Expo/Corruzione: ad aprile a processo l'ex responsabile di Padiglione Italia
Comincera' il 9 aprile davanti alla X sezione penale del Tribunale di Milano, il processo col rito immediato a carico dell'ex responsabile del Padiglione Italia Antonio Acerbo, del consulente della Maltauro spa, Giandomenico Maltauro, e del dirigente della Tagliabue spa, Andrea Castellotti nell'ambito di un'indagine con al centro presunte irregolarita' sull'appalto per le vie d'acqua e la darsena. Nel procedimento Expo 2015 spa e' persona offesa dal reato di turbativa d'asta contestato agli imputati, assieme alla corruzione.
Stando agli atti dell'inchiesta, Acerbo, che era anche sub commissario di Expo ed e' stato arrestato lo scorso ottobre, avrebbe consegnato a Giandomenico Maltauro e ad Andrea Castellotti gli "atti progettuali definitivi e riservati attinenti alla procedura di appalto 'Vie d'Acqua sud - Canale e Collegamento Darsena-Expo/Fiera" sette mesi prima che venisse indetta da Expo 2015 spa la gara per quei lavori. La gara venne poi vinta nel luglio del 2013 da un'associazione temporanea di imprese, di cui facevano parte le due aziende. Gli inquirenti hanno scoperto attraverso analisi informatiche che circa 7 mesi prima della gara per l'appalto (indetta l'8 marzo del 2013), e cioe' il 29 agosto del 2012 e prima ancora che la Conferenza dei servizi di Expo avesse materialmente a disposizione gli atti, Acerbo avrebbe passato a Maltauro e Castellotti una chiavetta usb con dentro dei file con i documenti su tutti i progetti preliminari (che servivano per la stesura del bando) sulle 'vie d'acqua' e sulla Darsena. Anche il figlio di Acerbo, Livio, sarebbe stato a conoscenza di questi dettagli: per questo la Procura gli contesta oltre al reato di riciclaggio anche quello di concorso in corruzione.