Milano
Milano, Stefania Craxi: "Nuova Mani Pulite? Solo nei metodi. Ma a sinistra c'è un imbarazzante doppiopesismo"
La senatrice di Forza Italia Stefania Craxi, figlia di Bettino: "Garantista anche con Sala, ma non ha affrontato il nodo politico di scelte sbagliate. E si accorge solo ora del problema della diffusione delle indagini riservate". L'intervista

Stefania Craxi
Milano, Stefania Craxi: "Nuova Mani Pulite? Solo nei metodi. Ma a sinistra c'è un imbarazzante doppiopesismo"
"Sono garantista, con gli amici e con gli avversari. E quindi lo sono anche con Sala. Ma il suo discorso in Consiglio comunale non affronta i nodi politici e le scelte sbagliate di questi anni che erano evidenti già ben prima dell’inchiesta" afferma la senatrice di Forza Italia Stefania Craxi dopo l'intervento del sindaco a Palazzo Marino. Tra le altre cose, Sala ha sollevato anche il tema della diffusione di indagini che dovrebbero restare riservate: "Giustissimo, ma se ne è accorto solo ora? Sembra sceso dalla luna… E poi, proprio su questo tema, dovrebbe parlare alla sua maggioranza e al cosiddetto campo largo, che nel populismo giudiziario ha il suo vero comune denominatore".
Il terremoto che scuote Milano riporta tutti agli anni di Mani Pulite: "Solo nei metodi ci ravvedo qualche similitudine" osserva Craxi, figlia di Bettino. La senatrice azzurra parla anche delle reazioni politiche rispetto al caso di Sala. Nel centrosinistra “ci sono due pesi e due misure, un imbarazzante doppiopesismo". Ma anche nel centrodestra, al di fuori di Forza Italia, qualche voce più giustizialista si è alzata: "Io registro il fatto che Giorgia Meloni ha segnato un cambio di passo anche in questo. Mi auguro che sia d'esempio…". L'intervista di Affaritaliani.it
Craxi, il discorso di Sala non l'ha convinta?
Abbiamo assistito ad una difesa esclusivamente giuridica del suo operato. Ha eluso tutti i nodi politici che, a prescindere dell’inchiesta, vanno affrontati e di cui è giusto che dia conto alla città. Il Consiglio comunale non può e non deve essere scambiato con un’aula di tribunale, è il luogo dove riflettere sulle storture del passato e aprire il confronto sul futuro. Da Sala, invece, è arrivato solo un rendiconto acritico e un elenco di buone intenzioni, come se la consiliatura iniziasse ora. Se mi permette, è un po' poco, visto che parliamo di una giunta in carica da quasi dieci anni e di una maggioranza che governa da tre lustri.
Concorda sulla parte delle indagini che dovrebbero restare riservate?
Certo, ma sembra sceso dalla luna. Per usare una parola cara a mio padre, Sala andrebbe messo nella galleria degli extraterrestri. Ma insisto, il tema non è giudiziario ma politico: Milano ha smarrito la sua natura inclusiva, propria della migliore tradizione riformista. Si possono fare i grattacieli, ma ai costruttori si deve chiedere di realizzare anche scuole, giardini, palestre, ecc... In questi anni la città ha di fatto espulso un'intera generazione visto che trovare un alloggio a prezzi abbordabili è ormai impossibile. Questi sono gli argomenti veri su cui Sala deve dare risposte, innanzitutto alla sua stessa maggioranza che di fatto, dichiarazioni a parte, lo ha già sfiduciato.
Ha ragione chi dice che queste sono cose da contrastare politicamente e non a livello giudiziario?
Assolutamente si. La magistratura e la Procura di Milano hanno il compito di perseguire un determinato reato e non di giudicare le scelte amministrative, sui cui il giudice sovrano è e deve restare il cittadino. Inoltre intravedo un pericolo: il rischio è che questa vicenda possa bloccare lo sviluppo della città, che necessità di correzioni, anche profonde, ma che non deve essere scoraggiato in alcun modo.
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Qualcuno si è avventurato in paragoni con Mani Pulite. Vede delle analogie?
Con Mani Pulite questa stagione non ha nulla a che fare. Quella volta si trattava di un fenomeno tutto politico legato al finanziamento ai partiti, usato come grimaldello per scardinare un sistema politico che andava certamente riformato. Oggi si parla di interessi, professionisti e burocrazia. I partiti non c’entrano nulla. Detto ciò, questo non avalla l'intervento a gamba tesa di un pezzo di Stato. Le similitudini riguardano i metodi e i processi che si fanno prima sui giornali, e questo non va bene. Divulgare le intercettazioni in questo modo è un qualcosa che ho sempre condannato. L'ho fatto ieri e lo faccio oggi. Ma, ripeto, Sala se ne accorge solo ora?
Pensa che il sostegno a Sala del Pd sia stato solo per convenienza?
Credo che lo scontro tra le due anime del Pd, quella garantista (minoritaria) e quella giustizialista (prevalente), sia in qualche molto caratterizzante di questa fase, anche per ragioni di equilibri politici interni e con gli alleati. Ma a vincere è sempre quest’ultima quando si tratta degli avversari. Basta vedere come si sono mossi sul caso di Giovanni Toti in Liguria. Il garantismo non è un principio da usare alla bisogna, a targhe alterne. Io rimango garantista, con tutti, con alleati e avversari, e quindi anche con Sala, perché il garantismo è la cifra distintiva di uno Stato di diritto. Ma siccome sono alla ricerca di una presunta verginità sono costretti a inseguire e sottomettersi ai Cinquestelle. Ne vedremo delle belle…
Forza Italia ha tenuto la linea del garantismo. Nel centrodestra qualcun altro ha perso l'occasione per dimostrare coerenza?
Forza Italia segue una linea di coerenza assoluta. Siamo un partito che ha radunato i tre umanesimi, quello cattolico, quello socialista e quello liberale. Il garantismo è un nostro tratto distintivo. Per quanto riguarda i nostri alleati, mi limito a registrare il fatto che Meloni ha segnato un cambio di passo anche su questo. Mi auguro che le sue parole siano d'esempio per tutti quelli che pensano di non seguire questa strada.
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