Momo e Ramy: casi simili ma non paragonabili. I due ragazzi erano amici d'infanzia - Affaritaliani.it

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Momo e Ramy: casi simili ma non paragonabili. I due ragazzi erano amici d'infanzia

Il 21enne Mahmoud Mohamed è morto schiantandosi contro un semaforo fuggendo da un controllo di Polizia. Era senza patente, in sella a un T-Max rubato. Differenze e analogie con il caso di Ramy, del quale era vicino di casa

di redazione

Momo e Ramy: casi simili ma non paragonabili. I due ragazzi erano amici d'infanzia

E' un altro caso Ramy. Questo il pensiero di tutti nella mattinata di mercoledì quando si è diffusa la notizia di un altro giovane morto sulle strade milanesi per una tragico schianto sullo scooter dopo una fuga dalla Polizia. Poi nel corso delle ore è emerso piiuttosto chiaramente come la dinamica della tragica morte del 21enne Mahmoud Mohamed sia stata significativamente diversa da quella di Ramy Elgaml. Ma in serata è emerso un dettaglio: Momo - così era conosciuto nel quartiere - era amico d'infanzia e vicino di casa proprio dello stesso Ramy.

La fuga di "Momo" per evitare il controllo

L’incidente è avvenuto intorno alle 3.15 in viale Ortles. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia locale, Mahmoud era alla guida di uno scooter Yamaha T-Max con motore di provenienza furtiva, senza patente né foglio rosa. Dopo aver incrociato una Volante della Polizia, avrebbe accelerato bruscamente per evitare un controllo. La pattuglia, insospettita, ha seguito il mezzo senza attivare sirene o lampeggianti. Dopo poche centinaia di metri, in via Marco D’Agrate, lo scooter ha sbandato all’altezza di un incrocio, finendo contro il semaforo. Non c’è stato alcun contatto tra il mezzo e l’auto della Polizia.

Il video e le indagini: la Procura valuta l’ipotesi di omicidio colposo

Un filmato acquisito da un esercizio commerciale conferma la dinamica: lo scooter è caduto autonomamente e la pattuglia è arrivata sul posto con un ritardo di circa 15 secondi. Il pubblico ministero di turno, Giorgia Villa, ha disposto il sequestro dei due mezzi e l’autopsia. È possibile l’apertura di un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti, per approfondire eventuali responsabilità.

Dolore all’Humanitas di Rozzano, ma nessun tafferuglio

All’ospedale Humanitas di Rozzano, dove il giovane è deceduto poco dopo l’impatto, si sono radunati parenti e amici. In un primo momento si era parlato di tensioni, ma la Questura ha precisato che non ci sono stati scontri: i familiari volevano solo vedere la salma del ragazzo. Sul posto sono intervenute diverse pattuglie delle forze dell’ordine e anche i militari del Battaglione carabinieri Lombardia, ma non si sono registrati disordini.

Mahmoud, tra Libia, Egitto e Marocco: il quartiere lo piange

Mahmoud Mohamed era nato in Libia da padre egiziano e madre marocchina. Risiedeva ufficialmente a Brembate, in provincia di Bergamo, ma abitava da tempo in via Mompiani, nel cuore del Corvetto. Il suo corpo verrà sepolto in Marocco. Oggi gli amici del quartiere lo hanno ricordato in un parco pubblico, tra lacrime, tè caldo e foto condivise, senza episodi di tensione. A pesare su tutti è il senso di una tragedia che si ripete, a pochi mesi di distanza, con modalità fin troppo simili.

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