Milano
San Siro, ambulanti in rivolta durante Milan-Bari: verso il nuovo tavolo di confronto in Prefettura
Il contratto è scaduto il 31 luglio e la proposta dei club prevede il taglio di 22 bancarelle di merchandising. Ma la Prefettura ha annunciato un nuovo confronto con Comune e società

Durante Milan-Bari di Coppa Italia, i 64 ambulanti di San Siro hanno manifestato contro la riduzione delle concessioni. La Prefettura di Milano si farà garante di un nuovo tavolo di confronto, decisivo per il futuro di oltre mille famiglie.
San Siro, ambulanti in rivolta durante Milan-Bari: la Prefettura apre il tavolo di mediazione
Mentre oltre 60mila tifosi festeggiavano la vittoria del Milan sul Bari nella partita di Coppa Italia, fuori dallo stadio montava la rabbia degli ambulanti. I 64 operatori che da anni lavorano intorno a San Siro hanno inscenato una nuova protesta, chiedendo il rinnovo equo delle concessioni scadute a fine luglio.
Durante il match, i venditori sono rientrati temporaneamente negli spazi assegnati – per i quali versano circa 860mila euro l’anno – ma al termine della partita hanno ripreso il presidio, schierandosi a tre metri dagli ingressi. «Resteremo qui a oltranza – ha spiegato Giacomo Errico, presidente di Apeca e Fiva Confcommercio – finché non sarà raggiunto un accordo definitivo».
Contratto scaduto e mille famiglie a rischio
L’intesa che regolava le attività ambulanti è scaduta il 31 luglio. Secondo il Consorzio Operatori Stadio Milano, garantiva il sostentamento di oltre mille famiglie. «Senza un rinnovo giusto – avvertono gli operatori – il futuro di decine di lavoratori e delle loro famiglie è seriamente in pericolo».
La proposta dei club: meno merchandising, più food
M-I Stadio, la società che gestisce gli spazi esterni per conto di Inter e Milan, ha offerto un rinnovo fino al 2030. L’accordo prevede canoni ridotti e conferma delle postazioni, ma con una modifica sostanziale: la chiusura di 22 bancarelle di merchandising, da convertire in punti food & beverage. Una scelta che i club considerano in linea con le nuove normative, ma che gli operatori respingono con forza, ritenendola «inaccettabile».
“Il mix merceologico è essenziale”
Gli ambulanti temono che l’eliminazione del merchandising possa aprire la strada a ulteriori restrizioni. «Non ci siamo divisi – sottolinea Errico – perché il mix merceologico è fondamentale. Oggi tocca ai venditori di articoli da stadio, domani potrebbero imporre regole anche ai paninari».
Prefettura in campo: nuovo tavolo di confronto
La protesta, avviata il 13 agosto, ha già portato a un primo risultato: la Prefettura di Milano ha annunciato l’apertura di un nuovo tavolo di confronto con Comune, società e operatori. Obiettivo: garantire «un dialogo autentico, trasparente e corretto».
Gli ambulanti hanno accolto con soddisfazione la decisione, considerandola «un riconoscimento dei diritti legittimi della categoria e una garanzia per tutte le parti coinvolte, compresa M-I Stadio».
Un ringraziamento speciale è andato anche alla Questura di Milano, che – sottolineano i rappresentanti – «sin dal primo giorno ha mostrato disponibilità, professionalità e umanità, aiutando a mantenere la legalità in una fase di forte tensione».