Milano
San Siro, i comitati contrari alla vendita si appellano al Cio
Oltre 200 firme raccolte nella petizione presentata a Palazzo Marino. Gli attivisti denunciano la contraddizione tra la demolizione del Meazza e gli impegni di sostenibilità assunti per Milano-Cortina 2026

Stadio San Siro a Milano
San Siro, i comitati contrari alla vendita si appellano al Cio
I comitati che si oppongono alla vendita dello stadio Meazza a Inter e Milan rilanciano la battaglia e si rivolgono direttamente al Comitato olimpico internazionale. L’obiettivo è chiedere al Comune di Milano di rispettare gli impegni presi con il dossier olimpico di Milano-Cortina 2026 e impedire la demolizione di San Siro. La petizione, depositata a Palazzo Marino, ha raccolto oltre 200 firme e porta tra i promotori nomi come Duccio Facchini (direttore di Altreconomia), Lucia Tozzi (studiosa di politiche urbanistiche), Luigi Casanova (presidente di MountainWilderness Italia) e Silvio La Corte (curatore de “La bolla olimpica”).
Demolizione di San Siro, la contraddizione con il dossier olimpico
I promotori chiedono al Cio se la vendita dell’impianto ai club, destinato a essere abbattuto quasi totalmente, sia compatibile con quanto sottoscritto nel gennaio 2019 da sindaco Sala e altre istituzioni nel dossier di candidatura olimpica. In quel documento si parlava di “forte attenzione alla sostenibilità” e si prevedeva che la cerimonia di apertura si tenesse al Giuseppe Meazza, “struttura esistente, pubblica, rinnovata nel 2014 e destinata a mantenere la funzione di stadio di calcio anche dopo i Giochi”. Secondo la petizione, la demolizione di San Siro libererebbe nell’atmosfera circa 210mila tonnellate di anidride carbonica, mentre il nuovo impianto non potrebbe superare gli standard già riconosciuti all’attuale stadio classificato Euro4. "Come potremo partecipare alla cerimonia d'apertura in tali circostanze, se davvero questa intenzione dovesse concretizzarsi?", scrivono i firmatari.
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