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Milano
Obama a Milano, Sala gli consegna le chiavi della città
Barack Obama e Beppe Sala

Barack Obama a Milano: il secondo giorno della visita dell'ex presidente degli Stati Uniti

Il Comune di Milano conferisce il 'sigillo della citta'' a Barack Hussein Obama perche', "nel corso della sua lunga e appassionata carriera politica ha sempre promosso con coerenza i piu' alti valori di inclusione sociale, di rispetto per la diversita', di aspirazione alla pace e alla collaborazione tra le nazioni". Da quanto si legge nella motivazione firmata dal sindaco della citta' Giuseppe Sala, che questo pomeriggio, in Fiera a Rho ha simbolicamente consegnato le Chiavi della citta' all'ex presidente degli Stati Uniti e premio Nobel per la Pace nel 2009.

"Con il suo avvento alla Casa Bianca, ha inaugurato un periodo di ottimismo e di fiducia - continua la motivazione - che dagli Stati Uniti si e' diffuso in Italia e nel Mondo intero. Milano con la consegna del Sigillo della Citta' riconosce in Barack Obama la forza di quella tensione morale verso un futuro di speranza e di giustizia e l'adesione convinta agli stessi valori e principi che nei secoli hanno caratterizzato la storia e lo spirito di Milano". 

Il primo cittadino sottolinea ancora una volta il legame tra queste fiere e Expo, "e qui la cosa bella sono i giovani. Qui ci sono tanti giovani imprenditori da tutto il mondo, vuol dire che questo tema e' molto attrattivo, ha opportunita' di business e permette di mettere insieme questioni sociali con quelle dell'economia". Alla fine di questa Milan food CIty si tireranno le somme. "Quella di questo anno è un po' una prova - aggiunge - . Questa idea della food week ha fatto numeri straordinari, sentivo che Taste of Milano ha fatto piu' 20-25 per cento, oggi vedremo con Obama". E si pensa gia' all'anno prossimo: "ci sarebbe un po' questa idea di creare una sorta di Davos del futuro. Ci vuole tempo e pazienza".

SEEDS&CHIPS, MARTINA: "IMPORTANTE CONTINUARE NEL SOLCO DI EXPO" - "E' importante che Milano continui nel solco dell'Expo". Lo ha sottolineato il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, arrivando a Seeds&Chips, il summit sull'innovazione alimentare in corso in Fiera Milano, al quale partecipano anche l'ex presidente americano Barack Obama e il segretario Pd Matteo Renzi. "L'Italia dimostra qui ancora una volta la sua forza nell'agroalimentare e l'impegno del governo per il diritto al cibo che fara' sempre piu' la differenza - aggiunge- . Essere qui significa riconsegnare a Milano la sua vocazione di capitale su questi temi che saranno anche al centro degli argomenti, che tratteremo al vertice di Taormina e del G7 dell'agricoltura di Bergamo, a meta' ottobre, quando ci sara'  l'incontro tra i sette ministri dell'agricoltura". "Da questo tema - conclude il ministro- passa lo sviluppo europeo e i grandi temi mondiali. L'Italia e' una grande potenza da questo punto di vista".

IN MATTINATA LA VISITA AL CENACOLO VINCIANO - Nel frattempo Barack Obama ha visitato in mattinata il cenacolo Vinciano presso la basilica Santa Maria delle Grazie a Milano. Una ventina di minuti in cui Obama si e' dimostrato "curioso e preparato", come ha riferito il ministro della cultura Dario Franceschini. "E' rimasto molto affascinato dallo splendore dell'Ultima Cena di Leonardo - ha detto il ministro - e ancora una volta si e' dimostrato innamorato dell'Italia e della bellezza del nostro Paese e ne siamo molto orgogliosi. Ha fatto molte domande sugli affreschi, sulle tecniche e su Leonardo e si e' dimostrato ancora una volta molto preparato". "Obama ha sempre detto che ama l'Italia. - ha aggiunto Franceschini - L'ha visitata diverse volte. L'ultima volta l'ho accolto al Colosseo ed e' stato bello vedere nei suoi occhi lo stupore e l'ammirazione. Noi italiani - ha osservato il ministro - non sappiamo piu' guardare il nostro Paese con quegli occhi. La sua richiesta di vedere il Cenacolo e' segno di una persona che ama la bellezza e che ama l'Italia".

Un uomo "affascinante, appassionato e competente". Questa l'impressione lasciata dall'ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, durante la sua visita al Cenacolo Vinciano questa mattina. "Ha voluto approfondire con domande precise la tecnica utilizzata da Leonardo e il metodo di conservazione. E' stata una visita soddisfacente e appagante, ha dimostrato di apprezzare il nostro patrimonio conoscendolo con competenza e passione" ha raccontato Stefano L'Occaso, direttore del polo museale Lombardo. "Sì e' poi soffermato sulla differenza di tecniche tra Montorfano, autore dell'affresco interno alla cappella - ha spiegato L'Occaso - perche' lui lavora ad affresco mentre Leonardo a secco". Inoltre, si e' detto "curioso dei nuovi progetti del museo e contento dell'incremento di sicurezza ambientale per la conservazione delle opere" ha raccontato Chiara Rostagno, direttrice del museo del Cenacolo, che ha continuato: " E' sensibile ai temi ambientali e agli effetti dell'ambiente sulla conservazione del patrimonio culturale". Obama era "felice e ha detto che tornera' a Milano". A suggerirgli la visita e' stata proprio la moglie Michelle: "lei era stata qui con le ragazze ed erano state entusiaste della forza che emana questa opera", ha concluso Rostagno. "Gli abbiamo spiegato che e' stata una bomba britannica e non americana a colpire la cattedrale di Santa Maria Delle Grazie durante un'incursione il 16 agosto 1943 e nel corso del bombardamento su Milano" ha spiegato uno dei frati domenicani che custodiscono la cattedrale e il dipinto dell'Ultima Cena. Obama, in abito scuro e camicia bianca senza cravatta, ha salutato con un bacio tutte le signore presenti nella sala. Barack Obama ha ricevuto anche la visita del prefetto, Luciana Lamorgese e del questore di Milano, Marcello Cardona.

LA CENA ALL'ISPI CON RENZI E ALTRI VIP - Sì era concluso con una cena all'Ispi il primo giorno dell'ex presidente Barack Obama a Milano. "Felice di aver rivisto a Milano un amico e un grande leader, Barack Obama. E l'ho rivisto in gran forma: ha ancora molto da dire e da dare alla politica mondiale". Cosi' il segretario del Pd, Matteo Renzi, su Facebook, ha scritto al termine dell'evento.

Precedentemente, si era svolto un incontro a due tra Obama e Renzi, durante il quale ci sarebbe stata una telefonata di congratulazioni a Emmanuel Macron per la recente vittoria alle presidenziali in Francia.

Nella cena di lunedi' sera a Palazzo Clerici "Obama e Renzi si sono detti d'accordo sul fatto che saranno i giovani a battere i populismi che preoccupano oggi il mondo. Questo e' il messaggio che e' uscito da questa serata": a riferirlo e' Marco Gualtieri, fondatore e organizzatore di Seeds&Chips, che ha partecipato all'evento insieme ad altri imprenditori ed e' stato poi intervistato da Repubblica.

"Obama ha raccontato il suo progetto sui giovani", ha spiegato Gualtieri al quotidiano, "e' convinto che il cambiamento arrivera' da loro. Secondo Obama, molte cose sono successe perche' non si parla adeguatamente ai giovani. Bisogna creare dei leader e dei linguaggi che parlino alle nuove generazioni. Anche Seeds&Chips si basa tutto sui giovani. Le conferenze, compresa quella che fara' Obama sono aperte tutte da teenager. Questa cosa gli e' piaciuta molto".

In particolare l'ex presidente americano ha "ha detto che le sue figlie non guardano un notiziario per informarsi come siamo stati abituati noi e i nostri genitori. Hanno degli altri modi di comunicare e altri linguaggi. Dobbiamo capirli, adeguarci e parlare la loro stessa lingua".

Tornando alla cena di lunedì sera, i piatti sono stati preparati con cura dallo chef del ristorante "Da Vittorio" di Bergamo. Il menu ha compreso un inizio con finger food: lollypop al grana padano e cannoli con la burrata e pomodori di Sicilia, pan brioche con prosciutto crudo di Parma, pate' di vitello, crostino di Altamura con burro di erbe, carpaccio di branzino, bruschette con salsa tonnata e acciughe del Mediterraneo, lasagna croccante. Successivamente la cena prevede gnocchetti di ricotta, cuore di fontina, barba dei frati con tartufo nero di Norcia, spallina di vitello e tiramisu' destrutturato. All'appuntamento esclusivo, riservato a una ventina di commensali, oltre all'ex presidente Usa arrivato con il segretario del Pd Matteo Renzi, c'erano l'ad di Pirelli Marco Tronchetti Provera, l'ex presidente di Alitalia Luca Cordero di Montezemolo, l'ex presidente di Poste Italiane Maria Luisa Todini, l'ex presidente di Confindustria e presidente di Eni Emma Marcegaglia, l'ex presidente del Consiglio Mario Monti, l'ad di Tod's Diego Della Valle, l'ad di Fca John Elkann e i padroni di casa Paolo Magri e Giampiero Massolo. Non ha potuto intervenire invece Donatella Versace. Al termine della cena, Luca Cordero di Montezemolo si e' lasciato sfuggire un commento: "La cena e' andata molto bene. E' stato interessante". Sulla stessa linea Marco Tronchetti Provera che ha parlato di "clima molto positivo".

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