San Siro, cade il numero legale in consiglio: il voto slitta a lunedì (quando basteranno 15 consiglieri) - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 18:19

San Siro, cade il numero legale in consiglio: il voto slitta a lunedì (quando basteranno 15 consiglieri)

Il consiglio comunale discute la delibera per la vendita dello stadio e delle aree adiacenti a Milan e Inter. Numeri in bilico, lunedì la seduta decisiva

di Giorgio d'Enrico

San Siro, la parola al consiglio comunale. Sala: "Momento importante per la città"

Si e' chiusa con la caduta del numero legale la prima seduta di consiglio comunale, a MIlano, dedicata alla delibera sulla vendita di San Siro e delle aree attigue. Cio' significa che lunedi', in seconda convocazione, il numero legale per la validita' della seduta si abbassa a 15 consiglieri. Quanto alla cronaca di giornata, dopo l'illustrazione da parte della vicesindaca Anna Scavuzzo e' stata la volta degli interventi dei consiglieri, che hanno ripetuto la loro posizione sul dossier. Lunedi' si andra' a oltranza per arrivare al voto, anche perche' sono circa 40 gli emendamenti presentati da maggioranza e opposizione, che dovranno essere discussi. La maggioranza e' ancora divisa, con 7 consiglieri che voteranno no e un indeciso, Marco Fumagalli, capogruppo della lista Sala.

 

Scavuzzo ha presentato la delibera: "San Siro deve offrire nuove opportunità a tutti"

Fischi e mugugni hanno accolto in aula consiliare a Milano la presentazione della proposta di delibera sulla vendita dello stadio di San Siro da parte della vicesindaca Anna Scavuzzo. "Intervengo oggi in quest’Aula dopo un lungo percorso condiviso. È una giornata importante per questo Consiglio e per tutta la cittadinanza. L’attenzione che oggi si concentra sui nostri lavori è significativa: dimostra la consapevolezza diffusa, in città e nei suoi quartieri, dell’importanza del passaggio che stiamo affrontando", ha dichiarato Scavuzzo. 

Proprio mentre illustrava i benefici previsti per il quartiere, dai banchi del pubblico si sono levati fischi. “San Siro deve offrire nuove opportunità a tutti: residenti, famiglie, studenti, associazioni, istituzioni. Deve essere un punto di incontro tra interesse pubblico e investimento privato, secondo un equilibrio virtuoso che consenta a Milano di crescere in modo sostenibile”, ha spiegato la vicesindaca, sottolineando come il progetto debba essere legato a una visione ampia, con investimenti nello sport di base, nell’inclusione sociale, negli impianti di quartiere e nel benessere diffuso. “Per farlo servono coraggio, scelte chiare, visione di lungo termine. Servono responsabilità e impegno, oggi e negli anni a venire”, ha aggiunto.

Poco prima dell'inizio della seduta, la direzione del Pd milanese si è espressa  "a larga maggioranza" a favore di un documento sul futuro dello stadio di San Siro e dell'area circostante.  "Il PD ha scelto di rivendicare un approccio chiaro, credibile e concreto: tutelare l'interesse pubblico, garantendo regia pubblica e redistribuzione delle opportunità e delle risorse - si legge -. I soldi del bilancio comunale non possono finanziare lo stadio e il branding calcistico. I soldi dei cittadini vengano usati per i servizi pubblici e non per ristrutturare, finanziare, mantenere o garantire lo stadio di Serie A".

Le parole di Sala alla vigilia del consiglio: "Un momento importante per la città"

Nel primo pomeriggio ha parlato il sindaco di Milano Beppe Sala: "Chiudere oggi? Non saprei, vediamo un po' come si svolge la discussione. È chiaro che, se non è oggi sarà lunedì, tutto può essere: credo che le posizioni siano abbastanza cristallizate. Il Consiglio farà la sua parte formale e sostanziale. Certamente, segnerà un momento importante per la città". Quindi, pensando a quello che potrebbe essere il voto delle opposizioni: "Purtroppo in politica molto spesso si esprimono opinioni non tanto per quello che si pensa sia giusto ma per il posizionamento politico e per il fatto che chi fa l'opposizione fa opposizione al sindaco. Faccio fatica a pensare come una parte della minoranza possa essere contraria a una ipotesi di sviluppo della città che creerebbe tanto lavoro ed economia, ma ci sono sempre le logiche di maggioranza e minoranza".

Sala su Fumagalli: "Ha delle riserve, non so cosa voterà"

"Il capogruppo della lista Sala il più indeciso? Ci siamo visti (con Marco Carlo Fumagalli ndr) e io capisco il suo pensiero, ha delle riserve e non ha ancora deciso, vedremo cosa farà, ma anche con lui ho usato lo stesso metro: gli ho spiegato il perché e la necessità, almeno per me, per la città di Milano di avere un nuovo stadio. Gli ho detto 'decidi in coscienza'. Non saprei dire cosa voterà, da come ci siamo lasciati ieri sera non è ancora deciso", ha aggiunto il primo cittadino

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Sala avverte: "Le squadre si muoveranno rapidamente altrove"

Il sindaco ha quindi avvertito che "le squadre, con cui nelle ultime settimane ho intensificato il dialogo, se questa delibera non passasse, si muoveranno con rapidità su un'altra situazione". Ed ancora: "Anche dal punto di vista ambientale rischierremmo di trovarci con un costruito su un'area oggi relativamente verde, come San Donato, e col fatto che a Milano rimarrà San Siro vuoto. Io vedo il pericolo, ma è il mio parere. La mia opinione è abbastanza conosciuta e accetterò in ogni caso, senza nessun recrimine, perché a io ho la mia coscienza a posto e per uno come me conta molto. Su alcune materie il Consiglio è sovrano e io sarò il primo ad accettare ogni decisione del Consiglio".

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Due stadi? Sala: "Non è dimostrato che il vecchio impianto possa essere mantenuto e rinnovato"

E sulla proposta di Ignazio La Russa di tenere due stadi: "Il punto e' che non ho mai visto un progetto che dimostri che il secondo stadio puo' essere mantenuto e rinnovato. Noi possiamo aspettare qualche anno, ma non possiamo pensare che San Siro vada avanti cosi' - ha spiegato Sala -: abbiamo il terzo anello che vibra, e noi abbiamo sempre cercato di fare le cose con la massima sicurezza, abbiamo servizi non adeguati. Quindi, in ogni caso, chi lo gestisce e per fare che cosa? Mi sento di escludere che possa gestirlo il Comune" dato che "non ha risorse cosi' importanti per ristrutturare uno stadio e su questo voglio essere chiaro, per cui dal mio punto di vista mi sembra un'opportunita' quella di far fare l'investimento ad altri. E non e' cosi' in tutte le citta', vediamo, piu' di cosi' non so cosa dire", ha concluso il sindaco.

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