Morto di polmonite per del cibo finito nei polmoni: Rsa di Pavia risarcisce un milione - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 10:07

Morto di polmonite per del cibo finito nei polmoni: Rsa di Pavia risarcisce un milione

Un 69enne affetto da Alzeheimer morì nell'istituto geriatrico Santa Margherita dopo l'ingestione accidentale di cibo finito nei polmoni. Secondo la Corte d’Appello di Milano la struttura non ha sorvegliato. Annunciato il ricorso

di Giorgio d'Enrico

La Corte d'Appello di Milano ha condannato l'istituto geriatrico Santa Margherita di Pavia a risarcire con un milione di euro i familiari di un 69enne malato di Alzheimer, morto nel 2021 per una polmonite causata da ingestione accidentale di cibo. I giudici hanno ritenuto che il decesso si sarebbe potuto evitare con un controllo più attento da parte del personale. In primo grado la struttura era stata assolta. L’azienda che la gestisce annuncia ricorso in Cassazione.

Morte in Rsa a Pavia, condannato il Santa Margherita: risarcimento da un milione

La Corte d'Appello di Milano ha ribaltato la sentenza di primo grado e condannato l'Istituto geriatrico Santa Margherita di Pavia a risarcire con un milione di euro i familiari di un paziente di 69 anni, morto nel 2021 mentre era ricoverato. A riferire la notizia è oggi La Provincia Pavese. Il paziente, affetto da Alzheimer, è deceduto per una polmonite provocata dall’ingestione accidentale di cibo finito nei polmoni. L’autopsia ha chiarito le cause del decesso, e secondo i giudici di secondo grado la tragedia si sarebbe potuta evitare con un adeguato controllo da parte del personale sanitario.

La Corte milanese ha ritenuto che la struttura pavese non abbia rispettato gli obblighi di sorveglianza e protezione “in modo diligente, perito e coerente con le condizioni psico-fisiche del paziente”. In primo grado, la causa civile si era conclusa con un’assoluzione per il Santa Margherita. Maurizio Niutta, direttore generale dell’Azienda servizi alla persona che gestisce l’istituto, ha espresso fiducia nell’operato degli operatori e ha annunciato il ricorso in Cassazione.

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