Sala: "Nobel per la Pace a Segre? Se ci sono condizioni, idea strepitosa"

Sala: "Nobel per la Pace a Segre? Se ci sono condizioni, idea strepitosa"

"Mi sembra una buona idea, Ricci mi ha scritto ieri sera. E’ difficile per me giudicare e capire se ci sono le condizioni, però questo è un punto rilevante, credo che sarebbe sbagliato esporre la senatrice a una corsa che non ha possibilità. Se ci fossero possibilità però sarebbe un’idea veramente strepitosa". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha risposto a chi gli chiedeva un commento sulla proposta di candidare la senatrice Liliana Segre al Premio Nobel per la pace, lanciata dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci. 

“Il parlamento italiano candidi Liliana Segre al premio Nobel per la Pace 2020”, ha infatti proposto il sindaco di Pesaro e presidente di Legautonomie, Matteo Ricci, dopo la manifestazione milanese a sostegno della senatrice a vita, con i 600 sindaci in fascia tricolore, “andata al di là delle aspettative per le presenze e il senso di comunità che ha trasmesso”. Secondo Ricci, “messaggio contro l’odio è risuonato ben oltre i confini nazionali, dalla Cnn al Time”. “Liliana è diventata un simbolo, una rappresentazione autorevole della Repubblica e della Costituzione” e ora “tocca al parlamento fare la sua parte”. Ricci invierà una lettera, come sindaco di Pesaro e come uno dei promotori della manifestazione di Milano, ai presidenti di Camera e Senato e a tutti i gruppi parlamentari. “Le persone hanno bisogno di simboli ed esempi positivi – ha spiegato Ricci -. Il discorso sull'amore di Liliana è davvero un trattato universale e la sua battaglia serve non solo all'Italia ma al mondo: ovunque i germi dell'intolleranza razziale o religiosa riemergono e i social sono diventati amplificatori degli odiatori seriali e strumento di propaganda delle forze neofasciste e neonaziste”. Da qui l’auspicio che “il parlamento segua l’esempio di unità dei sindaci”. “Per fare crescere la candidatura – ha concluso - sarebbe davvero importante un sostegno diffuso del mondo culturale, sociale ed economico del Paese”.