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Riace, don Rigoldi: "Anche a me è capitato di non rispettare le norme"
don gino rigoldi

Riace, don Rigoldi: "Anche a me è capitato di non rispettare le norme"

"Capita di forzare la legge, di incorrere in qualche piccolo arrangiamento magari anche penalmente rilevante, se si e' di fronte alla disperazione piu' cupa, al dovere di preservare diritti umani fondamentali e inviolabili che prevalgono su tutto. E' capitato anche a me, che pure cerco di rispettare sempre le norme": lo ammette don Gino Rigoldi, cappellano del carcere Beccaria di Milano, al Corriere della Sera, manifestando la propria solidarietà con il sindaco di Riace, Domenico Lucano. "Al netto del caso in cui si sfrutta una situazione per indebito profitto personale (caso questo sempre condannabile, ma qui gli stessi inquirenti lo escludono), bisognerebbe avere un po' di morbidezza", aggiunge.

Riace, ricorda, "e' rinato grazie ai migranti e alla ricetta alternativa e vincente in materia di accoglienza", e "dovremmo andarne orgogliosi, anche se magari e' stato condotto con qualche leggerezza, qualche forma di disordine", "con un arresto sproporzionato, si vuole mettere all'angolo tutto il modello virtuoso d'integrazione". "Lucano chiarira' di avere agito nel fermo rispetto dei principi di solidarieta' e tutela dei diritti dell'uomo previsti dalla Costituzione - conclude - Dobbiamo sforzarci di essere umani, restare umani, tornare umani".

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