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Milano
Milano, via Padova: 45 indagati per traffico internazionale di droga


Dal Peru' in via Padova a Milano passando per l'Olanda. E' la 'mappa' di un traffico internazionale di stupefacenti che la polizia di Milano ha intercettato e disarticolato. Il bilancio e' di 45 indagati, mentre le accuse sono: traffico internazionale di droga. Era da novembre 2013 che gli investigatori erano sulle traccedi una gang, composta in prevalenza da italiani e sudamericani, attiva nell'importazione e nella commercializzazione di droga a Milano. La cocaina veniva importata dal Peru' e dall'Olanda, mentre la marijuana proveniva dall'Albania. La polizia, con l'operazione 'Rubens' e' cosi' riuscita a identificare, all'interno della rete criminale, un gruppo di cittadini italiani che si occupavano del traffico di droga nei comuni a nord di Milano e un gruppo di cittadini sudamericani che invece gravitava nelle zone cittadine di via Padova e Villa San Giovanni.

LE INDAGINI - Via Padova 400 era la base operativa della complessa organizzazione criminale formata da italiani e sudamericani sgominata dalla squadra mobile di Milano, con l'ultimo arresto nell'ambito dell'indagine 'Rubens' (in totale 45 provvedimenti restrittivi, di cui 31 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 6 obblighi di dimora, 8 fermi e un arresto in Peru'). Si tratta di ventuno sudamericani - regolari in Italia e non - e altrettanti italiani, originari della provincia di Milano, oltre a un olandese e un albanese. Ventisette chili di cocaina sono stati sequestrati in Peru', per un valore di due milioni e mezzo di euro; ammonta ad un valore simile la cocaina sequestrata in Italia: 33 chili di polvere dal principio attivo dell'80%. Il carico di stupefacenti mosso dall'organizzazione criminale comprendeva anche hashish e marijuana: mezza tonnellata di marijuana e 6,3 kg di hashish intercettati nella stessa operazione.

La polizia ha poi sequestrato anche una pistola, diciottomila euro in contanti, tre auto (una Smart, una Mini Countryman e una Land Rover) una villa e cinque conti correnti bancari.

I sudamericani (peruviani in maggioranza) erano tutti residenti nella stessa zona, via Padova a Milano, dove controllavano l'intero mercato dello spaccio. La rete internazionale di trafficanti importava droga dal Peru' e dall'Albania per poi smerciarla anche nella provincia settentrionale milanese, territorio controllato invece dagli italiani. Varie le tecniche di importazione. La marijuana proveniva direttamente dall'Albania e veniva fatta arrivare in Italia su navi e gommoni, talvolta direttamente sulla costa, talvolta attraverso i porti pugliesi. Le grosse quantita' venivano trasportate su gomma attraverso il Brennero, fino in Olanda. Qui avveniva qualcosa di molto simile ad un baratto: la marijuana veniva scambiata con cocaina, che tornava in Italia alla volta di Milano. La polizia ha cosi' intercettato mezza tonnellata di marijuana a Bolzano, confezionata in grossi cubi. I sudamericani, invece, avevano la possibilita' di importare la cocaina direttamente dal Paese di produzione, il Peru'. La polvere veniva nascosta all'interno di guaine artificiali ricavate nei trolley. In questo modo il trasporto era consistente e veloce, poiche' avveniva in aereo su voli di linea. Proprio negli aeroporti e' stato trovato molto del materiale: i 26 kg di coca presi in Peru' sono stati bloccati all'aeroporto di Lima, altri in Italia fra aeroporti e territorio. I guadagni provenienti dal traffico di stupefacenti venivano poi trasferiti e riciclati attraverso una rete di money transfer, che la polizia ha scoperto: a carico dei proprietari di queste agenzie di trasferimento di denaro, per la maggior parte situate in via Padova e piazzale Loreto, le misure restrittive sono state piu' leggere e l'accusa e' di riciclaggio. I soldi venivano inviati in Peru' ricorrendo a nomi falsi e senza controllo di documenti.

Molte le donne, sia italiane, sia sudamericane, che partecipavano attivamente al traffico, occupando vari ruoli: o direttamente nella commercializzazione della droga, o nell'organizzazione e prenotazione dei viaggi, ma anche come corrieri. Nel Paese sudamericano sono ancora ricercate quattro persone. Molti degli indagati hanno precedenti significativi in questo campo. Fra gli italiani arrestati, per la maggior parte originari della provincia nord di Milano (Sesto San Giovanni e Cologno Monzese, le localita' piu' comuni) uno era proprietario di due bar a Bresso e della villa sequestrata. L'indagine, condotta dalla squadra mobile di Milano - sotto la guida dei dirigenti Lorenzo Bucossi e Andrea Olivadese (sezione narcotici) - ha visto la collaborazione dell'Interpol e della polizia peruviana, ed e' stata coordinata dal gip, Carlo Ottone De Marchi, su impulso del sostituto procuratore Maurizio Ascione. Dal 2013 la Procura indagava su questa organizzazione, dopo che 10 kg di cocaina erano stati trovati in un appartamento di via Padova 400. Il nome dato all'indagine, Rubens, prende le mosse da una delle prime intercettazioni, in cui si parlava della compravendita di un quadro del famoso pittore. Nel corso della conferenza stampa, tenutasi questa mattina in Questura a Milano, il questore Antonio De Iesu, ha sottolineato la portata dell'operazione: "indagini pure e tradizionali - ha detto - che hanno dietro un grosso investimento". 

I CARABINIERI CONTROLLANO E IDENTIFICANO 100 PERSONE - Nella notte di lunedì in via Padova erano intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Milano Porta Monforte, con il supporto dei Carabinieri della Compagnia d'Intervento Operativo del 3° Reggimento Lombardia, per una serie di Controlli straordinari. L'intero quartiere a nord di piazzale Loreto, e' stato passato al setaccio: bar, locali pubblici e gli androni degli edifici piu' degradati sono stati controllati. Il dispositivo e' stato improntato alla massima visibilita' "per accrescere nei residenti - si legge in una nota - il senso di sicurezza". Complessivamente sono state identificate oltre 100 persone ed elevate 8 infrazioni nei confronti di esercizi pubblici per un valore che supera i 10mila euro.

NAS IN VISITA ALL'ORTOMERCATO - I controlli sono proseguiti martedì mattina presso l'Ortomercato dove, con il supporto degli specialisti del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del NAS, sono state effettuate delle verifiche, in diverse aziende ortofrutticole presenti nella struttura, sia in materia di emersione del lavoro nero, sia sul rispetto delle norme igienico - sanitarie. Sono stati piu' di 90 i lavoratori identificati.

ALFANO: "ALTRA IMPORTANTE OPERAZIONE - "Un'altra importante operazione e' stata portata a termine con successo dalla Polizia di Stato, che ha assestato un duro colpo al traffico internazionale di droga". Lo sottolinea il ministro dell'Interno Angelino Alfano, commentando l'operazione della la Squadra Mobile di Milano, che "dopo una intensa e complessa attivita' investigativa iniziata nel novembre del 2013, ha bloccato un gruppo di persone, composto da italiani e sudamericani, che importava sostanze stupefacenti dal Peru', dall'Olanda e dall'Albania e che era introdotto nell'area di spaccio del milanese. Tre anni di indagine, dunque, durante i quali sono stati sequestrati complessivamente 33 chilogrammi di cocaina, 580 chilogrammi di marijuana, 6 chilogrammi di hashish e 22 mila euro in contanti. Questi risultati - ha aggiunto Alfano, che si e' complimentato con il Capo della Polizia Franco Gabrielli per il successo investigativo - rafforzano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni che, con le Forze dell'Ordine e la magistratura in prima linea, sono impegnate ad ogni livello per smantellare le reti criminali sul nostro territorio, indebolendo il potere economico delle organizzazioni".

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