Milano
San Siro, Pastorella: "Una soluzione va trovata, buttare via tutto sarebbe uno schiaffo"
L'intervista all'esponente di Azione: "Sul Salva Milano il Pd ha cambiato idea e la destra gli è andata dietro. Ma urge un intervento legislativo nazionale"

Giulia Pastorella, capogruppo dei Riformisti a Palazzo Marino, difende il progetto San Siro e chiede un intervento legislativo urgente per evitare che tutto venga azzerato. Critica il cambio di rotta del Pd sul "Salva Milano" e invita a non rinnegare il modello di sviluppo adottato finora dalla città. Il rischio, avverte, è di perdere squadre, indotto e visione strategica.
San Siro, Pastorella: "Una soluzione va trovata, buttare via tutto sarebbe uno schiaffo"
Sulla vendita di San Siro a Inter e Milan, arrivati a questo punto "sarebbe davvero uno schiaffo buttar via tutto il lavoro fatto" secondo la capogruppo dei Riformisti a Palazzo Marino Giulia Pastorella. L'esponente di Azione torna a chiedere un intervento legislativo nazionale: "Il Pd ha cambiato idea sul Salva Milano, e la destra di Giorgia Meloni gli è andata dietro. Ma la politica deve rispondere il prima possibile a un’incertezza che essa stessa ha creato" spiega Pastorella, convinta che il modello Milano, seppur con dei necessari aggiustamenti, non vada rinnegato totalmente: "Se per discontinuità si intende un'inversione a U rispetto allo sviluppo della città, allora io dico che non serve".
Pastorella, sullo stadio il sindaco Sala si gioca i prossimi due anni?
Capirei se Sala volesse forzare sullo stadio perché è un ‘proxy’ per il secondo mandato, una sorta di simbolo per la sua gestione amministrativa e visione della città. Noi ci siamo sempre detti favorevoli a risolvere la questione, abbiamo anche criticato Sala in passato per la gestione delle trattative ma sarebbe davvero uno schiaffo buttar via tutto il lavoro fatto adesso, tornare a dover immaginare un nuovo futuro per San siro e il quartiere circostante, e veder partire le squadre con tutto l’indotto che seguirebbe.
Sulla vendita di San Siro, però, anche nella maggioranza c'è qualche dubbioso. Vale la pena cercare un aiuto magari dal centrodestra?
Naturalmente vogliamo e dobbiamo vedere la delibera prima di poter esprimere il nostro parere, ma tendenzialmente siamo sempre stati favorevoli ad una soluzione del tema San Siro che tenga insieme la necessità di attenzione al quartiere e al suo sviluppo, e quelle della città di avere le squadre su suolo milanese con tutto l’indotto che portano. Più che cercare sponda, c’è da chiedersi se l’opposizione avrà il coraggio di votare secondo le posizioni tenute fino ad oggi. Diversi consiglieri d’opposizione si sono dichiarati favorevoli al progetto delle squadre nel passato.
Avete paura del voto anticipato?
Un voto non deve mai far paura. Certo, un voto anticipato decretato da divergenze politiche nella maggioranza esplose sulla base di inchieste che sono ancora agli albori è uno scenario molto poco edificante. Spero che Sala riuscirà a trovare la maniera di tenere insieme la maggioranza ma al contempo di non ritrovarsi San Siro sul groppone del Comune e dover ricominciare da zero.
Intanto la città è paralizzata. Si deve riprovare a scrivere una legge nazionale, come era successo già con il Salva Milano?
Non solo ci si deve provare, lo si deve fare e anche molto in fretta. Il ritardo dell’intervento normativo nazionale è inaccettabile e ingiustificabile. Il Pd ha cambiato idea sul Salva Milano, e la maggioranza Meloni gli è andata dietro ma non per questo la necessità si fa meno impellente. Le famiglie sospese attendono, la città e i cantieri aspettano. E non solo a Milano: la politica deve rispondere il prima possibile a un’incertezza che essa stessa ha creato.
Azione, anche in vista della nomina del prossimo assessore all'Urbanistica, chiede discontinuità?
Se discontinuità significa un’inversione a U sullo sviluppo di Milano allora no, non c’è bisogno di discontinuità. Serve, come è stato fatto già finora ma in maniera sempre più convinta, tenere insieme le esigenze sacrosante di sviluppo della città insieme a quelle di tenuta sociale. L’amministrazione Sala, tra piano casa e tante altre iniziative compresa la revisione del Pgt, stava già andando in quella direzione. Assicurarsi di non lasciare nessuno indietro, non significa ritornare indietro. O peggio additare tutto come ‘un sistema corrotto su cui fare tabula rasa’ come si sono affrettati a fare opposizione e anche, spiace dirlo, alcuni esponenti della maggioranza Sala.
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