Sala a Renzi: "Centrosinistra troppo sbilanciato a sinistra. Convenzione riformista? Ci sono" - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 08:38

Sala a Renzi: "Centrosinistra troppo sbilanciato a sinistra. Convenzione riformista? Ci sono"

Il sindaco di Milano alla Leopolda con Renzi rilancia il fronte riformista e critica Meloni: “Ha paura del confronto con le città”. Sullo stadio: “Serviva coraggio, e io l’ho avuto”. Poi ammette: “Un’estate difficile, ma non mi sono fermato”

Di Giorgio d'Enrico

Beppe Sala interviene alla Leopolda di Firenze e rilancia l’idea di una “convenzione riformista” per riequilibrare un centrosinistra “troppo sbilanciato a sinistra”. Il sindaco di Milano difende la sua posizione “centrale” nel campo progressista e critica Giorgia Meloni: “Non va nei territori, forse teme il confronto”. Parla poi dello stadio di San Siro, rivendicando coraggio e decisione, e commenta le inchieste su Milano: “Estate difficile, ma ho continuato a lavorare”.

Sala a Renzi: "Centrosinistra troppo sbilanciato a sinistra. Convenzione riformista? Ci sono"

Dal palco della Leopolda 13 di Firenze, il sindaco di Milano Beppe Sala ha dichiarato: “Io non ho mai avuto un giorno di dubbi, ma se vedete la mia storia non appartengo alla sinistra radicale”. Il sindaco di Milano ha definito l’attuale centrosinistra “troppo sbilanciato a sinistra” e ha invitato a costruire una nuova area riformista capace di incidere: “Non si tratta di essere centristi, ma centrali. E per essere centrali bisogna avere l’ambizione e forse la follia di costituire qualcosa che non punta al 4%, ma al 10%”. Da qui l’appello a una “convenzione riformista”: “Credo che la sfida di chi ha buona volontà e vuole mettersi in discussione debba essere questa. E se qualcosa si muove, io sono disponibile”.

Le critiche a Meloni: “Ha paura del confronto con i territori”

Nel suo intervento, Sala ha tracciato un parallelo tra l’approccio di Giorgia Meloni e quello di Matteo Renzi quando era presidente del Consiglio: “Meloni non va nelle città, ha capito che ha visibilità a livello internazionale e lavora su quello. Ma quando vai sul territorio e affronti i problemi, poi li devi risolvere. Renzi invece, un mese dopo essere diventato premier, venne a Milano, incontrò la giunta, ascoltò gli assessori e dopo un mese fece il piano per la città. Meloni non lo sta facendo: è come se avesse timore a confrontarsi”.

San Siro, Sala: "Non si può non avere coraggio"

Sul tema dello stadio, Sala ha rivendicato le decisioni prese e risposto alle critiche: “Se vuoi essere una città moderna, internazionale, non puoi non avere coraggio. Sullo stadio ho visto il problema sul tavolo e non mi sono girato dall’altra parte”. Il sindaco ha ricordato che “il Politecnico fa continue verifiche perché il terzo anello vibra”, sottolineando la necessità di affrontare la questione senza timori. Poi una stoccata a Ignazio La Russa: “Dice di tenere San Siro perché ci sono altre squadre che possono usarlo oltre a Inter e Milan? Allora chieda al ministro Abodi di reclutare squadre che vengano a giocare a Milano, gli facciamo un contratto di affitto”.

“Salva Milano è morto, ma il problema urbanistico resta”

Commentando indirettamente l’inchiesta sull’urbanistica nel capoluogo lombardo, Sala ha riconosciuto che “il salva-Milano è morto e sepolto”, ma ha aggiunto che “il problema urbanistico in Italia c’è, e lo troveremo anche a Bologna, a Roma e ovunque. Prendiamo Milano come test”.

Sala: “Un’estate difficile, ma non mi sono fermato”

Riflettendo sul momento politico e personale, il sindaco ha ammesso di aver vissuto mesi complessi: “Sto bene, ma ho passato un’estate non piacevole. Nel rispetto dei lavori della giustizia, perché non mi sono mai permesso una parola di critica, ho abbassato la testa e lavorato. È stata un’estate veramente difficile”. Sala ha poi parlato del clima mediatico: “Siamo passati dal magnificare il modello Milano, quando tutto quello che toccavamo diventava oro, a una situazione in cui qualsiasi cosa che tocchiamo è… altro. La verità sta sempre un po’ nel mezzo”.

“Per Milano città della conoscenza e dell’innovazione”

Guardando al futuro, Sala ha delineato la sua visione per i prossimi dieci anni: “Immagino una Milano basata sull’economia della conoscenza. Abbiamo centri di ricerca, università, alta tecnologia e scienze della vita: Milano può essere il caposaldo italiano”. Ha ricordato i progressi infrastrutturali, come la nuova metropolitana da Linate a San Babila in 13 minuti, e ha aggiunto una riflessione sul turismo: “Non ne andrei a cercare di più, abbiamo già un turismo di qualità. Ora dobbiamo lavorare sulla connessione con l’università e la ricerca”.

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