Milano
San Siro, 239 emendamenti da discutere. Forza Italia non affosserà la delibera. E Romano (Pd): "Voto sì". DIRETTA STREAMING
Il presidente del Milan ottimista sull’ok al progetto: "Sarà un bene per Milano e per il calcio italiano". Oggi il voto decisivo a Palazzo Marino, numeri ancora incerti

San Siro, 239 emendamenti da discutere. Forza Italia non affosserà la delibera. E Romano (Pd): "Voto sì"
A Palazzo Marino arriva dunque il momento della verità con il voto sulla delibera che prevede la cessione dello stadio e dell’area limitrofa a Milan e Inter per 197 milioni di euro e il via libera al progetto dei club, che intendono realizzare un nuovo impianto al posto del Parco dei Capitani e del parcheggio, con la demolizione parziale e la rifunzionalizzazione del Meazza. In aula la seduta inizia alle 16.30, devono essere discussi 50 emendamenti, con la possibilità di presentarne ancora. La votazione potrebbe arrivare nella notte o, nel peggiore dei casi, slittare a martedì. Sono 239 gli emendamenti totali da affrontare.
Sorte (Forza Italia): "Non voteremo sì ma non affosseremo la delibera"
Il gruppo di Forza Italia in Consiglio comunale non affossera' la delibera che prevede la cessione del Meazza, e dell'area limitrofa, a Milan e Inter e il via libera al progetto del nuovo stadio voluto dalle due societa'. "Noi non voteremo si', perche' questa delibera rimane piena di limiti. Ma non voteremo nemmeno contro, perche' significherebbe condannare Milano e i milanesi. Scegliamo di restare coerenti con i nostri valori: non ideologici, ma pragmatici, concreti, orientati al bene della citta'. Se ci saranno dei distinguo, saranno dovuti a comprensibili battaglie territoriali che rispettiamo", ha dichiarato il coordinatore di Forza Italia in Lombardia, Alessandro Sorte a pochi minuti dall'inizio della seduta. "Qualcuno potrà dire che la non partecipazione dei nostri consiglieri potrebbe favorire l'approvazione della delibera, aiutando questa amministrazione. Ma questo poco importa. Noi scegliamo di tutelare la città di Milano. Noi non vogliamo demolire le opportunità di crescita, bloccare gli investimenti, infliggere un danno ai milioni di tifosi e ai cittadini. Al contrario, vogliamo favorire lo sviluppo della città, il lavoro, la rigenerazione urbana".
Letizia Moratti: "Forza Italia consentirà l'approvazione della vendita"
Anche la presidente della Consulta Nazionale di Forza Italia, europarlamentare del Partito Popolare Europeo ed ex sindaco di Milano, Letizia Moratti, si dice certa che il gruppo consiliare di Forza Italia in Consiglio comunale adotterà stasera una posizione in grado di consentire l'approvazione della delibera. Lo scrive in una nota mentre è in corso nell'aula di Palazzo Marino la discussione del provvedimento. Una eventuale astensione del suo partito consentirebbe il via libera nonostante la contrarietà di alcuni esponenti della maggioranza di centrosinistra. "Non possiamo certo ignorare i limiti di questo provvedimento, né tantomeno condividerne pienamente i contenuti - afferma Moratti - ma la nostra responsabilità verso la città ci impone una scelta chiara: evitare che Milano venga paralizzata da contrapposizioni ideologiche o da calcoli politici."
A smarcarsi dalla posizione del gruppo consiliare di Forza Italia c'è tuttavia Alessandro De Chirico, che come anticipato nell'intervista ad Affaritaliani.it Milano di questa mattina spiega: "Il mio voto sulla delibera della GFU San Siro sarà convintamente negativo. Sicuramente un NO diverso rispetto a quello degli eco-talebani anche perché sono sempre stato convinto che l'investimento privato sia una grande opportunità per la rigenerazione urbana di un quartiere fortemente depresso e degradato come San Siro. Il mio è un NO sul metodo e sul merito"
Le critiche di Lega e FdI: "Forza Italia, scelta che spiace doppiamente"
La mossa di Forza Italia ha suscitato malumori negli alleati di centrodestra. Il segretario milanese della Lega Samuele Piscina commenta così la decisione degli azzurri: "Oggi la sorpresa: Forza Italia, che fino all’altro giorno aveva chiaramente dichiarato che avrebbe votato contro, cambia improvvisamente idea e sceglie di uscire dall’aula, offrendo un aiuto determinante al Sindaco e alla sua maggioranza divisa. Una scelta che spiace doppiamente, perché non solo tradisce la compattezza dell’opposizione, ma regala ossigeno a una maggioranza già spaccata, con almeno sette consiglieri contrari alla linea di Sala. La Lega continuerà a difendere gli interessi dei cittadini e con coerenza e compattezza non faremo mai da stampella al PD e alla sinistra. La realtà è sotto gli occhi di tutti: il sindaco non ha più la maggioranza uscita dalle urne e dovrà cercare i voti di volta in volta tra altri banchi. Sala smetta di vivacchiare cercando di tirare a campare e, per una volta, pensi davvero all’interesse dei milanesi facendosi da parte”. E anche Silvia Sardone, in consiglio, non ha risparmiato critiche: "Neanche nei miei incubi peggiori avrei pensato che la delibera sarebbe passata con il sostegno di Forza Italia".
Critiche anche da Fratelli d'Italia. Così il capogruppo in aula Riccardo Truppo: "La posizione annunciata da Forza Italia indebolisce il ruolo del centrodestra in questa vicenda e così non può più essere praticata dal gruppo di Fratelli d'Italia, che l'aveva per primo ipotizzata come soluzione possibile ma non preconcetta". Lo dichiara il consigliere comunale Francesco Truppo (Fdi). "Tenuto anche conto che la Lega, in questa situazione, voterà no alla delibera, se gli emendamenti non saranno approvati Fratelli d'Italia voterà no alla delibera", aggiunge Truppo.
San Siro, Monica Romano a favore della delibera. Fumagalli: "Non voto sì"
“Dico sì alla delibera di San Siro. Ho presentato un emendamento per i diritti civili, l’inclusione, l’equità e le pari opportunità”. Lo scrive in una nota la consigliera del Partito Democratico Monica Romano, vicepresidente della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili e della Commissione contro il linguaggio d’odio, una delle due consigliere che non aveva sciolto le riserve sul voto sulla delibera per la vendita dello stadio San Siro. L'altro indeciso della vigilia, Marco Fumagalli della lista Sala, ha fatto sapere ai cronisti che "non voterà sì", lasciando intendere che lascierà l'aula al momento del voto.
Legalità e white list negli appalti
La vicesindaco Anna Scavuzzo, con delega alla Rigenerazione urbana, ha lavorato sino all'ultimo per mediare su alcuni emendamenti, in particolare quello che introduce una “white list” delle imprese autorizzate a lavorare nell’area di San Siro. La proposta recepisce le preoccupazioni del Comitato Legalità di Nando Dalla Chiesa sui rischi di infiltrazioni mafiose negli appalti e sulla trasparenza dei titolari effettivi delle società coinvolte.
Il nodo dei numeri: servono 25 voti favorevoli
Per approvare la delibera servono 25 voti, la maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio. Il centrosinistra può contare su 23 “sì” sicuri, ma mancano ancora due voti: quelli del capogruppo della lista Sala, Marco Fumagalli, e della consigliera Pd Monica Romano, che a seduta in corso ha sciolto le riserve a favore di un voto positivo. Dallo staff del sindaco Giuseppe Sala e della vicesindaco Scavuzzo filtra un cauto ottimismo: entrambi potrebbero schierarsi a favore, portando i numeri a quota 25.
Il variegato fronte dei contrari alla delibera su San Siro
Il fronte dei contrari è già a quota 24. Tra questi, sette consiglieri del centrosinistra: tre del Pd (Alessandro Giungi, Rosario Pantaleo e Angelo Turco), tre di Europa Verde (Tommaso Gorini, Francesca Cucchiara e Carlo Monguzzi) e uno del Misto (Enrico Fedrighini). A loro si aggiungono i 17 consiglieri di centrodestra, tra FdI, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e lista Bernardo. Le opposizioni, al momento del voto, potrebbero restare compatte sul “no” o scegliere l’uscita dall’aula.
Gli scenari dopo il voto
Se la delibera sarà approvata, i lavori per il nuovo stadio prenderanno il via nel 2027 e l’impianto dovrebbe essere pronto tra il 2030 e il 2031. Successivamente partirà la seconda fase, con la demolizione parziale e la rifunzionalizzazione del Meazza. In caso di bocciatura, Milan e Inter potrebbero tornare a valutare piani alternativi: i rossoneri non hanno mai abbandonato l’ipotesi di San Donato Milanese, mentre l’Inter potrebbe riaprire la pista di Rozzano.
Il dibattito sul futuro di San Siro entra nella fase decisiva. Oggi il voto in consiglio comunale a Milano. Dove l'esito resta ancora incertissimo.
LEGGI ANCHE: SAN SIRO, LO SCACCHIERE DEI FAVOREVOLI, DEI CONTRARI, DEGLI INDECISI
Scaroni (Milan): "San Siro, sono ottimista, con un no perdiamo tutti"
Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha espresso nella serata di domenica ottimismo a Milan Tv: "Mi sembra che siamo in dirittura d'arrivo, poi naturalmente il Consiglio comunale dovrà decidere, ma resto ottimista perché faccio fatica a immaginare come si possa rifiutare un progetto di ammodernamento della città e dell'intero quartiere che farà bene a Milano, al calcio milanese e a quello italiano. Insomma, qualcosa che farà bene a tutti".
Scaroni ha messo in guardia dalle conseguenze di un eventuale stop: "Siamo fiduciosi perché se dovessero, per ipotesi, sollevarsi problemi, tutti perderemmo: le squadre, Milano, l'Italia, il calcio italiano. Non vedo bene chi si potrebbe prendere la responsabilità di creare un danno di questo tipo".
San Siro, il protocollo di legalità con la Prefettura
Uno dei punti più delicati resta la gestione della legalità negli appalti. "Capisco le preoccupazioni – ha dichiarato Scaroni – perché un grande appalto come questo può suscitare timori. Proprio per questo stipuleremo con la Prefettura un protocollo di legalità, che assicurerà che le imprese che parteciperanno a questi grandi lavori appartengano a una whitelist, in modo che sia chiaro che non ci saranno infiltrazioni da parte di nessuno".
Sul fronte della trasparenza, Scaroni ha ricordato la struttura societaria del Milan: "Per quello che riguarda il Milan, Gerry Cardinale, che è il fondatore e proprietario di RedBird, attraverso RedBird possiede il 99,97% del Milan".