San Siro, per Milan e Inter potrebbe esserci uno sconto di 30 milioni sull'acquisto - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 17:13

San Siro, per Milan e Inter potrebbe esserci uno sconto di 30 milioni sull'acquisto

Il prezzo di vendita dello stadio dal Comune di Milano a Milan e Inter potrebbe divenire di 160 milioni per coprire i costi di bonifica. Giungi (Pd): "Sconcertante"

Di Giorgio d'Enrico

San Siro, il prezzo di vendita potrebbe essere ridotto di trenta milioni

Il prezzo di vendita dello stadio di San Siro da parte del Comune di Milano a Inter e Milan potrebbe subire un ribasso di circa 30 milioni di euro, scendendo dai 197 milioni fissati dall’Agenzia delle entrate a 160 milioni. Come riporta Repubblica, l’ipotesi nasce dalla necessità di coprire con fondi pubblici i costi di bonifica e altre spese accessorie legate all’operazione. Una prospettiva che non convince diversi consiglieri comunali di maggioranza, già critici sulla cessione dell’impianto ai due club e che in aula hanno votato contro. La delibera arriverà in Consiglio a settembre.

Giungi (Pd): "San Siro, notizia sconcertante"

“Davvero sconcerta la notizia secondo cui il Comune sarebbe intenzionato a scalare 30 milioni di euro dai 197 che i fondi immobiliari che controllano Milan e Inter pagheranno per la proprietà di San Siro e delle aree limitrofe”, commenta il consigliere Pd Alessandro Giungi. “E che questi 30 milioni, secondo una miope lettura, sarebbero ‘dovuti’ in quanto la legge sugli stadi pone a carico del Comune i costi di bonifica per la realizzazione di un nuovo impianto. Non lo impone nessuno di utilizzare tale normativa. Se i fondi ne chiedono l’applicazione, dovrebbe essere ancora più chiara l’assenza di un qualsivoglia interesse pubblico in tutta l’operazione. E davvero è inutile dire che il ricavato della vendita andrà a finanziare opere di interesse generale, perché se questa fosse la logica allora la dismissione di ogni asset comunale – a prescindere da condizioni e motivazioni – potrebbe portare a fare cassa”.

De Chirico ai dissidenti di maggioranza: "Escano dall'aula e facciano mancare il numero legale"

Rivolgendosi a Giungi ma non solo a lui, il consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico commenta:  "In questa estate sospesa, in cui Milano è bloccata per l’incapacità amministrativa del Partito Democratico e le conseguenti inchieste giudiziarie, la politica milanese aspetta con ansia la ripresa dell’attività consiliare per scoprire i contenuti della delibera sulla vendita dello stadio e delle aree limitrofe. Nel frattempo si sprecano interrogazioni, post sui social, articoli di giornale ed elucubrazioni varie di chi in maggioranza continua a ribadire la propria contrarietà al nuovo stadio. È bene ricordare ai consiglieri “dissidenti” che dopo le tante chiacchiere c’è solo un modo per opporsi alla vendita dello stadio che non è il voto contrario in aula, ma uscire dalla stessa per provare a far mancare il numero legale. Troppo facile fare gli oppositori mentre si è in maggioranza. La matematica non è un’opinione: ai 6 contrari se ne devono trovare almeno un altro paio per mandare un chiaro segnale politico e rispedire definitivamente a casa il sindaco". 

Pantaleo (Pd): "L'unità non è un dogma, le differenze di opinione sono essenziali"

Questa la nota del consigliere dem Rosario Pantaleo:  "In una dinamica politica l’ultima cosa che ci si dovrebbe aspettare è che si ritenga l’unità come un dogma da caserma dove qualcuno comanda ed altri obbediscono. Una modalità, questa, che non appartiene al mondo del centro sinistra che, al suo interno discute e, spesso, dissente. Se, invece, il centro destra ritiene che la maggioranza che guida la città di Milano sia spaccata dovrebbe far bene di conto e indicare se è spaccata a metà, per un terzo, per un quarto. Sullo stadio oppure su tutto…  Credo, invece, che le differenze di opinioni siano essenziali per una adeguata dialettica politica capace di tenere conto delle sfumature con cui affrontare i temi e, quindi, di definire una dialettica che non divide il mondo in bianco e nero. Un pò come accade spesso anche nella maggioranza di governo che non sarà spaccata, però..."

Marcora (FdI): "Trenta milioni per le bonifiche, cifre sparate senza una base"

Il Consigliere comunale di Milano di Fratelli d’Italia Enrico Marcora ha dichiarato: "Leggo sui giornali di ipotetici sconti alle squadre per le bonifiche dei suoli.  Le cifre (30 milioni) sono sparate senza una base veritiera e senza la certificazione di un ente super partes, mancanze che rendono la questione più che una vendita, una trattativa da mercato delle vacche!”  “A questi” conclude Marcora “Si aggiungeranno i costi delle demolizioni e i pagamenti a rate,  facendo diventare la vendita di un immobile pubblico qualcosa di inaccettabile per i cittadini milanesi che si vedranno non adeguatamente valorizzato un bene di loro proprietà!"

 

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