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Milano
Comunali, Parisi: "Impegno candidati entro 1 anno per Pgt"
Stefano Parisi

Il candidato del centrodestra Stefano Parisi durante un incontro con i rappresentanti di Confartigianato afferma: “Io impegnerò i candidati prima delle elezioni ad approvare entro un anno il nuovo pgt e una serie di semplificazioni dei regolamenti. Poi sarà la volta della trasformazione digitale del comune”. 

Spiega Parisi: “Il Comune è organizzato in modo verticale con banche dati non interoperabili. Per fare un esempio della semplificazione necessaria, ieri sera è saltata la lista di Fratelli d’Italia perché hanno sbagliato modulo e ne hanno usato uno che non aveva la certificazione relativa alla legge Severino. L’amministrazione poteva prendere il casellario giudiziario dei candidati per verificarlo da sè”. Parisi conclude: “Servirà tempo, ma è la vera semplificazione”. 

Alcuni dei temi sollevati da Confartigianato durante l'incontro con il candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi che si è tenuto questa mattina nella sede di via Vittorio Veneto sono: la fiscalità esagerata, la complicazione burocratica, la concorrenza sleale, la sicurezza. Arianna Fontana, la delegata per Milano di Confartigianato, ha introdotto al candidato sindaco i problemi che gli iscritti devono affrontare quotidianamente e che hanno riassunto in un documento che è stato consegnato al candidato. Fontana, parlando di fiscalità ha definito l'imu sui beni strumentali "inaccettabile". Parisi si è detto d'accordo e, affrontando il tema della pressione fiscale, spiega: "Se è vero che l'amministrazione di Milano ha aumentato in maniera consistente la pressione fiscale in questi cinque anni, in futuro, dobbiamo ridurre i costi dell'amministrazione pubblica non con la classica spending review, ma modificando la struttura e il perimetro di azione".

Prosegue Parisi: "Questo significa che il comune deve fare in modo, anche restringendo il suo perimetro di azione, che l'iniziativa privata decolli e non trovi nell'amministrazione un ostacolo. Tutto quello che può fare il privato meglio del pubblico va fatto fare al privato e l'amministrazione deve ridurre il peso fiscale sulle imprese, perché sono loro che danno lavoro, non l'aumento della spesa pubblica. Per esempio, i pasti pubblici il comune spende 3milioni all'anno e fornisce il 10% dei pasti che offre il privato a cui il comune da circa 100mila euro. Allora facciamolo fare a loro e risparmiamo 3 milioni, anzi alcuni diamoli a loro perché è giusto".

Di fronte alla platea dei rappresentanti dell'artigianato di quartiere milanese, Parisi sottolinea: "La politica deve ritrovare il giusto rapporto con i corpi intermedi. Sono un po' di anni che abbiamo delle leadership mediatiche che parlano direttamente con la gente. Io credo che sia giunto il momento di ritrovare un equilibrio e sia arrivato il momento di sperimentarlo qui a Milano". Gli artigiani chiedono, in merito al tema scuola: "Una maggiore promozione presso le scuole della cultura d'impresa, magari attraverso un coordinamento a livello comunale per la gestione degli stage in azienda degli studenti". Risponde Parisi: "Se vogliamo riprendere un processo di sviluppo importante e avere più posti di lavoro abbiamo bisogno che la formazione sia in linea con la richiesta di lavoro che c'è. Dobbiamo spiegare ai ragazzi che realizzarsi non vuol dire per forza fare l'università e visto che il 20% dei programmi scolastici può essere decisa a livello locale, noi vogliamo introdurre l'educazione civica e l'educazione all'impresa".

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