Perchè le finali del campionato di calcio libico si stanno giocando all'Arena di Milano - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 14:35

Perchè le finali del campionato di calcio libico si stanno giocando all'Arena di Milano

Match a porte chiuse tra le squadre di Tripoli, Bengasi e Misurata. La manifestazione rientra negli accordi Italia-Libia contro la tratta. L’assessora allo Sport Martina Riva: "Nessun coinvolgimento del Comune"

di Giorgio d'Enrico

È in corso tra Milano, Sesto e Meda la Final Six del campionato libico di calcio, ospitata all’Arena Civica e in altri impianti lombardi. Match a porte chiuse, ma il torneo si svolge con arbitraggio italiano e ricade negli accordi bilaterali tra Italia e Libia nel quadro del piano Mattei. Qualche polemica, l'assessora allo Sport di Milano Martina Riva: "Una normale richiesta di utilizzo, come tante. Nessun messaggio politico né coinvolgimento del Comune nella gestione o nella sicurezza".

Calcio libico a Milano: tornei blindati e polemiche

La Final Six, il torneo libico che assegna il titolo nazionale, si sta giocando in questi giorni tra l’Arena Civica di Milano, gli stadi di Sesto San Giovanni e Meda, in Brianza. Come nel 2024, l’evento si tiene a porte chiuse, con ingresso consentito solo ad amici e conoscenti dei partecipanti. Nonostante l’assenza di pubblico e la riservatezza, i principali siti di scommesse riportano i calendari completi della competizione.

Domani, 29 luglio, alle 19 le sei squadre – tra cui Tripoli, Bengasi e Misurata – scenderanno in campo in contemporanea sui tre impianti per la seconda giornata del girone unico. Il torneo si concluderà il 10 agosto. Le partite sono dirette da arbitri italiani. E non mancano le tensioni: già venerdì scorso si sono verificate zuffe e liti, tanto che sono dovute intervenire le forze dell’ordine, impegnate anche a monitorare un altro aspetto sensibile.

Il campionato libico a Milano: accordi internazionali e timori sulla sicurezza

Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, le partite rientrano in un accordo bilaterale tra il governo Meloni e le autorità libiche, nell’ambito del contrasto alla tratta di esseri umani gestita dagli scafisti. Ecco perché l’evento è connesso al più ampio Piano Mattei per l’Africa. Tuttavia, non mancano le ombre: risulta difficile escludere che, al seguito delle squadre, possano essere arrivati in Italia anche soggetti legati a milizie o con pregiudicati alle spalle, spesso legati alle stesse società sportive in patria.

Riva: "Semplice concessione, come in altri casi"

Dopo le polemiche, a chiarire la posizione del Comune di Milano è intervenuta l’assessora allo Sport Martina Riva, che ha rilasciato queste dichiarazioni all’agenzia Dire: “È stato tutto lineare, noi semplicemente abbiamo fatto come altre mille volte”. Nessun messaggio politico, nessuna regia istituzionale: “Ci hanno chiesto l’Arena Civica per dieci giornate, anche per allenarsi. Noi, siccome è un impianto delicato, abbiamo concesso solo le finali. Per gli allenamenti abbiamo suggerito altri centri sportivi”.

Riva ha poi precisato che si tratta di una procedura standard: “A noi arrivano richieste per l’utilizzo degli impianti, le valutiamo in base alla disponibilità. Quest’anno abbiamo detto no anche a partite di beneficenza, perché l’Arena è utilizzata da Inter, Atletica e Brera. Non possiamo dire di sì a tutti”. E ancora: “Sul campionato libico abbiamo concesso l’uso perché c’è di mezzo il Piano Mattei, ma tutto il resto non riguarda il Comune. Non sappiamo nulla di altro, né su sicurezza né su pubblico”.

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