Milano
San Siro, Dapei: "Forza Italia dica sì per liberare Milano dal partito del No"
L’ex capogruppo azzurro in Provincia: "Se la delibera passasse grazie ai nostri voti sarebbe una sconfitta bruciante per il PD e i suoi pseudo-alleati. Sullo stadio si gioca una partita importante anche per vincere il derby delle prossime comunali"

Bruno Dapei (foto: Daniele Mascolo)
San Siro, Dapei: "Forza Italia dica sì per liberare Milano dal partito del No"
L'ex capogruppo azzurro nella Provincia di Milano Bruno Dapei si rivolge a Forza Italia, giudicando come una "occasione persa" un mancato sostegno alla delibera per la vendita di San Siro. Votare a favore non sarebbe un regalo a Beppe Sala, ma alla città. E c'è un precedente interessante: quando proprio in Provincia il centrodestra sostenne alcuni provvedimenti della Giunta Penati- su autostrade e smaltimento rifiuti - a uscirne indebolito fu il centrosinistra di cui furono messe in evidenza divisioni e contraddizioni. E Penati di lì a poco non fu rieletto. Potrebbe ora avvenire qualcosa di simile? "Forza Italia è forza di governo: sappiamo assumerci responsabilità importanti e ci candidiamo a tornare a guidare la città con questo spirito", commenta Dapei. L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT MILANO
Dapei, Forza Italia si schiera contro la delibera di San Siro. È d’accordo?
Con grande rispetto per chi nel mio partito sta assumendo questa difficile decisione, devo dire che la considererei una grande occasione persa. Se davvero c’è il rischio che al Sindaco Sala possano mancare voti decisivi nella sua maggioranza per approvare il provvedimento, io credo che Forza Italia dovrebbe dare la sua disponibilità per superare l’impasse. Una forza di governo non si limita a dire dei no pregiudiziali: coglie le opportunità per incidere e migliorare i provvedimenti importanti per il futuro della comunità.
Non sarebbe un regalo al Sindaco?
Semmai un regalo alla città. Sarebbe il modo per sconfiggere ancora una volta il “partito del No”, che siede accanto al PD dentro la coalizione di sinistra e che da anni contribuisce a paralizzare Milano. Forza Italia è forza di governo: sappiamo assumerci responsabilità importanti e ci candidiamo a tornare a guidare la città con questo spirito.
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In passato lei è stato già tacciato da destra di eccessivo “buonismo” verso Beppe Sala. Eppure da capogruppo alla Provincia di Milano la ricordiamo tutt’altro che tenero verso l’allora Presidente Penati.
Questo è il punto che mi sta più a cuore: non è questione di buonismo, anzi. Se vogliamo rendere ancora più evidenti – al punto di farle definitivamente esplodere – le contraddizioni interne alla coalizione guidata dal PD, pronta tra l’altro la prossima volta a imbarcare anche gli ex-grillini per restare a galla, questa è un’occasione ghiottissima. Penati non fu rieletto anche perché una parte della sinistra massimalista arrivò alle urne in preda a una crisi di nervi: su alcune delibere cruciali per lo sviluppo infrastrutturale – dalle autostrade allo smaltimento dei rifiuti – il centrodestra offrì i voti che mancavano. In quel modo abbiamo dimostrato di essere forza di governo, mentre lui rimaneva prigioniero delle spaccature interne. E alla fine vincemmo le elezioni.
Quindi oggi cosa direbbe?
Stimo Beppe Sala, ma non dico che la delibera vada votata per fargli un piacere. Al contrario: penso che sarebbe il modo per assestare un colpo decisivo a una coalizione inadeguata ad affrontare le sfide che Milano città e metropoli hanno davanti. Se la delibera passasse solo con i nostri voti, sarebbe per PD e pseudo-alleati una bruciante sconfitta. Sul futuro dello stadio non vanno sventolate bandiere politiche, semmai quelle rossonere e delle altre squadre minori cittadine. Forza Italia può vincere il derby delle prossime comunali se dimostra coraggio, coerenza e fedeltà ai propri valori: politicamente, ho a cuore solo questo. E a chi mi punzecchia perché indosso spesso la cravatta rossa, ricordo che è un omaggio alla mia fede calcistica da abbinare all’abito nero. Solo in politica, da liberale, il mio cuore diventa azzurro.