunto.
Sala: “Stanco e un po' amareggiato ma motivato”
Parlando con la giornalista Serena Bortone alla festa del Pd, Sala ha affrontato il tema delle inchieste sull’urbanistica che lo vedono indagato: “Il momento non è semplice, stanco sono stanco e anche un po’ amareggiato ma non ho perso un grammo della motivazione che ho. Quando passi questi momenti devi vedere i lati positivi e uno è il tanto affetto che ho sentito, quindi grazie”.
Nessun passo indietro dopo le Olimpiadi
“Non vedo perché dovrei lasciare l’incarico da sindaco di Milano dopo le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Per come sono fatto io, credo che sia un tema di senso del dovere. E poi che senso avrebbe? L’ho detto più volte che non so neanche a chi farebbe comodo”, ha ribadito Sala. “Il 2027 sarà un anno delicatissimo, faremo politiche, amministrative e forse regionali”.
“Il successore? Se ne parlerà dopo i Giochi. Strainteressato a dare una mano”
Sala ha infine chiarito i tempi di un eventuale ricambio a Palazzo Marino: “Per quanto riguarda Milano, le tematiche ci sono, si parla tanto e forse anche troppo dello stadio, ma c’è molto altro. Io spero di arrivare ai Giochi avendo fatto delle cose giuste e poi credo che post Olimpiadi, spero non prima, si potrà cominciare a parlare di successione e di candidature, quando saremo a un anno dalle elezioni. Non abbiamo una data, ma post Olimpiadi saremo solo a un annetto”. "Da elettore e cittadino sono strainteressato, se mi chiederanno di dare una mano" a trovare il candidato sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni comunali "la darò più che volentieri e ci mancherebbe altro, di questo ne sono assolutamente sicuro", ha aggiunto il sindaco.
"Sfidare Salvini a Milano? Sarebbe stato il sogno di una vita"
"E' chiaro che il sogno della vita sarebbe una sfida con Salvini", ha detto Sala sul desiderio espresso dal vicepremier in merito a un futuro incarico da primo cittadino.
San Siro, Sala: "Per me è stato come portare una croce, è diventata una cosa personale"
Su San Siro Sala ha detto: "Negli ultimi giorni una direzione la stiamo prendendo, non so come finira', mi sono reso conto che sta diventando troppo una cosa personale, e non e' giusto". "Io la votero' a favore, ma quello che sara', a me andra' bene. Il problema dello stadio - ha spiegato Sala - non me lo sono andato a cercare io, ma ho dovuto affrontarlo. Voglio avere tranquillita' di coscienza, di aver fatto il mio lavoro fino in fondo, pero' sara' una decisione del Consiglio comunale, vedremo come andra', quello che posso dire e' che per me e' stato come portare una croce".
Sala: "Preoccupato per l'immagine della nostra città"
Quindi ampie riflessioni sulle conseguenze dell'indagine sull'urbanistica: "Piu' che per me, sono preoccupato ovviamente dell'immagine della nostra citta'. Non banalizziamo sul fatto che si siano fermate le costruzioni. E' la discussione di un modello che avra' mille difetti, ma che ha avuto anche il pregio di prendersi dei rischi". Lo ha affermato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante la festa dell'Unita' di Milano metropolitana, in merito all'inchiesta sull'urbanistica che sta coinvolgendo il capoluogo lombardo. "Io non sono certo contro la verticalizzazione della citta', contro i grattacieli", ma "dico che dobbiamo riconoscere i problemi che abbiamo", ha aggiunto il primo cittadino. "Io penso che non ci sia nessuno che abbia, per suo interesse, fatto delle azioni contrarie all'interesse della comunita'" - ha osservato ancora Sala