Milano
San Siro, il Comune di Milano fissa i paletti. Sala: "Zero sconti ai club. Delibera bocciata? Non mi dimetto"
Per la vendita dello stadio di San Siro e delle aree circostanti a Inter e Milan, il Comune di Milano ha definito una serie di paletti su costi, capienza e sostenibilità. Il sindaco Sala: "Lo sconto ai club è pari a zero"

San Siro
I costi di bonifiche e demolizione di San Siro
Un tetto di nove milioni di euro per la compartecipazione del Comune ad eventuali spese di bonifica per l'area di San Siro. E' questo uno dei paletti fissati dal Comune di Milano al termine del vertice di Palazzo Marino di martedì 2 settembre tra il Pd e la vicesindaca Anna Scavuzzo. "Sono stati definiti dei limiti che non saranno superati – ha spiegato la capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Beatrice Uguccioni – eviterei di parlare di sconti nella vendita, ma di compartecipazione. Parliamo di un limite massimo di 9 milioni di euro per le bonifiche. Se il costo fosse di 20 o 30 milioni, il Comune parteciperà solo con 9". Per l’abbattimento dello stadio e la rifunzionalizzazione, la quota massima a carico di Palazzo Marino sarà di 12 milioni, la stessa cifra prevista per il tunnel Patroclo.
Il Pd: "Mantenere la capienza a 70mila posti"
Ed ancora: il Pd chiede di mantenere la capienza del nuovo stadio a 70mila posti, contro i 60mila ipotizzati dai club. Altri paletti riguardano il rispetto delle volumetrie, la neutralità carbonica – che, sottolinea Uguccioni, "non si può compensare su altri territori" – e la distanza dalle abitazioni, per tutelare i residenti. Sul verde sono arrivate rassicurazioni: è previsto un parco di 52mila metri quadrati con aree restituite alla fruizione pubblica.
Il progetto prevede più step: prima il tunnel Patroclo, poi la costruzione del nuovo stadio, la rifunzionalizzazione dell’impianto attuale e infine le opere accessorie, verde compreso. Per ogni fase saranno previste fideiussioni: se i club non completassero i lavori, il Comune potrebbe rivalersi senza aggravi economici. In caso estremo di fallimento, le aree e lo stadio tornerebbero sotto la proprietà pubblica.
San Siro, la clausola di earn-out in caso di rivendita
Infine, l’intesa prevede una clausola di earn-out: se nei primi cinque anni Inter o Milan dovessero vendere a terzi a valori più alti rispetto alle stime iniziali, il Comune incasserebbe una plusvalenza fino al 50%, destinata a ridursi progressivamente negli anni successivi. Una misura pensata come ulteriore garanzia sulla tenuta dell’operazione.
Sala: "San Siro, lo sconto è pari a zero. Sarà poi l'aula a decidere"
"Stiamo mettendo a punto l'accordo sullo stadio che non e' ancora definito ma io spero di definirlo a brevissimo. Vorrei approfittare per dire che lo sconto, come viene chiamato, e' pari a zero". Cosi' il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine della commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, interviene nel dibattito sulla vendita dello stadio di San Siro per chiarire la posizione del Comune nella trattativa con Inter e Milan. "Non c'e' nessuno sconto ma c'e' la compartecipazione alle spese che deriva o da quello che dice la legge sulle bonifiche, o da nostre richieste, come ad esempio sullo spostamento dello stadio. Ma lo sconto e' zero", ha ribadito.
Sul punto dei tempi, invece "io spero che arriveremo a un accordo finale con i club nei prossimi giorni per poi portarlo in giunta, alle commissioni e al Consiglio. Se non e' la settimana prossima sara' quella successiva, se vogliamo rimanere nei tempi" che nei desiderata delle parti e' fine settembre. "Su alcune cose stiamo ancora trattando ma ci sono ancora margini di trattativa. E' chiaro che ognuno fa la sua parte ma credo che un sindaco di fronte a un problema che ci siamo trovati, e che non avremmo voluto, non si debba girare dall'altra parte e prendere una posizione precisa. Quando si vende un bene patrimoniale importante come lo stadio deve decidere il consiglio comunale, io voglio essere a posto con la coscienza, avere fatto il mio lavoro e consegnare al consiglio il dossier e poi l'aula decidera'. Io lo consegno consigliando l'approvazione ma da li' in poi non posso fare piu' nulla, sara' l'aula che decidera' se questa cessione ha senso o meno", ha concluso il sindaco.
Sala: "Se non passa la delibera su San Siro non mi dimetto"
Sala ha affermato che non si dimetterebbe in caso la delibera non passasse: "Non sono uno che si arrende facilmente di fronte alle difficoltà ma di fatto penso che un sindaco si debba dimettere se c'è una decisione che mina il funzionamento dell'amministrazione. Per esempio se non viene approvato il bilancio è chiaro che devi andare, di fronte a una cosa del genere no".
Verri (Lega): "San Siro, Sala dovrebbe dimettersi"
Di diverso avviso il capogruppo della Lega in Comune Alessandro Verri: "Il sindaco Sala oggi dice che, in caso di bocciatura della delibera sulla vendita di San Siro, non si dimetterà. E invece dovrebbe essere proprio il contrario: un sindaco responsabile, dopo dieci anni di governo in cui non si è cavato un ragno dal buco, dovrebbe farsi da parte subito". "In più, il Pd continua a parlare di discontinuità, ma la realtà è ben diversa: la delega all'urbanistica resta alla vice sindaca Scavuzzo, senza alcun vero cambiamento - prosegue -. Una presa in giro per i milanesi che dimostra ancora una volta l'immobilismo e l'ipocrisia di questa maggioranza". "Povera Milano e poveri milanesi, costretti a essere trattati come spettatori di un teatrino politico - conclude -, vittime di una giunta divisa, debole e incapace di dare risposte concrete alla città".
De Chirico: "San Siro, i consiglieri favorevoli alla vendita non sono così certi"
"Le parole di Sala sull'ipotesi di dimissioni in caso di voto contrario del Consiglio comunale alla Delibera (con la D maiuscola) sulla vendita dello stadio non mi sorprendono affatto", commenta il consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico. "In puro stile post-comunista, l'attaccamento alle poltrone e al potere da parte del centrosinistra è imbarazzante. D'altronde, a ruoli invertiti, se un'amministrazione di centrodestra fosse stata minimamente scalfita da inchieste giudiziarie di tale portata i forcaioli del PD (Majorino e co) da mesi sarebbero in piazza della Scala a chiedere la testa dei presunti innocenti, fino al terzo grado. Le dichiarazioni odierne del sindaco sono un'avvisaglia di come potrebbe andare il voto in aula: evidentemente i consiglieri favorevoli alla vendita delle aree, del Meazza e alla realizzazione del nuovo stadio non sono così certi. Anzi".
Marcora (FdI): "Sala non si dimetterà: ma non era una questione di dignità personale?"
Enrico Marcora, consigliere comunale di Fratelli d'Italia, commenta in particolare le parole del sindaco: "Dice che non si dimetterà nel caso venga bocciata la delibera sulla vendita di San Siro. Ne prendo atto, ma non aveva detto che "era una questione di dignità personale" il lavoro che aveva fatto su San Siro? Certo che un sindaco che non si dimette quando eventualmente il consiglio va contro la sua "dignità personale" vuol dire che è proprio un Sindaco che non conosce il senso delle parole e non sa cosa sia il valore della "dignità", affonda Marcora.
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