Milano, Uguccioni (Pd): "Sbagliato lo strappo di Azione. Non ci sono veti, continueremo a lavorare insieme" - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 19:39

Milano, Uguccioni (Pd): "Sbagliato lo strappo di Azione. Non ci sono veti, continueremo a lavorare insieme"

La capogruppo del Pd a Palazzo Marino Beatrice Uguccioni commenta l'uscita di Azione dal tavolo di coalizione sul rimpasto: "Se il punto sono i progetti e non le poltrone, sbagliano". L'intervista

di Nicolò Rubeis

Milano, Uguccioni (Pd): "Sbagliato lo strappo di Azione. Non ci sono veti, continueremo a lavorare insieme"

Azione lascia il tavolo di coalizione sul rimpasto di giunta a Milano. "Se serve a definire obiettivi e progetti, e non poltrone come tutti si affrettano a dire, allora lasciarlo è un errore tanto quanto porre veti al sindaco e agli alleati", commenta la capogruppo Pd a Palazzo Marino Beatrice Uguccioni, convinta che tenere unita l'attuale maggioranza, anche in vista del 2027, sia "decisivo", così come "è determinante condividere le priorità". Ad ogni modo "abbiamo sempre lavorato bene con il gruppo di Azione e sono fiduciosa che continueremo a farlo fino a fine mandato e oltre". Ma discontinuità "vuol dire rilanciare con coraggio e cambiare passo, non vuol dire disconoscere ciò che è stato fatto". L'INTERVISTA

Uguccioni, per il partito di Calenda, che ha abbandonato il tavolo, la leadership del Pd è debole... Cosa ne pensa della loro mossa? 
Non la capisco molto o meglio la capisco fino a un certo punto: se il tavolo serve a definire obiettivi e progetti, e non poltrone, allora lasciarlo è un errore così come porre veti al sindaco e agli alleati. I veti romani, evidentemente, sono arrivati fino alla nostra città. Sono questioni tra i partiti, che prescindono dallo specifico di Milano. Ed è un vero peccato. L'auspicio, ma ne sono convinta, è che non ci saranno problemi in maggioranza: abbiamo sempre lavorato bene con la capogruppo di Azione Giulia Pastorella e il suo gruppo e sono fiduciosa che continueremo a farlo per la città fino alla fine del mandato e oltre. Alle punzecchiature di Calenda, rispondono i risultati elettorali.

Quanto è importante, anche in vista del 2027, tenere unita l'attuale coalizione, composta anche da Azione? 
Tenerla unita è decisivo, così come è determinante condividere le priorità: abbiamo molte progettualità da realizzare insieme per Milano, ed è questa la responsabilità che ci siamo assunti nei confronti delle persone fino al 2027. Ciascuno di noi ne risponderà alla fine. Ricordo che ci sono obiettivi importanti e progetti nuovi da sviluppare in questo ultimo anno e mezzo, a partire da quello che si potrà fare con le risorse arrivate alla città da San Siro.  

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Ma c'è volontà di discontinuità? Se sì, come si realizza?
Discontinuità significa capacità di riequilibrare priorità e obiettivi sulla base delle istanze che emergono dalla città: abbiamo reso Milano il ‘place to be’, adesso bisogna renderla il posto in cui tutte e tutti possono stare, a prescindere dalle proprie risorse economiche. Bisogna affrontare temi quali caro casa e sicurezza, senza però cadere nelle trappole della destra che sulla sicurezza, ad esempio, fa il gioco delle tre carte: tira fuori sempre la figura del sindaco, nascondendo il ministro dell'Interno e il governo. Parlano tanto di forze dell'ordine ma le mantengono con stipendi da fame. 

La discussione con gli alleati, anche con Azione, è spesso inquinata dall'ombra di veti. Vuole chiarire come Pd questo punto?
Nessun veto, da parte nostra. Ma è bene che non li mettano neanche loro come ho ricordato di recente anche ai Verdi. Non è neppure possibile bloccare un tavolo e fissarsi su un unico nome, se davvero si vuole mettere al centro la città. 

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Sulla sicurezza non ci sarà un nuovo assessore. Cosa bisogna fare da qui al 2027? 
Pochi giorni fa abbiamo presentato numeri e azioni del Comune di Milano: a bilancio per il 2026 metteremo oltre 57,5 milioni, con gli investimenti sulla sicurezza urbana che sono aumentati di circa il 30% e sono coperti per il 90% dall'amministrazione. Mentre il contributo che arriva da Stato e Regione Lombardia non raggiunge i 5 milioni di euro. Noi assumiamo Polizia locale: più di mille agenti in quattro anni con l'obiettivo di arrivare a 3350 a fine mandato. Loro assumono chiacchiere da bar.

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